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Cagiva Mito SP525

Quanti ricordi...e quante emozioni!

Moto - News: Cagiva Mito SP525

Questo articolo si rivolge a tutti coloro che hanno trent'anni. A tutti coloro che nell'adolescenza avevano le mitiche compagnie di almeno 20 motorini. A tutti coloro il cui primo pensiero alla mattina e l'ultimo alla sera - ok, forse il secondo! - era il proprio mezzo a due ruote.

Impossibile dimenticare le mitiche nottate passate nei garage dell'amico a smontare e rimontare quelle che erano delle vere e proprie moto, nella più disperata speranza di rubacchiare qualche km/h all'omologazione...seguendo le gesta di campioncini in erba, come Valentino Rossi, che nei primi anni '90 iniziavano il loro cammino in pista proprio proprio in sella ad una delle mitiche 125 italiane nella Sport Production.

Gli anni novanta, dunque, furono i veri e propri “anni ruggenti” per le mitiche “motorette” da un ottavo di litro: i cortili delle scuole pullulavano di 125 Aprilia AF1 Sintesi, Futura ed RS...Gilera le C10, C12 SP-01/02/03, Crono e GFR...Yamaha TZR, Honda con l'NSR...and last but not least...Cagiva Mito.

Tutto questo preambolo introduttivo per la nuova Cagiva Mito SP525 a cosa serve? A nulla, però questo tuffo nel passato in perfetto stile “amarcord” ci sembrava davvero doveroso. Al cuor non si comanda!

Torniamo dunque con i piedi per terra e soprattutto alla nuova Cagiva Mito SP525. Primo dettaglio importante è la sigla SP - Sport Production - che identificava la versione racing del modello stradale e che ora porta con sè tutti quei principi e concetti che la resero celebre nei mitici anni novanta.
Secondo dettaglio importate è la numerazione 525. La cilindrata, come tutti sapranno, è chiaramente da 125 cc, ma il "5" risulta un grande tributo alla mitica versione da mezzo litro.

L'estetica è stata completamente aggiornata, senza però snaturarne minimamente la storica livrea. Apre infatti le danze un nuovo gruppo ottico sdoppiato, a cui fanno compagnia una coppia di altrettanto giovani specchietti. Inalterato nel profilo, si presenta poi il serbatoio a cui seguono degli inediti fianchetti neri che invitano ad un codone più affusolato.

Come si confà alle moto sportive, le grosse novità dimorano sembra all'interno del telaio. Cagiva Mito SP525, conferma infatti la filosofia del "due tempi", ma ci infila anche un po' di ecologia grazie all'omologazione euro 3, ottenuta grazie al sistema ECS a carburazione elettronica che gestisce la dosatura della miscela. La centralina che gestisce il sistema ECS, agisce su una valvola PWM montata sul circuito dell'aria del carburatore e ne regola il rapporto aria/benzina. A beneficiare del controllo offerto dalla centralina, c'è anche una pompa elettronica dell'olio che garantisce il corretto funzionamento del catalizzatore - destinato quindi a durare più a lungo - e riducendo fumosità e consumi.

All'appello, per la moto stradale, ci sono solamente 15 CV. La legge non consente di andare oltre, ma con poca spesa e qualche ora di lavoro è possibile riportare la Mito allo splendore dei suoi 34 CV ed utilizzarla - con enormi soddisfazioni - per qualche sana spiegazzata tra i cordoli di un autodromo.

Mai come questo, insomma, caso si può dire: un Mito che torna!

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