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Intervista: Andrea Buzzoni e la BMW S 1000 R

In sella con noi alla prova della S 1000 R, il General Manager di BMW Motorrad Italia ci spiega tutto della streetfighter tedesca

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Un press meeting di solito non è solo l’occasione per noi giornalisti di mettere alla prova le motociclette che da qui a poche settimane gli appassionati potranno mettere nel proprio garage, ma è anche il momento migliore per incontrare chi si trova dietro le quinte di un prodotto. Ingegneri di progetto, disegnatori e tecnici, ma anche dirigenti e responsabili del marketing prendono parte agli eventi e, qualche volta, salgono in sella in gruppo con i giornalisti per provare insieme le moto.
E’ così che una presentazione stampa diventa anche il momento giusto per togliersi la cravatta e condividere insieme una bella giornata in sella, discutendo della moto che si sta provando (ma anche di quelle della concorrenza), e anche affrontando le interviste di rito con un pizzico di colloquialità in più. Durante il lancio della nuova BMW S 1000 R, con noi c’era Andrea Buzzoni, General Manager di BMW Motorrad in Italia: uno che abbina alle competenze necessarie per ricoprire un ruolo del genere, una sana passione per le moto e per la velocità. Con Andrea abbiamo discusso soprattutto della nuova streetfighter tedesca e del suo posizionamento nel mercato, ma non abbiamo dimenticato di analizzare più da vicino come sono andate le vendite di BMW in Italia nel 2013 che sta chiudendosi.

BMW entra in un segmento nuovo con la S 1000 R: perché? Perché era facile fare questa moto o perché c’è una reale esigenza del mercato?
"Il mercato c’è, probabilmente in Italia questo genere di moto fa parte di una nicchia, ma ci sono altri mercati dove i numeri sono importanti e quindi c’è un volume che si vuole raggiungere a livello commerciale che giustifica la sua nascita. Da un punto di vista di "somiglianza" con la sorella maggiore da cui deriva, e quindi di maggior facilità nell’industrializzarla sì, questo è vero, ma fino a un certo punto perché, come abbiamo potuto apprezzare, in realtà il motore, pur conservando quella disponibilità di potenza tipica della S 1000 RR, ha una gestione e un carattere completamente diverso. In comune ha la possibilità di esprimere velocità e potenza se si vuole, insieme al sound rude, però poi secondo me il carattere è completamente diverso grazie al fatto che ha la coppia molto più in basso e grazie al fatto che ha una rapportatura diversa. Personalmente ciò che mi ha molto colpito e che trovo eccellente è la capacità di comportarsi in modo aggressivo che ci si aspetta da un motore sportivo, insieme alla docilità che la moto ha in condizioni di guida soft."

Cinque anni fa con la S 1000 RR siete andati in caccia di un cliente che non era il vostro e l’avete trovato, in questo caso, state ripetendo la stessa operazione o state cercando un cliente anche all’interno del marchio BMW?
"Con la S 1000 RR e con il successo che ha avuto nell’arco degli anni, credo che in realtà il cliente di una naked sportiva lo abbiamo già conquistato. Certo, mancava ancora l’assegnazione di quel prodotto a quel cliente, ma penso che dal punto di vista culturale, questo era un cliente già ampiamente conquistato, e oggi gli consegnamo la moto giusta. Ad ogni modo ritengo che il cliente di conquista della S 1000 R sarà circa il 60% del totale".

Quali saranno i mercati di elezione della S 1000 R?
"I mercati più importanti in Europa sono sicuramente il Regno Unito e la Francia; in Italia questo segmento è piccolino, e conta circa 1200/1300 moto su un totale di circa 40.000 moto".

Il posizionamento di prezzo sembra essere molto aggressivo, però l’allestimento della moto non è stato impoverito. Come avete fatto a prezzarla così in basso?
"Di solito sui giornali quando si parla di BMW si legge che "il prezzo è questo, ma poi se vuoi gli optional devi spendere altri soldi etc". Intanto mi verrebbe da dire due cose: intanto noi gli optional li abbiamo mentre altri no e quindi è banale che si leggano riferimenti agli optional, e poi mi vien da dire che in questo caso il prezzo di base è molto competitivo ma anche l’offerta di base è mediamente più ricca di altri, visto che di serie ci sono due mappature, l’ASC e l’impianto ABS Race. Le sospensioni, poi, giusto per citare un altro dato, sono derivate direttamente da quelle della S 1000 RR. Come abbiamo fatto? Beh, con uno sforzo sia tecnico che culturale, perché questo è un segmento che non sopporterebbe premium price troppo ampi".

Veniamo al mercato in Italia: come si sta chiudendo per BMW? Vi aspettavate qualcosa di più dalla R 1200 GS?
"L’anno si sta chiudendo con un bel meno 14% che si cumula ai meno dieci o meno venti degli scorsi anni, e ciò fa sì che il mercato delle moto superiori a 500 cc sia arrivato a toccare il fondo con una dimensione attorno ai 40mila pezzi. La sensazione è che si sia toccato il limite inferiore della passione, nel senso che meno passione di così non c’è. Oppure si può guardare il problema sotto un’altra ottica: la passione, che comunque in Italia è tantissima, non può far segnare numeri più bassi. Questa, però, è una teoria mia, tutta da verificare e non scientifica… (ride Andrea… N.d.R.). Fare previsioni in questo momento di mercato così schizofrenico è quasi retorico. Diciamo che se il tasso di schizofrenia (e parlo della schizofrenia attorno a noi) si abbassa un po’, secondo me il mercato dovrebbe stabilirsi, magari non crescere ma soprattutto non perdere ancora, anche perché non dimentichiamoci che c’è tutto un indotto attorno alla moto e una rete vendita che richiede interventi e una gestione molto accorta in un mercato che si è ridotto così tanto.
Noi come siamo andati: in un mercato che fa segnare meno 14%, noi abbiamo fatto meno 8% quindi resistiamo e mostriamo una perdita che è circa della metà rispetto al mercato globale e stiamo raggiungendo una quota di mercato vicina al 22% che è un record mai visto. Ma soprattutto al secondo posto c’è Honda e al terzo c’è Ducati, ma il dato interessante è che rispetto al 2012 la distanza che abbiamo messo tra il secondo (+5%) e il terzo del mercato (+8%) è andata aumentando. Ciò significa che stiamo consolidando ulteriormente la nostra leadership che è di prodotto e di gamma e che penso sia anche legata alla gestione della rete vendita e del marketing"
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