Fabrizio: il segreto? sono uguale a Max!

"L'Aprilia è tagliata per me. Fisicamente siamo alti al centimetro"

Fabrizio: il segreto? sono uguale a Max!

Aspettavano Melandri contro Sykes, al massimo la sorpesa Ducati Panigale veloce più in fretta del previsto. E invece il dominatore del primo venerdi della Superbike 2013 è Michel Fabrizio. Il romano, 28 anni, era affondato con Suzuki e Bmw ufficiali. Sta risorgendo con l'Aprilia satellite da una delle squadre più piccole del paddock. Anche per la Red Devils Roma, secondo anno di Mondiale e primo con la RSV, è la prima volta davanti a tutti.

Michel, hai fatto primo al mattino, primo al pomeriggio, sei imbattibile nell'ultimo settore e anche il ritmo gara invidiabile. Niente male come bilancio...

“Dopo quattro giorni di test abbiamo messo insieme tutti il meglio e i risultati li state vedendo. Siamo molto contenti, ma non sono ancora pienamente soddisfatto. Devo trovare il modo di essere un pelino più veloce con le gomme finite, diciamo che mancano ancora 5-6 giri per essere in grado di andare forte anche nella seconda parte di gara. Siamo sulla strada giusta.”

La RSV4 ha fatto smettere di correre Shinya Nakano e tanti non ci hanno mai vinto. Ti aspettavi di essere subito così veloce?

“Qualche anno fa mi sono fatto visitare dal medico di Max Biaggi a Montecarlo e mi sono accorto che siamo alti uguali, al centimetro. Ho sempre sentito dire che la RSV4 fosse fatta su misura per Max, quindi è fatta su misura anche per me!”

La sorpresa è anche vedere la tua piccola squadra privata davanti alle corazzate del paddock.

“Ho a fianco la gente giusta. Sono quattro meccanici e sommando anche me, amici e compagne, siamo venuti in Australia in otto”.

Vincerà il più gentile con le gomme. Tu come sei messo?

“Ho inquadrato due gomme, ma con entrambe faccio fatica da metà gara in poi. Stiamo lavorando per risolvere il rebus”.

Perchè Fabrizio con le moto ufficiali non era protagonisti e adesso, da privato, torna davanti?

“Non abbiamo ancora combinato niente, bisogna andare avanti così. Adesso guido una moto che sento mia ed è il 70%. Inoltre mi sono lasciato alle spalle due anni difficili, soprattutto il 2011 con la Suzuki.”

Perchè?

“Ne sono uscito ferito gravemente. Sono arrivato alla fine del 2011 senza percepire quello che mi era stato promesso per contratto. Aspetto ancora i soldi. Io faccio il pilota, rischio la vita. Con loro ho preso una bella botta. Però bisogna andare avanti e rialzarsi. Però è difficile, perchè quando hai problemi economici non puoi guidare tranquillo...”.

Addirittura?

“Vengo da una famiglia molto umile, sono abituato a vivere con il giusto, senza esagerazioni. Ma se non ti pagano ci resti male. Non è serio.”

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