Di sicuro fa un effetto un po' strano vedere 3 Yamaha nei primi cinque posti del GP di Assen con Valentino Rossi out.
È un'annata per niente facile per il nove volte campione del mondo, che anche quando sembra aver trovato qualcosa per tirare fuori il massimo da un weekend cominciato male, non riesce a capitalizzare il lavoro svolto: vuoi per la sfortuna di incappare in un errore di Jorge Lorenzo lo scorso GP, vuoi per una scivolata (ieri) che gli è costata uno zero pesantissimo soprattutto dal punto di vista del morale.
Marquez, mondiale in tasca
Sì perché ormai la classifica piloti non ha più importanza. E non solo per Valentino.
Marc Marquez è sempre più maturo, stavolta non rischia quando non è necessario. Ragiona, attacca se può, rinuncia quando sa che non ha senso andare oltre. Anche ieri, quando ha capito che per stare dietro a un Vinales stellare (che bello rivederlo così: bravo Maverick) rischiava troppo, ha "rallentato" prendendosi un secondo posto che vale come una vittoria: gli fa sentire sempre di più l'odore del titolo 2019.
Gli altri
Dovizioso ora è a 44 lunghezze di distanza. Ieri ha fatto quel che poteva, il Dovi, raccogliendo il massimo, ma ci sono piste su cui la Ducati fa fatica.
Quel che invece fa spavento è il rendimento del rookie Fabio Quartararo, che conquista il secondo podio consecutivo. Peccato per Rins, perché quest'anno le Suzuki (anche Mir tutto sommato ha fatto una bella gara, soprattutto nella prima parte) ci sono e stanno dimostrando di potersela giocare.
La prossima tappa
Il 7 luglio si va al Sachsenring, in Germania e non importa se Marquez farà un altro passo avanti verso il mondiale, perché ciononostante le emozioni finora non sono mancate e di sicuro non mancheranno.