Mercato moto e scooter: maggio chiude al -10,35%

Un calo a doppia cifra rispetto allo stesso mese dello scorso anno, che rappresenta comunque il primo sintomo di ripresa della Fase 2 per il settore motociclistico italiano. Certo, il quadro generale rimane a tinte cupe, e a testimoniarlo c’è il -37,8% sui primi 5 mesi dell’anno rispetto al 2019.

Le immatricolazioni avvenute dal 4 al 31 maggio si attestano sulle 25.660 unità, corrispondenti ad un calo del 10,35%. Bene invece scooter e moto elettriche, che quadruplicano le vendite con 718 pezzi.

E Confindustria Ancma, attraverso le parole del presidente Paolo Magri, divide senza particolari sfumature meriti e responsabilità.

Le colpe del Governo

“In contesto di crisi gravissima e di totale assenza di misure incentivanti da parte del Governo per il nostro settore, il primo mese di riapertura delle concessionarie raccoglie qualche timido e marginale segnale di vitalità. Un risultato ottenuto solo grazie alle generose politiche commerciali messe in campo dalle case costruttrici, a chi acquista ancora per passione e alla crescente propensione dei cittadini a scegliere le due ruote come soluzione efficace di mobilità della ripartenza” ha dichiarato Magri, che ha aggiunto: “La nostra industria non si piange addosso, ma – ha concluso Magri - di fronte al valore che creiamo e agli ingenti investimenti in ricerca e innovazione che le case motociclistiche mettono in campo per migliorare l’impatto ambientale dei veicoli e fare delle due ruote una soluzione sostenibile e fruibile, siamo pronti nuovamente a colmare, con un dialogo costruttivo e responsabile, quel gap conoscitivo e talvolta ideologico che ha portato le istituzioni a dimenticarsi di un settore trainante che, tra le altre cose, offre occupazione a oltre 40mila persone e che nel 2019 ha contribuito con un gettito erariale di oltre 5,5 miliari di euro”.

I più venduti

Le enduro sono sempre il segmento più venduto dagli italiani, con 11.706 pezzi venduti da gennaio e una flessione del 36,8%, seguite dalle naked con 11.008 unità (-42,9%) e le turistiche, con 4.107 veicoli (-41,7%).

L’analisi per cilindrata evidenzia come siano ancora le maxi, da oltre 1.000 cc, al vertice, con 8.640 moto immatricolate (-36,1%), con le 800-1.000 cc (7.788 unità  e -48,2%) e le medie da 650-750 cc (5.346 veicoli e -35,8%).

Per gli scooter sempre in vetta i 125 cc, che si confermano cilindrata più venduta con 13.250 veicoli pari a -36,1%. Seguono le cilindrate 300-500 cc con 12.572 unità, che mostrano un vistoso calo del 45,1%. Migliori rispetto all'andamento generale del segmento le cilindrate 150-250cc con 6.471 pezzi e un calo del 31,7%.

Il podio

Sostanzialmente invariate le posizioni tra i modelli più venduti: per le moto la regina rimane la BMW R 1250 GS, che nella versione Adventure occupa anche il terzo gradino del podio, con in mezzo Honda Africa Twin.

Per gli scooter situazione analoga con Honda SH 150 in prima posizione, SH 125 sul gradino più basso e Piaggio Beverly 300 a frapporsi.

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