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Nuova Triumph Tiger 1200 XCA, quando il viaggio è in first class

Come si comporta la Tigerona in una sostanziosa gita fuoriporta, condita con un po' di fuoristrada? Ecco la nostra prova

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Caricare la moto e partire genera felicità, sempre e comunque. Ma il bello è che se la moto è quella giusta ogni pretesto è valido per ingranare la prima e pennellare curve anche solo per un giorno... Se poi per viaggiare si usa la Triumph Tiger 1200 XCA, allora la strada percorsa sotto le ruote assume tutto un altro significato.


Viaggi in first class


Nella nomenclatura Triumph, le tre lettere XCA contraddistinguono la Tiger 1200 più ricca e con una spiccata propensione al fuoristrada. I cerchi sono a raggi, con l’anteriore da 19” e compaiono 6 modalità di guida, inclusa la offroad pro. Non mancano nemmeno sciccherie quali sospensioni semiattive WP, cambio con quickshifter e luci di svolta. Per un mezzo che, così agghindato, appare pronto per qualsiasi tipo di avventura. Ma un viaggio, di solito, comincia con un po' di sofferenza, spesso sottoforma di autostrada. Terreno dove la Tigerona fa valere una protezione aerodinamica eccellente – grazie al parabrezza regolabile elettricamente in altezza - e sospensioni capaci di digerire qualsiasi avvallamento. Così, sia il pilota sia il passeggero viaggiano sempre in first class.


Tre cilindri sempre all'erta


La scheda tecnica parla di 141 CV a 9.350 giri, ma soprattutto 122 Newtonmetro di coppia a 7.600 giri. Le sensazioni confermano: basta sfiorare la (precisissima) manopola del gas ride by wire per avere accelerazioni quasi da sportiva, condite con il sound profondo e a tratti baritonale dello scarico Arrow, di serie. Il tutto senza perdere trattabilità quando si vuole passeggiare. Una vera delizia. Sarà la forza del tre cilindri o la posizione di guida comoda e attiva allo stesso tempo, ma tra le curve la Tigerona fa venire l’acquolina in bocca! Non è tanto una questione di agilità, piuttosto di discese in piega fluide e rotonde, accompagnate da una stabilità a prova di bomba: non c’è praticamente nulla che possa perturbare la traiettoria impostata. Con sospensioni semi-attive che, soprattutto in modalità Sport, annullano o quasi i trasferimenti di carico.


Quando la strada finisce


Ma le maxi-enduro sono riuscite anche perché, se trovi una sterrata, puoi scoprire fin dove arriva. Meglio se su un sentiero largo e non troppo “impestato”, perché peso e ingombri sono importanti: i non esperti devono darle del lei quando il fondo è scivoloso. Se non ve la sentite di strafare, selezionate il riding mode offroad: così, avete la sicurezza dell’ABS cornering attivo sulla ruota anteriore, anche se con soglia d’intervento più alta. Se invece siete cresciuti a pane ed enduro, la mappa Offroad pro è quella che fa per voi: scegliendola si disattivano sia l’ABS sia il controllo di trazione.


Ciao ciao routine...


Pur essendo dimagrita di 10 kg, la nuova Tiger 1200 rimane una moto importante, sia nelle dimensioni sia nel peso: per fortuna la sella è regolabile su due altezze, 855 e 835 mm da terra. Nelle manovre da fermo occorrono nervi saldi e buoni muscoli, specie se non siete watussi o se la moto è stracarica. Ma, una volta in movimento, gran parte dell'impaccio diventa un lontano ricordo. A far tornare il sorriso pensa anche la strumentazione TFT con display a colori da 5” regolabile nell'inclinazione, che si comanda facilmente grazie al nuovo blocchetto sinistro retroilluminato nelle ore notturne. Per trovare il comando giusto al primo colpo. Certo tutto ciò ha un costo… nel caso della Tiger 1200 XCA è di 21.050 euro. In cambio avrete una moto perfetta per macinare km sia da soli sia in coppia, su qualsiasi tipo di terreno. Se vi sembra poco...


Abbigliamento utilizzato


Casco: LS2 Subverter
Mascherina: Ariete
Giacca: Clover Dakar WP Airbag
Pantaloni: Clover
Guanti: Clover Granturismo WP
Stivali: Alpinestars Belize Drystar

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