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SBK: 200 miglia? no problem

I tecnici dicono che le SBK attuali potrebbe "tenere" facilmente anche una gara più lunga

SBK: SBK: 200 miglia? no problem

Domenica prossima il circuito "Enzo e Dino Ferrari" di Imola ospiterà il Revival della 200 miglia, gara che nonostante non si disputi più dal 1985 è ancora viva nel ricordo degli appassionati.

All'inizio dello scorso anno era stata ventilata l'ipotesi di disputare la gara di Imola del Campionato Mondiale Superbike in manche unica più lunga del consueto.

La proposta trovò subito ostacoli di carattere economico visto che le moto dovevano essere dotate solo per una gara di sistemi per il rifornimento veloce e la sostituzione degli pneumatici.

Oggi questo problema è stato superato vista l'introduzione del pit stop che ha comportato l'adozione degli accorgimenti - salvo il bocchettone per il rifornimento rapido - tipici delle gare di endurance.

"Per la verità la proposta trovò un'accoglienza tiepida - ci ha detto un responsabile di una grande Casa giapponese - tra i velocisti tradizionali".

A parte questo aspetto, se vogliamo prevedibile, vista la naturale ritrosia da parte dello sport di accettare le novità, motivo di riflessione dovrebbero essere anche i dati di ascolti della televisione che, pur "corretti" dall'analisi di Guido Meda, confermano, ad esempio, lo scarso interesse del pubblico verso gara 2.

Imola revivalNESSUN PROBLEMA - Ma potrebbero esserci dei problemi tecnici per moto che passerebbero dalla percorrenza attuale di circa 100 km a quella ipotizzata di 320 km?

"Non ci sono assolutamente problemi di tenuta. - ci ha detto Ernesto Marinelli, responsabile SBK per la Ducati - I motori attuali tengono visto che quasi mai li cambiamo tra gara 1 e gara 2. Basta solo avere gomme adeguate".

Ed a proposito di gomme abbiamo sentito Giorgio Barbier, responsabile della Pirelli: "Ovviamente tutto potrebbe essere modificato ed adattato alla nuova lunghezza. Attualmente gli pneumatici "tengono" per 110/120 km quindi nel caso di una gara più lunga dell'attuale andrebbe fatta la sostituzione. Per aumentare lo spettacolo potrebbero essere previsti due pit stop fornendo due diverse mescole e lasciando ai team la strategia dell'utilizzo".

In effetti assistere ad un cambio gomme diversificato come tempi secondo le moto e le tattiche potrebbe essere uno spettacolo fantastico.

SFIDA TRA TEAM - "Con l'introduzione della procedura Pit Stop sono stati rimosse molte perplessità tecniche. Piuttosto il tempo di 30" è decisamente troppo lungo. Basti pensare che nell'ultima 200 miglia di Daytona a cui la Ducati ha partecipato ufficialmente, - senza limiti di persone da utilizzare - abbiamo effettuato il cambio gomme (anteriore e posteriore) ed il rifornimento in 6"2! Anche questa potrebbe essere una sfida".

GruppoE questa sfida piace anche anche a Carlo Fiorani, responsabile del Racing in Honda Europa: "E' una formula che può coinvolgere l'intero team e che aggiunge sfida alla sfida in pista. Dal punto di vista tecnico non ci sono problemi di tenuta come dimostrano sia i motori Superbike sia quelli della MotoGP. Va valutata la lunghezza giusta per soddisfare le esigenze tecniche, spettacolari e televisive".

Ed altrettanto evidente è che una gara su manche unica più lunga non potrebbe essere limitata ad una sola prova. Riprendendo il discorso di metà degli anni 70 sarebbe opportuno farne almeno tre, come ad esempio Imola, Magny Cours ed un'altra a scelta (USA?Giappone?)

Un'ultima curiosità: nell'unica edizione di 200 miglia in gara unica ad Imola i ritiri riguardarono il 47% dei partenti (1972), percentuale più alta di quella degli anni successivi quando la corsa fu disputata in due manche (dal 30 al 43%). Nelle due ultime edizioni della gara imolese, in gara 2 i ritiri furono rispettivamente del 36% (2011) e del 28% (2012).

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