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Honda pensa a una MotoGP “di serie”

Suppo: "potrebbe essere la soluzione giusta per uscire dalla crisi"

MotoGP: Honda pensa a una MotoGP “di serie”

In questo inizio di stagione della MotoGP sta tenendo banco più del presente, cioè la lotta al titolo tra Lorenzo e Stoner, il futuro. Da una parte il mercato piloti, dall’altra i prossimi regolamenti che interesseranno la classe regina del motomondiale. Gli obiettivi sono chiari: diminuire i costi e aumentare lo spettacolo, e se possibile allungare la lista dei costruttori partecipanti. Ad Assen, fra una settimana, la Grand Prix Commision si riunirà nuovamente e forse ci saranno le prime decisioni, ma intanto c’è chi non sta a guardare. Honda sta giocando d’anticipo, pianificando le proprie mosse per il futuro.

L’idea avuta a Tokyo non è nuova, guardando al passato, e potrebbe funzionare: realizzare una MotoGP “low cost”, un prototipo da vendere ai “privati” a un costo contenuto che senza le sofisticazioni dei mezzi ufficiali possa comunque garantire a squadre e piloti una moto competitiva. Una via di mezzo, per così dire, tra CRT e MotoGP, qualcosa di concettualmente simile alle Suzuki RG su cui si è fatta le ossa una generazione di piloti fra gli anni '70 e '80.

Il corriere dello Sport di sabato scorsoE' vero ci stiamo pensando" ha confermato Livio Suppo al Corriere dello Sport, sabato scorso “Costruire un prototipo in piccola serie può essere la soluzione giusta per superare l'attuale crisi del nostro sport – ha spiegato il direttore marketing di HRC - Non credo però che esista già un progetto. Sicuramente se ne parla perché l'attuale soluzione, MotoGP contro CRT, cioè prototipi puri contro moto con propulsori derivati dalla serie non funziona. Troppa differenza di prestazioni".

Lo sforzo per creare una moto del genere è largamente alla portata del più grande costruttore del mondo e potrebbe debuttare già nel 2014. Del resto Honda ha tenuto d’occhio attentamente le CRT e attraverso il team di Fausto Gresini è presente nello schieramento con una moto equipaggiata con il motore della CBR1000RR e un telaio FTR. Un banco prova, per vedere come si evolve la categoria senza muoversi in prima persona. La MotoGP “di serie” è quindi più che un’idea ma per trasformarsi in realtà c’è bisogno di un ulteriore passo: devono essere scritte le nuove regole. Quello che le Case vogliono in questo momento è un regolamento stabile, con la sicurezza che non venga cambiato dopo poche stagioni. La tanto discussa centralina unica, la cui approvazione è molto probabile anche se si discute ancora sulle sue caratteristiche, sarebbe un passo proprio nella direzione di una “super CRT”. Una limitazione ai limite di giri del propulsore avrebbe l’indiscusso vantaggio di avvicinare le prestazioni di prototipi e moto derivate dalla serie.

La stessa Suzuki attende le decisioni sul regolamento tecnico, mentre sta portando avanti lo sviluppo della sua moto in Giappone. Anche sul fronte europeo si guarda con interesse. Aprilia ha messo di nuovo un piede in MotoGP con la sigla ART e anche BMW non ha mai smentito la possibilità di scendere in campo in un prossimo futuro. Come al solito, Honda ha fatto la prima mossa, non resta che attendere per scoprire in quanti la seguiranno.

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