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Aprilia RSV4 RF 2015 - TEST

Profondamente evoluta nel motore e nella ciclistica. Una moto per piloti veri, che punta dritta alla leadership tra le supersportive

Moto - Test: Aprilia RSV4 RF 2015 - TEST

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7 Titoli Mondiali Superbike (3 Piloti e 4 Costruttori) dal 2009 ad oggi, riassumono il formidabile il ruolino di marcia di Aprilia e della sua RSV4. Titolare della corona iridata 2014 con Sylvain Guintoli, non era facile per la Casa di Noale migliorare ulteriormente la sua maxi supersportiva senza rischiare di comprometterne le caratteristiche vincenti: la nuova RSV4 RF, versione in serie limitata da 500 esemplari e base tecnica della moto da corsa, non solo ci riesce, ma segna un passo in avanti talmente deciso che è difficile credere si tratti “solo” di un affinamento.


16 cavalli in più, che ora diventano 201 a 13.000 giri e 1,5 kg di peso in meno (180 a secco) sono le caratteristiche salienti di una moto che punta decisa alla leadership del settore. Un segmento di mercato che, numericamente parlando, non rappresenta più un business reale per le Aziende, ma ha un’importanza strategica in quanto funge da base di lavoro per le competizioni e bandiera tecnologica da mostrare fieramente al mondo intero. E con la nuova RSV4 RF, il vessillo Aprilia è pronto a sventolare più forte che mai.


Due le versioni, considerato che alla esclusiva RSV4 RF, oggetto del test, è affiancata la versione RSV4 RR, per la quale è prevista la possibilità di upgrade tramite il kit Race Pack che la equipara alla “sorella”. La RF, nella sostanza, è la “vecchia” Factory, e si distingue per l’adozione della nuova V4-Multimedia Platform (una vera telemetria a disposizione dei piloti), cerchi forgiati in alluminio e grafica dedicata. I prezzi partono da 18.300 euro (f.c.) per arrivare a 21.590 euro (f.c.) della Limited Edition, quindi addirittura meno dei modelli precedenti.


Motore V4 di 65°: profonda evoluzione


Il layout del motore Aprilia RSV4 resta invariato ma è bene non farsi trarre in inganno: gli interventi degli ingegneri hanno riguardato così tanti dettagli da poter parlare senza dubbio di un motore quasi inedito. Chiaro ed evidente il travaso di esperienze direttamente dall’ R&D Aprilia, con l’obiettivo di creare una moto capace di primeggiare anche nel Mondiale Stock dove la Casa è tornata a competere quest’anno. Sono nuovi i carter, le bielle (di fabbricazione Pankl) e l’albero motore, alleggeriti e rivisti in funzione di una drastica riduzione degli attriti.


Gli alberi a camme ora sono forgiati, con un risparmio di peso pari a 360 grammi per bancata, con una ottimizzazione che ha riguardato le 4 valvole per cilindro in titanio, i condotti di aspirazione e scarico, e le camere di combustione. Per assecondare il nuovo regolamento Superbike, l’airbox riprende forme e dimensionamenti di quello impiegato sul modello da corsa, con cornetti di aspirazione ad altezza variabile dall’escursione incrementata. Il risultato di questo lavoro si evince dalla scheda tecnica: 201 cv a 13.000 giri (+ 16 cv rispetto alla precedente versione) con un valore di coppia di 115 Nm a 10.500 giri.


Ciclistica: lavoro di cesello


L’obiettivo dei tecnici è stato quello di amalgamare la rinnovata potenza del propulsore V4 con le proverbiali doti di equilibrio ed efficacia in pista della RSV4. Per fare questo, le nuove RF ed RR sfruttano il medesimo telaio a doppio trave in alluminio delle precedenti generazioni, con piccoli interventi rivolti all’ottimizzazione del bilanciamento generale. Grazie agli attacchi del motore ad altezza variabile (un’esclusiva della Aprilia RSV4) il propulsore è stato montato più in basso di 5 mm, mentre il forcellone (anch’esso vincolato da un perno ad altezza regolabile) vanta ora una lunghezza superiore di 14 mm. Grazie alle nuove asole di scorrimento del perno, al ruota posteriore è ora spostata indietro di 4 mm.


Il risultato è quello di uno spostamento dei pesi verso il basso ed una maggiore stabilità in frenata, considerato che proprio l’oscillazione del posteriore nelle staccate più violente rappresentava forse l’unico punto debole della superbike Aprilia. Per non perdere agilità, a queste modifiche i tecnici hanno abbinato un angolo di sterzo leggermente più “chiuso”, sfruttando anche qui la regolazione ad eccentrici prevista di serie sulla RSV4. Il reparto sospensioni vede protagoniste delle evolute unità Ohlins (sul modello RR i componenti sono Sachs), mentre l’impianto frenante prevede due dischi anteriori da 320 mm con pinze Brembo M430 monoblocco a fissaggio radiale e un disco posteriore da 220 mm con pinza a doppio pistoncino. Entrambi gli impianti vantano pastiglie sinterizzate e tubi in treccia metallica.


Elettronica: la telemetria è per tutti


Il noto sistema aPRC rappresenta il fiore all’occhiello delle sportive di Noale, conosciuto per un livello di sofisticazione e sfruttabilità da primato assoluto. Sulla nuova RSV4 RF (così come sulla versione RR) conferma tutte le sue qualità e differenti possibilità di modularizzazione: 3 mappe motore (Track, Sport e Race), 8 livelli di controllo di trazione, 3 possibilità differenti di gestione dell’anti-wheeling e launch control per polverizzare il semaforo verde in gara. A questi si aggiunge il quick shifter, per cambiare marcia senza chiudere il gas e usare la frizione, al quale manca solo la gestione elettronica in scalata, già introdotta da alcune concorrenti.


Per le mappature motore, i tecnici hanno optato per una scelta meno radicale rispetto al passato: le tre impostazioni non intervengono sulla potenza massima ma solo sulla sensibilità del comando del gas (più o meno netta) e, soprattutto, sull’invasività del freno motore. Invariato il sistema ABS Bosch 9MP, che non prevede la funzione cornering di gestione della stabilità in curva ma è settabile su tre livelli di intervento. Non è disponibile la gestione elettronica semi-attiva per le sospensioni: a domanda specifica, i tecnici Aprilia hanno lasciato intendere che il sistema a loro avviso non regala per adesso reali vantaggi in termini di tempo sul giro in pista: pertanto, fino ad allora, non verrà inserito.


La nuova RSV4 RF porta al debutto il sistema V4-Multimedia Platform, una app per smartphone che, interfacciandosi con la moto, consente di estrapolare diverse informazioni sulla guida, come il tempo sul giro, l’angolo di piega e molto altro. Per l’analisi dei dati completi serve un software apposito, mentre direttamente dal cellulare, che dovrà necessariamente restare installato sulla moto, il circuito di prova è suddivisibile in segmenti, con la possibilità di intervenire quasi “curva per curva” sui parametri di anti-wheeling e Traction Control. In sostanza, è possibile ottimizzare i controlli elettronici in funzione del punto preciso della pista.


In sella: esplosiva e ancora più estrema


L’iniezione di potenza non ha alterato in alcun modo l’equilibrio generale della RSV4, che si conferma una moto tanto agile quanto precisa, stabile e al tempo stessa leggerissima. La rinnovata verve del motore però si sente, costringendo il pilota a ripensare i propri gesti in funzione di nuovi punti di riferimento. Più cavalli non significa necessariamente cattiveria pura. Il V4 spinge regolare anche ai medi regimi, aiutando ad uscire dalle curve strette con una progressione entusiasmante. La spinta è vigorosa già a 7.000 giri, mentre, passati i 10.000 e fino agli oltre 14.000 di intervento del limitatore, l’allungo è talmente imperioso da costringere il pilota ad aggrapparsi ai manubri con forza per non essere “scaricato”.


E qui viene il difficile: la ciclistica dell’Aprilia è sensibile ad ogni movimento del corpo e ad ogni azione. Richiede gesti precisi, pena qualche alleggerimento dell’anteriore in accelerazione che ne inficia la direzionalità. In mani esperte, con la necessaria spinta sulle pedane e i movimenti del corpo corretti, la RSV4 RF è invece una lama di rasoio, probabilmente la moto targata più vicina alle sorella da competizione mai prodotta. A questo risultato concorre una gestione elettronica da riferimento assoluto: il sistema anti-wheeling (che abbiamo usato sull’impostazione 1, quella minima) contrasta con meticolosa precisione le potenziali impennate, calibrando la giusta potenza e permettendo al pilota di spalancare il gas senza remore anche in prima marcia. Il Traction Control (livello 3) permette al pilota di concentrarsi solo ed esclusivamente sulla corretta traiettoria e sul punto preciso di richiamo dell’acceleratore.


L’intervento del sistema è lineare, quasi vellutato, e non produce il benché minimo sussulto lasciando spazio a qualche coreografica virgola nera sull’asfalto in accelerazione. Rispetto al precedente modello, le differenze nella gestione delle mappe sono meno evidenti, rappresentando di fatto una opzione individuale che non altera le prestazioni massime. Poche curve e ritroviamo la RSV4 in tutte le sue caratteristiche, con una maneggevolezza da record che si traduce in ingressi in curva sorprendentemente rapidi ed in cambi di inclinazione tanto veloci quanto millimetrici nelle traiettorie. Sul curvone più veloce di Misano, a circa 250 km/h, qualche “pompaggio” dell’anteriore non ha scalfito in alcun modo la sensazione di totale controllo e sicurezza, essendo poi un dettaglio facilmente risolvibile con una messa a punto ad hoc sulle esigenze specifiche del pilota.


La superbike di Noale spinge fortissimo, frena in modo superlativo (solo la leva è sembrata “spugnosa” e non sempre in grado di garantire il feeling perfetto) e sono pressoché scomparsi anche gli ondeggiamenti della ruota motrice nelle staccate più violente, dove peraltro il funzionamento dell’ABS, nella modalità meno invasiva, non si avverte neppure. Resta il fatto che per usare davvero a fondo la RSV4 bisogna essere piloti veri, ora più che mai. A gesti precisi la superbike Aprilia risponde ne più ne meno come farebbe una qualsiasi moto da competizione. La moto ha perso forse un pizzico di facilità di guida per spostarsi con decisione sulle massime performance, puntando a stabilire il nuovo riferimento della categoria. Solo che, volendo, la si può usare anche per andare a bere l’aperitivo. Sarebbe comunque un sacrilegio.


In questo TEST abbiamo utilizzato:


Tuta Spidi Track Wind Pro
Casco Shark Race R-Pro Carbon
Guanti Spidi Carbo 3
Stivali TCX R-S

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