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Münch TTE-1.2: l'erede della Mammuth è elettrica

Il prototipo tedesco ha vinto il TTXGP 2010 e si prepara al 2011

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Ricordate la Münch Mammuth? Mastodontica moto tedesca messa in vendita da Friedel Münch nel 1966, e spinta dal motore della NSU Prinz? Sicuramente sono davvero in pochi ad avere memoria di questa singolare creatura a due ruote di cui sono stati costruiti pochi esemplari.
La storia, inoltre, racconta che Friedel Münch fosse sì un vulcanico progettista, ma avesse poco fiuto per gli affari e di conseguenza l’azienda da lui fondata venne rilevata negli anni settanta da Heinz W. Henke, per il quale Münch continuò a lavorare come progettista prima di uscire dall’azienda e rilanciare il marchio Horex. E’ singolare notare che, fu lo stesso Münch, nel 1956, a rilevare la Horex dal fallimento insieme a tutte le sue attrezzature.

IL FUTURO E’ ELETTRICO
In questi anni, a quanto pare, le antiche Case motociclistiche tedesche cadute nel dimenticatoio, stanno tornando a farsi sentire. Se della Horex VR6 vi abbiamo già scritto nei mesi scorsi, oggi è il turno della Münch, la quale ha scelto una strada del tutto diversa dalla Horex e sta puntando, con ottimi risultati sulla motorizzazione elettrica.

MÜNCH TTE-1.2: 90 KW PER LA CAMPIONESSA
La Münch TTE-1.2 è la moto con cui il marchio tedesco ha corso e vinto nel TTXGP 2010, lo speciale Campionato del Mondo dedicato alle moto elettriche. Guidata da la TTE-1.2 è riuscita ad avere la meglio sull’Italiana eCRP pilotata da Alessandro Brannetti, superata all’ultimo giro della gara di Albacete, grazie alla maggior velocità di punta consentita dal suo motore sincrono trifase da ben 90 kW (122,4 CV).
La moto è un prototipo costruito dalla Münch Racing con telaio in acciaio e alluminio; dalle foto non è possibile capire molto di più, ma sembrerebbe un traliccio di derivazione Ducati, modificato per alloggiare un motore sincrono trifase a magneti permanenti.
L’avantreno prevede una forcella Öhlins a steli rovesciati da 43 mm e al retrotreno un forcellone monobraccio di derivazione 998 con ammortizzatore White Power.
L’energia elettrica per la trazione è fornita da un pacco batterie composto da 1680 celle al Litio/Manganese da 306 V di tensione nominale e una capacità di 32 AH. Questo pacco batterie è in grado di far funzionare il motore con una potenza di 75 kW in condizioni normali, che può arrivare a 90 kW di picco. L’autonomia della moto varia da 40 a 150 km, a seconda dell’utilizzo, ed è più che sufficiente a coprire lo spazio di una gara sprint. Il tempo di ricarica è di circa 4 ore, quindi in caso si necessiti fare più turni di guida ravvicinati è necessario sostituire il pacco batterie.
La trasmissione è diretta dal motore alla ruota posteriore attraverso una sottile catena passo 428 senza O-ring (per non sprecare neanche un Watt in attrito) con un rapporto 13/87. La propizia curva di erogazione del motore elettrico è in grado di spingere questa moto da ferma fino alla velocità massima di oltre 200 km/h con un solo rapporto, facendo passare il motore da fermo fino a 12.000 giri/min.
La Münch TTE-1.2, pesa 220 kg pronto gara ed è stata in grado di girare ad Albacete in 01:43.871, il che non è male se si pensa che sul tracciato spagnolo il record della categoria Supersport è attorno al 01:30.

IL TEAM MÜNCH RACING

Il Münch Racing Team è composto da Thomas Schuricht (elettronico), Marko Werner (elettronico e ingegnere meccatronico), Thomas Petsch (ex partner di Friedel Münch e attualmente il proprietario della Münch Motorrad Technik GmbH), Ralf Ernst (responsabile marketing e vendite, amministrazione e logistica) e Stefan Stepputtis (socio finanziatore).
Nel futuro della Münch c’è attualmente la partecipazione al TTXGP 2011 e alla FIM e-Power International Championship (dove la Münch ha vinto nel 2010 il titolo costruttori, visto che quello piloti è andato al nostro Tomas Betti), come ulteriore banco di prova per moto ed elettronica in vista di una possibile omologazione e produzione in serie.

Di seguito vi mostriamo i video dell'ultima gara del TTXGP di Albacete in cui potete vedere il duello tra la Münch e la eCRP.













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