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BMW R NineT e Urban G/S 2021: la prova delle modern-classic "su misura"

Anime opposte tra le Heritage di Monaco, ecco come se la cavano la roadster e la vintage-enduro tra fuoriporta, città e oltre!

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Esiste la moto totale? Dipende da cosa si cerca, ma oggi il raggio di percorrenza del motociclista medio si è accorciato e non poco e anche se le maxi-enduro la fanno da padrona sul mercato sono in pochi che le portano ai confini del mondo.

Per questo chi non vuole proprio mettersi in garage uno scooter e reputa la scelta di una crossover fin troppo banale ha più di una soluzione.

Le modern-classic fanno la parte del leone in questo scenario, che diventano stilose commuter e all’occasione anche valide compagne d’avventura. E la gamma BMW R NineT è ormai da anni una delle scelte più frequenti tra gli amanti del segmento, per questo l'abbiamo scelta come Moto del Mese.

Tailor made

Le Heritage tedesche dosano bene al loro interno l'appeal stradale e quello campagnolo: la dimostrazione sono proprio la R NineT e la Urban G/S protagoniste della nostra prova, che vengono affiancate in famiglia dalla Pure e dalla Scrambler per il 2021.

Nomi che conosciamo bene, visto che la gamma Heritage dell'Elica ha ormai qualche anno sulle spalle, ma forse quello che non tutti sanno è che per farsi trovare ad un anno importante per il settore motociclistico come il 2021 sono cambiate molto, anche se a guardarle non si direbbe.

L'omologazione Euro5 ha attestato la potenza a 109 CV, mentre la coppia è sempre di 116 Nm, con il picco a 6.000 giri, ma più corposa nella prima metà dell'arco d'erogazione grazie al rinnovato sistema di combustione.

Sul motore a cilindri opposti da 1.170 cc con raffreddamento misto aria/olio arriva poi l'acceleratore elettronico che porta due mappe motore di serie e una opzionale, ma anche l'ABS Pro, che se unito al controllo di trazione dinamico e al sistema MSR per il controllo della coppia, formano un terzetto di assistenti alla guida difficile da trovare su un'altra modern-classic.

La ciclistica invece è diametralmente opposta: cerchio anteriore da 19", sella a 850 mm e manubrio alto, unite al look che richiama nelle forme la R 80 G/S sono le caratteristiche della Urban GS, mentre la R NineT, la capostipite, fa del feeling con la strada il suo pedigree: la coppia di cerchi da 17" a raggi e la granitica forcella a steli rovesciati da 46 mm completamente regolabile segnano il distacco, mentre tutta la gamma trova un nuovo monoammortizzatore centrale regolabile attraverso un manottino con registri per precarico ed escursione.

La roadster poi mantiene le sue caratteristiche: doppio strumento sul ponte di comando e, unica ad averlo di serie, doppio terminale Akrapovic che diventa opzionale sugli altri modelli.

Ci sono novità stilistiche che interessano tutta la gamma, come le nuove cover per le teste motore e il debutto dei gruppi ottici Full-LED con DRL.

In città… E fuori

Il traffico non le spaventa affatto, e come da tradizione BMW la mole, rispettivamente di 221 kg per la roadster e di 223 per la Urban G/S sparisce o quasi, ma è proprio quest'ultima a farla da padrona tra le auto e i semafori.

L'ergonomia, che restituisce una guida con il busto eretto e la tanta leva offerta dal manubrio la rendono una svelta dribblatrice, sempre ricordandosi però che i cilindri sono lì fuori ed è bene prendere le misure prima di iniziare gli slalom.

Il cerchio da 19" anteriore, insieme alla forcella da 43 mm copiano bene asperità e disconnessioni, ma la calzata da 120/70 comunque dà il giusto appoggio anche quando ci si lascia la coda alle spalle.

E se viene chiamata ad alzare polvere nello sterrato risponde presente, grazie anche alla mappa Dirt opzionale e al controllo di trazione disinseribile. Sia chiaro precisione e doti da maxi-enduro vera le lascia alle sorellone 1250, ma guidata con il piede fuori come in una gara di flat track e senza pretese da extreme diventa divertente!

E per smentire chi pensa che siano moto da aperitivo bastano un paio di curve di quelle che invitano a tenere aperto il più possibile in compagnia della R NineT, che si fa abbracciare grazie ad un'ergonomia che proietta il busto in avanti e aumenta ancora di più il feeling con l'avantreno, dove spicca il lavoro della forcella derivata dalla vecchia S 1000 RR, solenne nel digerire anche le increspature più marcate dell'asfalto.

La sensazione di fiducia totale e grande stabilità arriva anche dal telaio che permette cambi di direzione last minute a centro curva senza mai innervosirsi.

Quando viene guidata di fisico si sente a casa, e la cosa riesce abbastanza naturale visto che il motore mette a disposizione badilate di Nm e risulta sontuoso già dai 3.000 giri. Facile così dimenticarsi del cambio e sfruttare la manetta per farla uscire dalle curve a colpi di gas.

E proprio nel misto ci si accorge di come a segnare il passo con la versione precedente ci sia l'elettronica: il Cornering ABS di serie lavora infatti bene con il controllo di trazione dinamico e al sistema MSR, mai invasivi ma efficienti e disponibili nel pacchetto Riding Mode Pro insieme alla mappa aggiuntiva Dyna.

Insomma sembra proprio che non gli manchi nulla per continuare ad essere un riferimento del settore. Forse, a voler essere pignoli, un colpo di matita per rinfrescarne le linee avrebbe reso ancora più evidente l'evoluzione a tutto tondo delle NineT 2021.

Quanto costano

Stile e contenuti condensati in una sola moto hanno il loro prezzo: nel nostro caso specifico 17.100 per la R NineT e 15.300 euro per la Urban G/S, che diventano 17.900 per la vintage enduro se si sceglie la Limited Edition 40 years GS, con livrea bumblebee che ricorda la vecchia R 100 GS e colora ogni modello con il marchio Gelande Strasse della casa bavarese.

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