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Alcol: causa un incidente su tre

La statistica è dell'Istituto superiore di sanità. Altro che 3%...

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In Italia, gli incidenti causati dall’abuso di alcol rappresentano il 30% del totale: la stima è dell’Istituto superiore di sanità e si basa sul numero delle dimissioni ospedaliere. Un dato certo da una fonte sicura. Che grosso modo rispecchia quanto dice da anni l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la quale ovviamente si basa su dati raccolti a livello globale.

GIOVANI A RISCHIO
Sempre più colpita la fascia giovanile: il 36,6% dei morti sulle strade nei fine settimana del primo quadrimestre del 2010 aveva meno di 30 anni. Tipici gli incidenti del sabato sera: nelle ore notturne (tra le 22 e le 6) sono aumentati lo scorso anno del 1,5%.

ADDIO 3%
Una volta per tutte dovrebbe così andare in pensione il mito del 3%. Di che si tratta? Una vecchia statistica Istat, che si basava su dati parziali, secondo cui in Italia solo tre incidenti su 100 erano dovuti all’alcol. Un dato ripreso a gran voce da chi, per interessi personali o a fini politici, difende l’alcol, criticando le misure contro la guida in stato d’ebbrezza. In realtà, lo stesso Istat ha poi correttamente chiarito, tempo fa: "A causa dell’esiguo numero di circostanze presunte dell’incidente legate allo stato psico-fisico alterato del conducente e ai difetti o avarie del veicolo, per l’anno 2009 non sono stati pubblicati i dati sugli incidenti stradali dettagliati per tali circostanze. Per motivi legati spesso all’indisponibilità dell’informazione al momento del rilievo, inoltre, per gli Organi di rilevazione è di estrema difficoltà la compilazione dei quesiti sulle circostanze presunte dell’incidente, quando queste siano legate allo stato psico-fisico del conducente. Il numero degli incidenti nei quali è presente una delle circostanze appartenenti a uno dei due gruppi sopra citati risulta, quindi, sottostimato. In particolare, nel caso di incidenti stradali con circostanze presunte legate allo stato psico-fisico alterato del conducente si rileva una netta discrepanza con i risultati diffusi da altri Organismi internazionali che hanno condotto studi ad hoc su queste tematiche".

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