Rossi: Lorenzo? Si sta accontentando

"I titoli conquistati vincendo le gare hanno un altro sapore, ma si rischia di più"


La pioggia malese non ha avuto lo stesso sapore dolce di quella francese, dove Rossi aveva portato la Ducati sul podio. A Sepang si è fermato al 5° posto, dopo un errore che ne ha condizionato in parte la gara, “un lungo alla curva 7 – spiega – quella dove sono caduti in tanti, io almeno sono stato fortunato a rimanere in piedi. Senza quell’inconveniente avrei potuto finire una posizione avanti, ma lottare per il podio con Stoner sarebbe stato difficile”. Le prime due posizioni, quelle occupate da Pedrosa e Lorenzo, sarebbero state comunque un miraggio.

Valentino osserva però i due spagnoli con attenzione e risponde a chi gli chiede cosa pensi della tattica “da ragioniere” di Lorenzo. “Conquistare il titolo vincendo in gara ha un altro sapore, io sono sempre stato aggressivo quando mi stavo giocando il campionato, ma dipende da come ti senti – afferma – Forse Jorge ha capito che in questo momento e un po’ più veloce di lui e preferisce accontentarsi. In questo modo si rischia decisamente meno”. Un atteggiamento che invece non sembra avere Marquez, che infatti ha assaggiato l’asfalto e rimandato la festa a Phillip Island. “Ha comunque ancora un grande vantaggio in classifica – dice il Dottore – Lui è più giovane e un errore in quelle condizioni è sempre possibile”. Chi invece ha rischiato senza sbagliare è stato Cortese, che infatti si guadagna l’appoggio di Rossi. “Pensavo avrebbe lasciato la vittoria a Khairuddin, so che sono amici – ammette – sarebbe stata una vittoria storica quella del pilota malese, ma in fondo un pilota deve vincere ogni volta che può".

In questo momento Valentino non può e Sepang ha dato l’ennesima conferma che non basta la pioggia a trasformare il brutto anatroccolo rosso in un cigno. “La GP12 evo non è peggiore della precedente sul bagnato – sottolinea – Cosa è cambiato da Le Mans? Lì avevo un assetto migliore, quello di oggi non era perfetto, del resto non avevamo provato in queste condizioni. Inoltre la D16 offre una buona trazione sull’acqua, un vantaggio importante in un tracciato come quello francese, ma qui ha fatto meno la differenza e nei curvoni veloci non riuscivo a essere incisivo”. Il pesarese non ha dovuto fare fronte solo ai problemi della sua moto, anche il casco gli ha dato ancora una volta qualche grattacapo. “La visiera continuava ad appannarsi – spiega – e con la scarsa luce che c’era era difficile vedere, senza questo problema forse non avrei commesso quell’errore”.

Il momento in cui si è deciso di interrompere la gara raccoglie l’approvazione del ducatista. “Ho alzato anch’io la mano sul rettilineo, ma avevano già esposto la bandiera rossa – racconta – Quando la moto incomincia a slittare in rettilineo vuol dire che c’è troppa acqua e si può cadere in ogni momento”. Una pecca organizzativa però la trova: l’errore è partire alle 16, se ci fossero state queste condizioni in un altro orario si sarebbe potuto a spettare e ripartire”. Anche perché una gara lampo di 7 giri non gli sarebbe dispiaciuta, “ha vantaggi e svantaggi – conclude – certamente è meglio per lo spettacolo”.

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