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Yamaha X-Max 250 Sport - PROVA

Design più sportivo, ma il DNA non cambia

Moto - Test: Yamaha X-Max 250 Sport - PROVA

Abbiamo già avuto modo di provare lo Yamaha X-Max 250 oltre un anno e mezzo fa sulle strade della Liguria e nella città di Genova. Dopo una prima presa di contatto, siamo voluti ritornare sullo scooter dei Tre Diapason per un "day by day" per fornirvi informazioni più dettagliate, ma nella versione Sport. Il modello base è venduto ad un prezzo di 4.790 euro, ai quali vanno aggiunti 400 euro per la versione ABS, e 200 euro per la versione da noi provata che si differenzia dal modello base per un design differente (definita "Sport Edition"), senza toccare la base tecnica. Il cupolino è più piccolo e scuro, sulla scocca posteriore ai lati del blocchetto d’avviamento troviamo un inserto in tessuto tecnico impunturato in rosso, la sella è ora composta di diverse "patch", lo schienalino per il passeggero è di serie e gli adesivi arrecanti la scritta "Sport" su carena anteriore e ai lati, queste le differenze. Diversa anche la colorazione, definita "Tech Armor", ovvero un grigio opaco molto scuro.

TECNICA: SONO SEMPRE IO
Come vi abbiamo accennato sopra, la base tecnica è sempre la stessa. Il propulsore è un monocilindrico quattro tempi e raffreddato a liquido da 249,78cc con misure di alessagio 69,0 mm e corsa 66,8 mm che sviluppa 20,4 CV a 7.500 giri/min, ed una coppia massima di 21 Nm a 6.000 giri/min indicati. Il motore è naturalmente alimentato tramite iniezione elettronica.

Il telaio è in acciaio con all’anteriore una forcella telescopica con escursione da 110 mm e al posteriore una coppia di monoammortizzatori regolabili nel precarico (tutto il reparto sospensioni è Kayaba). A "frenare" lo scooter, una coppia di dischi: all’anteriore con la misura di 267 mm (su ruota da 15") e al posteriore da 240 mm (su ruota da 14"). Il peso dell’X-Max 250 Sport in ordine di marcia è di 180 Kg, ed il serbatoio ospita 11,8 litri di carburante. L’altezza della sella da terra è di 792 mm, mentre la lunghezza è di 2.200 mm e l’interasse è di 1.545 mm.

UNO "SGUARDO" DA VICINO
Dietro lo scudo anteriore è presente un pratico vano portaoggetti, dotato di serratura, in cui è possibile riporre piccoli oggetti quali guanti, portafogli e cellulare. Ampio il vano sottosella, dove si possono riporre due caschi integrali, fattore da non sottovalutare per l’utilizzo in coppia. Anche da soli poi, non c’è nessun problema se si desidera inserire un borsone o un paio di buste della spesa comodamente. Funzionale la strumentazione, sportiva e leggibile in ogni condizione. L’indicatore della benzina è poi preciso. Richiudibili le pedane del passeggero, in modo da non "intaccare" l’estetica dello scooter Yamaha quando si viaggia in solitaria.
Buona la qualità delle plastiche, ben accostate e prive di scricchiolio alcuno durante la guida.

La posizione in sella è comoda, si possono stendere le gambe e guidare in maniera rilassata. La sella è forse un po’ troppo larga, e chi non è dotato di lunghe leve, dovrà sedersi più verso la punta della sella. Comoda anche la posizione del passeggero.
Avviato il propulsore, dopo pochi minuti entra in temperatura. L’accelerazione non è eccelsa, ed il peso sicuramente "rallenta" un po’ troppo lo scooter Yamaha. La maggior spinta la si ha tra i 30 e gli 80/90 chilometri orari, dove poi l’X-Max si stabilizza, per raggiungere dopo un po’poco più di 140 chilometri orari indicati. Lo scooter è stabile, grazie al telaio e alle sospensioni rigide, ma per quanto "sport", preferiamo il cupolino originale, perché si è completamente investiti dall’aria, cosa che può far piacere solo durante la stagione estiva. Da segnalare la completa assenza di vibrazioni, si viaggia senza nessun problema sotto questo punto di vista.

Tornando alle sospensioni, per l’utilizzo cittadino sono un po’ troppo rigide. La precisione di guida è buona, ma buche, imperfezioni dell’asfalto e tombini si sentono tutti, e a pagarne le conseguenze è soprattutto il passeggero. Se le condizioni della strada sono buone però, lo scooter Yamaha è preciso ed agile, a patto di non superare la velocità di 90 Km/h in curva, dove il due ruote dei Tre Diapason inizia a "galleggiare" al posteriore. Nulla di pericoloso, ma non è certo una sensazione piacevole. Inoltre, se si forza un po' la piega, il cavalletto centrale tocca con troppa facilità.
Discreta la frenata di entrambi i dischi, che permettono di fermarsi in spazi abbastanza contenuti. L’impianto frenante è modulabile, e si fatica ad arrivare al bloccaggio, caratteristica riscontrabile anche in condizioni di asfalto bagnato.

Buoni i consumi di carburante, se si sta attenti con la manopola del gas, si possono passare anche i 25 Km con un litro. La proiettività in caso di pioggia è discreta per le gambe, mentre casco e petto sono completamente investiti.
Infine il prezzo, come vi abbiamo detto lo Yamaha X-Max 250 Sport viene 4.990 euro, leggermente alto se consideriamo i competitor: il Suzuki Burgman 200 G viene 4.220 euro ed in versione Executive 4.390 euro (ha però 50 cc in meno), il Piaggio X7 EVO 300 i.e. costa 4.230 euro, ed il Kymco Downtown 300i 4.990 euro, lo stesso prezzo.

CI PIACE

- Estetica
- Consumi ridotti
- Vano sottosella

NON CI PIACE

- Rigidezza sospensioni
- Protezione aerodinamica
- Scarsa luce a terra

In questo test abbiamo utilizzato:

Casco Nolan
Giacca e guanti Alpinestars

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