Tu sei qui

Bimota Tesi 3D

Arriva la terza versione della Tesi

Moto - News: Bimota Tesi 3D

Share


Non c'è due senza tre, sembra che si siano detti gli uomini Bimota pensando all'evoluzione della loro moto simbolo, la Tesi. E così è stato: dopo la Tesi 1D e la recente 2D, al Salone di Milano 2006 è arrivata anche la Bimota Tesi 3D...profonda evoluzione di quel concetto che Pierluigi Marconi illustrò ampiamente nella sua tesi - guarda caso... - di laurea datata 1980!

Insomma, l'idea della sospensione anteriore e del telaio ad Omega non sono certamente di nuova concezione, ma l'idea è talmente buona da meritare l'ennesimo capitolo della serie, che prevede uno styling ancor più aggessivo che in passato ed alcuni importanti affinamenti tecnici che rengono ancor più esclusiva una moto che di normale, prima, aveva ben poco.
Parliamo del codone portante in carbonio, degli scarichi alti, del pesi di soli 168 kg e del motore Ducati DS 1100 rivisto e corretto per mezzo di una centralina elettronica Bimota, che dovrebbe regalare qualche CV in più rispetto ai 95 proposti dallo stesso motore sulla Ducati HyperMotard.

Il telaio sfoggia la solita cura nella sua realizzazione, con le due piastre in alluminio ricavate dal pieno, cui sono fissati due forcelloni di inedita fattura in traliccio di acciacio: il posteriore ricorda molto da vicino quanto visto sulla DB5 e sulla DB6, con la piastrina terminale in alluminio imbullonata alla complessa struttura in acciaio.
Molto interessante la dotazione tecnica, che prevede un nuovo ammortizzatore anteriore che oltre ad essere stato spostato sul lato destro lavora in modo esattamente opposto, passando da push-rod a pull-rod: il produttore di questo elemento è la Extreme Tech ed è ovviamente regolabile nel pre-carico, nel freno di compressione e nel freno di estensione. Dietro, l'escursione è di 15 mm maggiore rispetto a quella anteriore (130 mm) ma l'ammortizzatore che regola il movimento del carro posteriore è più tradizionale e sempre realizzato dalla "solita" Extreme Tech.

L'impianto frenante è composto anteriormente da due dischi da 320 mm, che frenano un cerchio a 7 razze (come quello posteriore) grazie a delle pinze Brembo radiali a quattro pistoncini. Dietro, invece, troviamo un disco singolo da 220 mm con pinza Brembo a doppio pistoncino.

La serie speciale Concept  viene prodotta in tiratura limitata di 29 esemplari identificati da targhetta in oro massiccio riportanti la numerica ed il nome del proprietario, oltre ad un corredo composto da telo coprimoto, cavalletto statico, giubbotto e guanti Bimota. Prezzo? 29.000 euro.

__

Articoli che potrebbero interessarti