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Moto Guzzi Griso 8V SE: primo contatto

Su strada con la Special Edition della roadster lariana

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Rendere unica una moto nata per essere speciale, ma soprattutto fuori dagli schemi, potrebbe essere anche considerata una contraddizione in termini. Invece, con la Moto Guzzi Griso 8V SE, gli uomini di Mandello del Lario sono riusciti a creare un vero e proprio oggetto da collezione, grazie all'esaltazione di quello spirito anticonformista che la rese estremamente popolare sin dal debutto come Show Bike all'Intermot di Monaco 2003.

DETTAGLI DA SPECIAL
Riconoscibile per la livrea "Tenni", gradazione di verde satinato particolarmente elegante nel contrasto con le numerose parti metalliche verniciate in nero - come il telaio, le ruote, le piastre di sterzo e il manubrio - la "fuoriserie" lombarda sfoggia dettagli da "preparatore", come il rivestimento in similpelle con cuciture a vista, le ruote a raggi e i sobri fregi di colore coordinato con le sigle identificative.

V2 TRASVERSALE E CARDANO
Il cuore, già proposto lo scorso anno sulla V2 standard, è il bicilindrico trasversale da 1.151 cc a V di 90° della serie "Quattrovalvole", capace di sviluppare una potenza massima di 110 CV a soli 7.500 giri/min. Più che un'unità motrice, il V2 Guzzi rappresenta un pezzo di design che, piaccia o non piaccia, caratterizza le forme e diventa complice nelle scelte ciclistiche. Un po' come accade per il boxer della serie R BMW, insomma, anch'esso vincolato a quel cardano che in Moto Guzzi chiamano C.A.R.C., o al telaio in acciaio che, nel caso della roadster lariana, è un doppio trave superiore dalle direttrici generosamente dimensionate. Importanti le quote ciclistiche: con un cannotto di sterzo inclinato di 26° ed un’avancorsa di 108 mm, con un interasse di 1544 mm, la Griso 8V SE è sulla carta votata alla stabilità anche se, come al solito, la distribuzione dei pesi e la dislocazione "longitudinale" dell'albero motore riservano delle gradite sorprese in termini di maneggevolezza e velocità nei cambi di direzione.

CICLISTICA DOC
Bassa e lunga, con la sella a soli 800 mm da terra, Moto Guzzi Griso SE sfoggia una ciclistica decisamente sportiva, a partire dalla forcella upside down con steli da 43 mm, regolabile sia nel precarico che nella risposta idraulica in compressione e ritorno, per arrivare all'ammortizzatore posteriore Boge regolabile, pronto a controllare il movimento del forcellone monobraccio che funge anche da parte strutturale della trasmissione cardanica. L'impianto frenante annovera pinze Brembo ad attacco radiale abbinate a dischi da 320 mm davanti, ed un disco singolo posteriore da 282 mm con pinza flottante a due pistoncini paralleli.

TIGRE NEL MOTORE
Su strada la Griso 8V SE sorprende, come hanno sorpreso tutte le Griso che abbiamo provato sino ad oggi. Come la 8V standard, però, i 110 CV a 7.500 girie gli 11 kgm di coppia massima a 6.400 giri assicurano a Griso SE un potenziale dinamico sconosciuto sino all'avvento di questo motore, e dobbiamo ammettere come - nonostante il piacere di avere a che fare con tanta generosità - rimaniamo ancora stupiti dalla rapidità con la quale si muove l'ago del tachimetro nei confronti dei modelli 1100 o 850. Sappiamo bene che il dato di velocità massima è di per sé inutile, soprattutto se valutato nel contesto di una moto non certamente nata per le corse, ma ci ha sorpreso sapere che con la finale 12/44 i tecnici Moto Guzzi sono riusciti a spingere la "ottovalvole" ben oltre i 230 km/h reali di velocità massima: considerando lo scarso cX di una moto come Griso, è davvero "tanta roba".

Rispetto alle 1100 a due valvole, insomma, il potenziale dinamico è davvero di un altro pianeta anche se qualcuno potrebbe preferire - e non solo per questioni di prezzo - il modello di cilindrata inferiore: l'erogazione, infatti, nei motori Moto Guzzi a 2 valvole è meno appuntita e più incline ad essere utilizzata nella guida di tutti i giorni e nelle gite fuori porta rispetto a quelli dotati di testate a quattro valvole, rendendo la guida un po' più nervosa e forse meno piacevole nelle passeggiate in coppia. Il discorso cambia radicalmente se non si rinuncia a qualche sparata in zona limitatore. Il telaio di Griso risponde in modo preciso, dimostrando di essere un bisturi in grado di assicurare tutto quello che serve per disegnare traiettorie da sportiva, in particolar modo nei cambi di direzione: baricentro basso e manubrio largo, infatti permettono a Griso di assicurare performance di tutto rispetto, pagando pegno solamente nei tornanti più stretti, laddove il passo di 1.554 mm si fa sentire.

Un bilanciamento dinamico che si riflette anche in frenata: non si avvertono mai scompensi, grazie anche ad una forcella anteriore in grado di assicurare tutto il sostegno che serve per contrastare un potenziale frenante anch'esso degno di una supersportiva. L'impianto frenante radiale messo a punto in collaborazione con Brembo, infatti, appare addirittura sovradimensionato rispetto al pur elevato potenziale velocistico della SE.

NUDA E CRUDA A 13.770 EURO
Non si può pretendere nulla, invece, in termini di confort di bordo. Il motore vibra poco, su questo non c'è alcun dubbio, ma la protezione aerodinamica è ridottissima e questo può rappresentare un problema se non si decide di dotare la Griso del piccolo cupolino opzionale. Ne perde lo stile, indubbiamente, ma si guadagna molto in salute.

La nuova Moto Guzzi Griso SE sarà in concessionaria nelle prime settimane di aprile ad un prezzo di 13.770 euro.

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