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Triumph Trident 660, la roadster si fa sportiva con carene plug&play

Neptune Project è un kit di carene dedicato alla Triumph Trident 660, sviluppato da Arton Works, start up italiana di accessori moto.

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La Triumph Trident 660 è stata presentata lo scorso ottobre 2020 e ha subito incontrato il favore dei motociclisti. Pur essendo arrivata da pochissimo nelle concessionarie italiane, c'è già chi le ha confezionato un abito su misura, addirittura in due versioni, mezza carena e carena completa, ispirata alla leggenda dell'imbattibile Slippery Sam.

Stile italiano su modello inglese

Da quando è stata svelata a fine ottobre scorso, la Triumph Trident 660, modello entry level della gamma roadster di Hinckley, ha colpito nel segno, grazie a un prezzo competitivo ma anche a un equipaggiamento ciclistico di buon livello, peso contenuto e facilità di guida, doti che abbiamo riscontrato nel test su strada.

Insomma, Triumph l'ha studiata bene per affascinare un target composto da un pubblico femminile, giovane, che non richiede prestazioni da una moto ma solo emozioni e un pizzico di dotazione tecnologica, in linea con il mercato attuale, come ci aveva spiegato Andrea Buzzoni, DG di Triumph Motorcycles Italia, in una intervista.

Potrebbe non mancare niente quindi alla Trident 660, ma è pur sempre una moto nuda, una naked, e qualcuno ha avuto la premurosa idea di cucirle un vestito su misura.

Si tratta di Arton Works, azienda italiana che disegna, sviluppa e produce parti speciali per le motociclette Triumph, che ha ideato il Neptune Project, kit in fibra di carbonio composto da due carene, semimanubri e copri sella.

Cultura motociclistica

Alla base di tutto, dalla Trident al kit, c'è molta cultura motociclistica: infatti se Triumph ha riportato in vita un suo storico modello, Arton Works le fa eco con lo speciale kit di carene appositamente sviluppato e ispirato alla gloriosa Slippery Sam, una delle motociclette da corsa più famose degli anni ’70.

Si tratta di una Triumph Trident 750 che da 1971 al 1975 dominò il Tourist Trophy nella categoria Production.

Il soprannome Splippery Sam però le venne dato prima di entrare nella leggenda: tutto successe in un piovoso sabato pomeriggio del settembre 1970 in occasione del 34° Bol d’Or Montlhery.

A vincere la gara con ben 9 giri di vantaggio fu la Trident del duo Tom Dickie/Paul Smart, mentre l'altra affidata a Steve Jolly e Percy Tait arrivò quinta, nonostante dei problemi di perdita d'olio che andava a finire sulla ruota posteriore, rendendo la moto scivolosa e difficile da gestire.

Fu proprio a causa, o grazie, a questi problemi, che Percy Tait, detto “Sam, the transport man” dagli uomini dell'allora casa di Meriden, a creare il soprannome “Slippery Sam”, perché slippery significa “scivolosa”.

Da allora in poi, fino al 1975 compreso, la Trident 750 non conobbe rivali al TT.

Nettuno e il tridente

Se c'è un tridente, il dio Nettuno deve usarlo e seguendo questa filosofia, Arton Works Srl ha sviluppato il primo kit di carenature per l’ultima arriva di casa Triumph, battezzandolo Neptune Project.

Avvalendosi delle più avanzate tecnologie dell’industria 4.0 e senza mai dimenticare l’importanza che l’anima umana riesce ad infondere nel design, la startup ha deciso di sfidare se stessa e il mercato con questo progetto, dopo il successo ottenuto con le grafiche e la strumentazione Vintage Racing per la Triumph Thruxton e Speed Twin 1200.

ll principio di Arton Works è quello di non alterare definitivamente l'aspetto delle moto, per questo i kit sono plug and play e non richiedono alcuna alterazione irreversibile.

In poche parole, non c'è bisogno di tagliare o modificare la propria moto per installarli, compromettendone così le caratteristiche originali.

Il kit si compone di una due tipi di carene, per personalizzare la roadster di Hinckley secondo le preferenze di ognuno.

Il kit Neptune S è una mezzacarena dalle linee taglienti, con forti richiami al passato ed è accompagnato da semimanubri bassi, per rendere la Trident più sportiva.

Neptune R è l'upgrade del kit precedente: si applica sopra alla mezzacarena della versione S creando così tre versioni in una della Trident (Standard / Mezzacarena / Carena completa), mentre il copri sella posteriore esalta l'aspetto racer della moto.

Il creatore

Chi si è ispirato alla storia della leggendaria Trident Slippery Sam è dotato, oltre che di una buona sensibilità artistica, anche di buone basi di storia motociclistica.

Doti che appartengono al designer Davide Colombi, ex studente e ora insegnante al prestigioso ISSAM Design Institute di Modena e parallelamente Automotive Designer alla Hight Tech Associates, dove si occupa di impostazione vettura presso Ferrari SpA.

A rendere ancora più particolare il Neptune Project, ci ha pensato il designer Nuno Henriques, che ha sfruttato le superfici della carene per offrire quattro personali visioni di arte motociclistica.

Disponibilità e prezzo

La Trident è appena arrivata nei concessionari Triumph e Arton Works è al lavoro sullo sviluppo del delle due versioni del suo Neptune Project.

Quindi, i due kit non sono ancora disponibili e i prezzi non sono definiti, per restare aggiornati la start up invita a seguire il suo sito e i suoi canali social.

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