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Moto2: cose turche. Ma vince Bradl

Sofuoglu e Iannone grandi protagonisti nella prima parte. Poi, ecco Baldolini

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Cose turche, in Moto2. Le fa vedere Sofuoglu ma, soprattutto, le mette in mostra Iannone. Però, nessuno dei due porta a termine l'impresa: al termine, su tutti la spunta Stefan Bradl, figlio Helmut (ricordate?) che regola di un soffio Alex Baldolini. Il quale supera a sua volta ogni aspettativa ma, giusto per quel soffio, non compie una impresa. Comunque, per lui, gara davvero da ricordare.

Diciotto gradi, pista asciutta: è iniziata così la penultima prova del Campionato Mondiale, classe di mezzo. E per chi ha vissuto le giornate scorse, quando pioggia e vento hanno stravolto libere e qualifiche, è parso quasi un miracolo.

Talmacsi, Hernandez e Sofuoglu (la sorpresa del weekend) si sono messi in mostra fin dalla primissima parte di gara. Pochi decimi tra l'uno l'altro ed il terzo. Il migliore degli italiani era, nell'occasione, Baldolini, sesto; De Angelis e De Rosa, ieri in spolvero, in gara hanno iniziato da posizioni oltre la decima. Ma non sarebbe finita così.

Sofuoglu insisteva; Hernandez anche. Persino troppo e, al quinto, ruzzolava a terra. A forza di giri veloci, intanto, Sofuoglu portava il proprio vantaggio sul più immediato inseguitore (Talmacsi) a quasi due secondi. E si era appena al settimo giro.

In retroguardia, Andrea Iannone si produceva in assoli di pregio, anche se, per notarlo, bisognava scorrere la parte bassa della classifica. In nove giri, risaliva dalla trentaquattresima alla quindicesima posizione. Quattordici secondi dal migliore della classe, ma cinque/sei appena dalle prime dieci posizioni. Un ritmo formidabile: oltre un secondo più veloce di Sofuoglu. Una gara nella gara; forse, in quel momento, la vicenda di maggior interesse, assieme a quella del turco.

Nelle posizioni di testa, Baldolini, a sua volta, recuperava, fino ad inserirsi nel terzetto (lui, Bradl, Talmacsi) che si litigava il podio.

A undici giri dalla fine Elias, campione 2010, abbandonava per caduta ogni speranza di onorare la fresca fresca corona con una gara di primo piano.

Intanto, incertezze, in prima posizione. Sofuoglu perdeva, ad ogni giro, un fazzoletto della dote che vantava. A sette tornate dalla fine, due sorprese: Baldolini passava il turco, ed era primo; Iannone cadeva, e abbandonava, nella polvere della via di fuga, la più bella rimonta della stagione. Sofuoglu precipitava: in pochi chilometri, quinto. Cose turche, basta.

Volata lunga tre giri tra Bradl e Baldolini, con l'italiano più veloce nell'ultima parte del tracciato, tanto da farlo immaginare favorito in un ipotetico confronto sul filo di lana.

Alle loro spalle, sportellate, gomiti larghi, tamponamenti veri o sfiorati, traiettorie incrociate: di tutto un po', e mentre tra il primo ed il secondo, alla bandiera a scacchi, la differenza è di appena 68 millesimi, alle loro spalle, a contendersi il terzo posto, sei piloti in un secondo. Ci possono essere dubbi, sulla qualità tecnica della Moto2, ma non sulla resa spettacolare: da questo punto di vista, è la categoria che (mediamente) produce di più.

E che esalta gli italiani: anche se la vittoria poi è finita ad arricchire il palmares di Bradl, sul podio assieme a lui si sono collocati Baldolini e De Angelis, con De Rosa sesto.

 

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