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MotoGP, Dovizioso tigre della Malesia si mangia Rossi

Doppietta italiana sul bagnato: il Dottore conferma il secondo posto in Campionato, 3° Lorenzo, a terra Marquez, Iannone e Crutchlow

Dovizioso tigre della Malesia si mangia Rossi

Era tra gli indiziati principali, perché partiva dalla pole e in condizioni di bagnato sapeva di avere il passo. Sepang si tinge di rosso. Sette anni dopo Donington, Andrea Dovizioso conquista la seconda vittoria nella classe regina, portando la Ducati sul gradino più alto del podio. Mancava solo lui all’appello in questo 2016 che vede fino a questo momento ben nove vincitori diversi.

Un successo misto intelligenza e tenacia quello del forlivese, costruito fin dal primo giro. Ha avuto la pazienza di aspettare, senza esitare e prendere rischi sull’acqua. Mentre Crutchlow, Marquez e Iannone finivano a terra, lui è rimasto incollato alla vetta  negli scarichi della Yamaha di Valentino.

Poi, quando a cinque giri dalla fine il Dottore ha commesso un lungo, ne ha approfittato magistralmente per prendere il comando della corsa senza più farselo sfuggire.   

Al box Ducati Gigi Dall’Igna gioisce per il trionfo: “Sono veramente contento per Andrea, la sua è stata una stagione bellissima, anche se in alcuni momenti sfortunata”. Gli fa eco Paolo Ciabatti: “Sembrava esserci una maledizione attorno a Dovi, questo successo lo merita fino in fondo”.

Andrea Dovizioso non ci crede per questo storico risultato: “Mancavo da tanto tempo sul gradino più alto del podio – ha affermato - è una sensazione speciale, dato che ho avuto diversi problemi nel 2016. Sono soddisfatto e ringrazio tutte le persone che sono state al mio fianco”.

Valentino Rossi non può fare altro che accontentarsi del secondo posto, al termine di una gara che lo ha visto a lungo protagonista di un  testa a testa con Iannone, vittima quest'ultimo di una caduta: “Penso sia stata una bella battaglia – ha sottolineato il 46 – ad un certo punto pensavo di poter andare in fuga, però ho avuto un problema sull’anteriore. Sono comunque soddisfatto per il secondo posto in Campionato”.

Con l’uscita di scena di Marquez (ripartito e finito 11° alle spalle di Petrucci), Crutchlow e Iannone, ne ha approfittato Lorenzo per ottenere la terza piazza:Ho avuto fortuna – ha ammesso il maiorchino - senza le cadute sarei finito quinto, invece sono arrivato sul podio. Qua avevo più aderenza sul bagnato e ho compiuto un passo avanti importante per il terzo posto”.

In quarta e quinta posizione le Ducati Avintia di Barbera e Baz, poi Vinales, Bautista e Miller con la prima delle Honda. Decimo Petrucci.   

LA CRONACA – Ancora una volta ci pensa il meteo a cambiare i programmi. La forte pioggia che si abbatte sulla pista poco prima del via costringe infatti la direzione gara a rimandare di 20 minuti la partenza, ovvero alle 15:20 locali.

Allo spegnimento dei semafori Lorenzo lascia sul posto Rossi e Dovizioso portandosi al comando della corsa seguito da Marquez. Il forlivese è comunque in agguato perché gli bastano tre curve per riprendersi nuovamente la vetta con un sorprendente Rossi alle spalle, che in curva dieci ne infila tre. Soffre invece Lorenzo: in nemmeno una tornata il maiorchino scende al sesto posto, mentre Iannone si aggrappa alla coppia di testa, dove il Dottore trova il varco per infilare la GP16 col numero quattro.

Il Maniaco è incontenibile, perché al terzo giro ecco l’attacco vincente su Valentino che gli vale la leadership. Tha Maniac comanda il gruppo seguito da Rossi, mentre Dovizioso è terzo poi Marquez, Lorenzo, Crutchlow e Vinales.

Quando ci sono ancora sedici giri da disputare, i primi sei piloti sono racchiusi in soli due secondi, con Iannone a guidare il gruppo. Dietro Crutchlow scavalca Lorenzo, siglando addirittura il giro veloce. Il britannico non si risparmia, infilando addirittura la Honda factory di Marquez e portandosi in quarta piazza davanti allo spagnolo.

I riflettori però sono puntati sulla vetta della corsa, dove Valentino trova il varco per infilare Iannone. Sul rettilineo d’arrivo immediata la risposta del pilota di Vasto, che sfrutta tutti i cavalli della sua Ducati per sverniciare la Yamaha di Rossi. Dietro Marquez sigla il giro veloce in 2’13”, lo separano due secondi dalla testa. Soltanto nono Vinales, 14° Petrucci, 17° Redding, cade Bradl.

A dieci tornate dalla conclusione Iannone conserva la leadership tallonato da Rossi e Dovizioso con Marquez quarto, che nel frattempo si è sbarazzato di Crutchlow. I primi cinque sono racchiusi in un solo secondo e mezzo, mentre Lorenzo ne accusa ben cinque.

A otto giri dalla fine il primo colpo di scena, perché Cal Crutchlow finisce a terra, mettendo fine alla propria gara. Nello stesso giro cade in curva 11 anche Marc Marquez. Incredibile ma vero, fuori due Honda in  una sola tornata.

I colpi di scena non sono però finiti qua, perché al giro seguente scivola a terra anche Andrea Iannone. Il pilota di Vasto, protagonista di una super gara, deve gettare la spugna. Rossi rimane al comando, seguito da Dovizioso a meno di mezzo secondo, mentre terzo Lorenzo, poi Baz, Barbera e Vinales.

Quando ci sono ancora 5 tornate prima della bandiera a scacchi, in curva 1 il Dottore commette un lungo. Dovizioso approfitta dell’errore per portarsi al comando della gara, mettendo nove decimi tra la Ducati e Yamaha del 46. Quest’ultimo sembra soffrire i freni, perché in due sole tornate perde ben tre secondi dal forlivese.

La corsa è scritta: Dovi trionfa dopo Donington 2009, anche in quell’occasione sul bagnato, insieme a lui sul podio le Yamaha di Rossi e Lorenzo.   


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