Disastro Waco: nessun rischio per il GP

La rassicurazione dal presidente del CotA. Su Schwantz: "non posso dire nulla"


“Il disastro di Waco non influenzerà il regolare svolgimento del Gran Premio”. A rassicurare tutti dopo l’incendio della fabbrica di concimi avvenuta la scorsa notte è stato Steve Sexton, presidente del CotA. L’esplosione, avvenuta a circa 190 chilometri dal circuito avrebbe causato la morte di 15 persone, mentre i feriti superano i 150. La deflagrazione è stata talmente forte da fare registrare ai sismografi una scossa di 2.1 sulla scala Richter. Nelle prime ore dopo l’incendio, era sorta la preoccupazione che una nube tossica potesse spostarsi in direzione del circuito, mettendo a rischio il Gran Premio. “Vista la distanza, la possibilità che la nube possa arrivare qui è molto remota” ha affermato Sexton escludendo ogni rischio.

Senza dubbio il debutto della MotoGP in Texas non poteva arrivare in un momento più difficile per gli Stati Uniti. Solo pochi giorni fa, l’attentato alla maratona di Boston aveva messo l’intera nazione in allarme. “Nei prossimi giorni metteremo in atto le stesse misure di sicurezza adottate per il GP di Formula 1 – ha spiegato il presidente – Non ci saranno disposizioni speciali, perché già le misure adottate sono sufficienti. Controlleremo le borse degli spettatori e avremo anche delle postazioni a raggi X”. Il fantasma delle due tragedie non può però non toccare il weekend di sport. “Domenica organizzeremo un minuto di silenzio per commemorare le vittime di Boston e Wako” ha sottolineato.

Ci sono però altri problemi a cui ha dovuto fare fronte il CotA in questi suoi primi mesi di vita. Come quello diplomatico con Kevin Schwantz, che da promoter del GP è diventato ospite sgradito, tanto da essere messo alla porta nei test di marzo. “C’è un contenzioso in corso e in questo momento non posso aggiungere nient’altro” la posizione di Sexton. Anche il texano Ben Spies ha preferito non commentare, “sono molto amico di Kevin, ma di questa problema, sinceramente, non gli ho chiesto nulla”.

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