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Riforma del Codice della Stada: il Parlamento tutelerà l’utente debole?

Siamo alla stretta decisiva per il Codice della strada, speriamo sia la volta buona per i motociclisti

Moto - News: Riforma del Codice della Stada: il Parlamento tutelerà l’utente debole?
Entriamo nel vivo della riforma del Codice della strada. Prima della pausa estiva, su proposta del ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, il Consiglio ha approvato un disegno di legge recante delega al Governo per la riforma del Codice della strada. Dopodiché, la palla è passata al Parlamento, che però stava per "chiudere per ferie", o comunque era affaccendato in questioni più importanti per il Paese. Ma ora, se le intenzioni estive verranno confermate, la revisione del Codice della strada deve andare avanti. E perché il motociclista è così direttamente interessato? Vediamo.

LA TUTELA DELL'UTENZA DEBOLE
Primo, nella riforma, si parla di adozione di misure di tutela dell’utenza debole, anche con riguardo a sistemi di maggiore visibilità notturna per i ciclisti. Fra gli utenti deboli, ci sono anche i motociclisti. Soprattutto, il nuovo Codice della strada mira alla progettazione e alla costruzione di strade più sicure con espressa previsione di una moderna segnaletica e la creazione di infrastrutture e arredi finalizzati anche alla sicurezza degli utilizzatori a due ruote.
Si parla di voragini nell’asfalto, guardrail ghigliottina, infrastrutture adeguate a una nazione moderna che si muove sulle due ruote a motore. Infatti, mesi fa, l’onorevole Paolo Gandolfi (relatore del testo di riforma legislativo) era stato perentorio: "Con la legge delega al Governo, intendiamo avviare un iter di riforma del Codice della strada, con l'obiettivo di migliorare la sicurezza stradale dei motociclisti, dei ciclisti e dei pedoni. Le modifiche apportate negli ultimi anni al Codice della strada hanno dato buoni frutti, riducendo l'incidentalità e i danni provocati agli automobilisti. Lo stesso non è avvenuto per i motociclisti e in genere per gli utenti della strada più vulnerabili, quali pedoni e ciclisti. Ci concentreremo sul contrasto alle condizioni che rendono gli incidenti mortali o gravi. Per i motociclisti, tra le altre cose, andranno riviste le caratteristiche e l'uso dei guardrail e di altri elementi a bordo strada che rendono più gravi gli incidenti". Adesso, è venuto il momento che i politici passino dalle tantissime parole a un minimo di fatti.


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