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Limiti di velocità: troppe notizie false

Solo un italiano su 100 conosce i limiti in autostrada

Moto - News: Limiti di velocità: troppe notizie false

Molto interessante l’indagine sulla sicurezza strada della Fondazione Ania, la onlus (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) delle Compagnie di assicurazione: c’è parecchia confusione in merito ai limiti di velocità in autostrada. Solo il 26% degli italiani dichiara di conoscere bene i limiti, e solo l’1% di questi li conosce realmente. Lo studio ci pare attendibile: è stata condotta dalla Ipsos (fa ricerche di mercato) a novembre 2010, su un campione di 800 uomini e donne di età compresa tra i 16 e i 75 anni, patentati e non in possesso di patente di guida, rappresentativo della popolazione italiana, con un approfondimento sulle Province di Milano, Bologna, Roma e Bari.

QUALI LE CAUSE

A nostro avviso, se gli italiani non hanno le idee chiare in materia di limiti di velocità in autostrada, è anche perché i telegiornali e i quotidiani hanno fatto, in materia, più danni della grandine. Per mesi, hanno ripetuto che i limiti di velocità salivano da 130 a 150 km/h in autostrada, col nuovo Codice della strada emanato ad agosto. E che comunque i gestori avevano la possibilità di elevare più facilmente il "tetto" da 130 a 150. Una bufala colossale che ha solo disinformato motociclisti e automobilisti. Tanto per cominciare, il limite è rimasto di 130 km/h. Secondo, adesso è ancora più difficile che salga a 150: serve che sul tratto autostradale ci sia il Tutor, il sistema che controlla la velocità media. Non è più sufficiente che sul tratto in questione gli incidenti siano relativamente pochi, e che le condizioni atmosferiche prevalenti non siano neve e gelo.

CONFUSIONE

A dimostrazione che un certo tipo di informazione "scandalistica" sulla sicurezza stradale ha fatto presa, va anche considerato che, in generale, il 63% degli intervistati ammette di avere una conoscenza nulla o scarsa delle nuove norme introdotte e solo il 4% le conosce in modo approfondito. Vista la complessità del nuovo Codice della strada, non c’è da rimanerne stupiti.

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