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SBK, SS600, il bilancio: Mahias comanda, ma attenzione a Sofuoglu

Dopo cinque appuntamenti il francese è in testa grazie a podi e costanza, ma il turco è piena rimonta. Jacobsen, Cluzel e Caricasulo le mine vaganti pronte a vincere 

SBK: SS600, il bilancio: Mahias comanda, ma attenzione a Sofuoglu

I primi cinque round del mondiale Supersport sono passati agli archivi, ma trovare il cavallo giusto su cui puntare per la vittoria finale risulta ancora molto difficile. Basti pensare che, alla vigilia del fascinoso GP di Donington Park, ci sono stati quattro vincitori diversi in cinque appuntamenti. 

IL PADRONE DI CASA. L’unico ad essere riuscito a ripetersi ,finora, è stato Kenan Sofuoglu. Il turco non ha certo bisogno di presentazioni, dato il numero uno sulla carena ed i cinque titoli di categoria alle spalle, ma questa stagione non è assolutamente partita nel modo corretto. La frattura del polso destro patita in allenamento ne ha infatti pregiudicato la partecipazione sia in Australia che in Thailandia, ovvero i primi round, e la gara di rientro ad Aragon è terminata con uno zero, dopo essere stato sfortunatamente centrato dalla moto di Federico Caricasulo. Assen ed Imola hanno però visto il ritorno del re, con due vittorie che lo hanno pienamente rilanciato in classifica. 35 punti di distacco non sono pochi, ma con sette round ancora a disposizione, l’impresa sembra tutt’altro che irrealizzabile.

IL CAPOCLASSIFICA. Chi si deve guardare dagli attacchi di Sofuoglu (e non solo) è Lucas Mahias, il capofila del campionato a quota 85 punti. Il francese è sempre stato etichettato come un cavallo pazzo, ma finora è stato il pilota più consistente del campionato, con un solo stop (a Buriram) e quattro podi all’attivo. La coppia Yamaha ufficiale – Mahias ha mostrato di poter stare molto vicino al rientrante Sofuoglu, ed il secondo posto di Imola a pochi decimi lo testimonia; insomma, il francese ha le carte in regola per arrivare in fondo.

GLI INSEGUITORI. Il primo inseguitore di Mahias, scorrendo la classifica mondiale, è Sheridan Morais (58 punti) : il pilota sudafricano, vecchia conoscenza della Moto2, ha mostrato grande solidità e costanza, ma escludendo il secondo posto di Aragon non è mai salito sul podio, e sembra non avere il passo per poter dire la sua in campionato. In terza piazza troviamo l’alfiere MV Agusta PJ Jacobsen (55 punti). Lo statunitense è ormai un top rider della Supersport, ed il passaggio dalla Honda alla MV sembrava poter essere il biglietto giusto per la gloria, cosa che ancora non si è pienamente realizzata. Le tre pole position conquistate finora infatti sono concise con due soli terzi posti, meno sicuramente di quanto il ragazzo di Montgomery si aspettasse, ma nonostante ciò il talento non si discute e la possibilità che MV migliori il suo miglior risultato in categoria (la seconda piazza con Cluzel dell’anno passato) è ancora assolutamente viva

CHI CERCA IL RISCATTO. Il primo è il vicecampione in carica della categoria, il secondo è piena crescita e non ha mai nascosto la voglia di titolo. Parliamo di Jules Cluzel e Federico Caricasulo, ovvero due piloti di vertice in cerca di riscatto. Il primo ha conquistato 39 punti finora, scivolando a quasi due gare da Mahias (-46) e, al pari di Jacobsen, ha mostrato in gara meno di quanto fatto in qualifica. Certo, la sfortuna ci ha messo del suo in più occasioni, come ad esempio la caduta di Philip Island causata da Caricasulo e il problema tecnico in Thailandia, ma questo non può bastare per giustificare del tutto l’unico podio conquistato. Dall’altra parte abbiamo come detto Federico Caricasulo (a quota 35 punti), che in queste prime cinque gare ha alternato grandi cose ad errori evitabili. Nel primo round ha infatti steso Cluzel rovinando la gara di entrambi, poi si è rifatto a Buriram vincendo, per poi incassare un altro zero ad Aragon. Ad Assen non ha brillato, ed a Imola una doppia caduta nel warm up ne ha compromesso la prestazione in gara fino al ritiro. Insomma, il talento del “Carica” è davanti agli occhi di tutti, ma la calma e la regolarità che servono per vincere un titolo mondiale ancora latitano. 

LA PATTUGLIA AZZURRA. La carica di italiani in Supersport è sempre consistente sia nella quantità che nella qualità, ed anche questa stagione non è da meno. Il meglio piazzato al momento in classifica è Roberto Rolfo, forte della bellissima vittoria ottenuta nel round d’apertura di Philip Island, che però non ha avuto particolarmente seguito nelle gare successive, in linea con le aspettative di una squadra (il team Vamag equipaggiato da MV) che non punta al titolo. Più costante dopo due zeri nelle prime due gare è Christian Gamarino, sostituto di Caricasulo nel team Evan Bros, che ad Imola ha mostrato i muscoli con la terza casella in griglia, vanificata però dalle varie bandiere rosse esposte in gara. Tutto ancora da scoprire Michael Canducci, alle prese con la propria stagione di debutto in Supersport con la Kawasaki del team Puccetti, così come Davide Pizzoli, che ha tra l’altro corso nell’ultimo appuntamento del CIV a Misano con la Mahindra del Max racing team, mentre Alessandro Zaccone, dopo aver conquistato i primi punti a Imola, è pronto a dare l’assalto al titolo europeo in sella alla sua MV ufficiale.   

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