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EWC 2012: 24H di Le Mans - Trionfa la Kawasaki SRC. Mondiale per Suzuki SERT

In testa per tutta la gara, la ZX10R sbanca Le Mans per la terza volta consecutiva

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Incredibile mondo quello dell’Endurance mondiale, fatto di un colorato circus di piloti e tecnici pronti a dare tutto per 24 ore filate pur di arrivare al traguardo. Competizioni dure, durissime, in cui si deve correre prima di tutto contro se stessi, contro la fatica e contro ogni imprevisto che potrebbe far perdere l’obiettivo finale, il tutto senza dimenticare che si è in gara con altri, e quindi bisogna per forza andar forte. Facile a parole, difficile da mettere in pratica.
Così come accadde due anni addietro, quando andammo a vedere il Bol d’Or del 2010, anche quest’anno abbiamo approfittato di un invito della Michelin per volare in Francia per vivere un’altra classicissima delle gare di durata, la 24 Ore di Le Mans. Come sempre, quindi, vi daremo la cronaca dei fatti sportivi, cercando anche di trasmettervi le emozioni provate stando gomito a gomito con i meccanici, i piloti e l’asfalto de La Sarthe…

TRIONFO KAWASAKI SRC, MA IL MONDIALE E’ NELLE MANI DI SUZUKI SERT
Partiamo subito dal risultato finale: così come accaduto in primavera a Magny Cours, è stata la Kawasaki SRC a portare a casa la vittoria con una gara impeccabile. La ZX-10R è stata in testa per tutta la gara, eccezion fatta per pochi giri nei quali le altre pretendenti al podio sono riuscite a stare davanti al trio composto da Julien Da Costa, Grégory Leblanc, Freddy Foray. Il ruolino di marcia della squadra francese è stato davvero impressionante, per una 24 Ore in cui l’equipe di Gilles Stafler non ha sbagliato davvero nulla.
Nonostante tutto, però, la gara della squadra verde non è stata affatto facile, perché dietro la ZX-10R la lotta è stata davvero serrata.
La rivale più determinata è stata ancora una volta la Suzuki Sert che ad ogni cambio pilota riusciva ad insidiare la prima posizione della Kawasaki passando in testa e conducendo la gara quando a Le Mans stava albeggiando. Tornata in testa la Kawasaki SRC, il trio candidato alla conquista del titolo mondiale, composto da Vincent Philippe, Anthony Delhalle e Takuya Tsuda non si è perso d’animo gettandosi a testa bassa alla rincorsa riuscendo a raggiungere di nuovo gli avversari attorno alle 11 del mattino, regalando agli spettatori nuove emozioni per una gara che non è mai finita.

Risolti alcuni piccoli problemi ai freni, poi, la compagine della Kawasaki ha progressivamente aumentato il vantaggio sulla Suzuki SERT nelle ultime due ore fino ad accumulare quel gap che le ha garantito la vittoria finale, seppur con un vantaggio di solo 1 minuto e 2 secondi sui rivali.
Favorita dalla conquista della Pole Position, la BMW Motorrad France non è riuscita nell’impresa di vincere la 24 Ore di Le Mans, l’unico risultato che avrebbe potuto far sperare alla squadra composta da Sebastien Gimbert, Damian Cudlin e Erwan Nigon, di riuscire a recuperare i 18 punti che li separavano dalla Sert, necessari a vincere il Titolo 2012. Una caduta di Gimbert dopo un’ora e venti minuti di gara, però, faceva perdere alla S1000RR n° 99 il contatto con i primi e, sebbene i tecnici siano riusciti a rimettere in pista la moto a tempo di record, per la BMW non c’è stato più nulla da fare.
La S 1000RR è stata a lungo in quarta posizione per poi passare in terza quando la Yamaha GMT 94 è dovuta rientrare ai box per un problema tecnico che ha portato alla sostituzione del radiatore, che ha fatto retrocedere la squadra in blu al quarto posto, lasciando via libera alla BMW per la conquista del podio.
A metà mattina, con uno stint davvero consistente, David Checa ha provato a portare la sua Yamaha GMT94 all’attacco della BMW n° 99, ma ormai il distacco era tale che non c’è stato nulla da fare.

Quinta praticamente per tutta la gara la prima Honda al traguardo, quella del Team TT Legends condotta da John McGuinnes, Cameron Donald e Mathieu Gines. La squadra gommata Michelin ha viaggiato regolare per tutta la gara, portando a casa un bel risultato ma non è mai stata in grado di rivaleggiare con i primi in classifica.

Sfortuna nera per un’altra candidata al podio, la Yamaha YART condotta da Igor Jerman, Steve Martin e Gwen Giabbani. A soli 13 minuti dal via Giabbani cadeva rovinosamente alla curva del Raccordo e la R1 n° 7 transitava al traguardo della prima ora addirittura in 42esima posizione!
La rimonta della squadra Austriaca è stata così forsennata da portare la Yamaha in decima posizione a metà gara, nonostante altre due cadute. La sfortuna però ha continuato a tartassare la Yart, costretta a due stop forzati per problemi elettrici durante la notte, a cui i piloti hanno risposto con un’altra rimonta imperiosa che ha portato la R1 di nuovo nella top ten e fino alla sesta posizione fino a che… alle 12.40 a sole due ore dal termine della gara, Igor Jerman si è trovato fermo alla Curva del Museo con la moto che non ne voleva sapere di ripartire. Spinta la R1 fino ai box, la squadra è rientrata in gara in nona posizione per rimontare fino in settima, staccata di 34 giri dalla vetta.

RECORD IN GARA E TRIPLETTA KAWASAKI

La 24 Ore di Le Mans del Team SRC Kawasaki è stata davvero storica per la compagine francese, che oltre ad aver sbancato le uniche due gare a cui ha preso parte nel 2012, ha conquistato per il Terzo anno consecutivo la classicissima francese, portando quindi a casa lo speciale trofeo che viene consegnato a chi riesce nell’impresa. Ma non è finita qui, perché il Team SRC si porta a casa anche il nuovo record sulla distanza, avendo percorso in 24 Ore, 1 minuto e 24 secondi, ben 844 giri del Circuito Bugatti. Solo il miglior tempo sul giro è sfuggito alla squadra Kawasaki, visto che il best lap è stato siglato al 275esimo giro (quindi alle 22.54 in piena notte) da David Checa che ha portato la Yamaha GMT94 a girare in 1.38.562.

SUZUKI SERT CAMPIONESSA 2012

Cronaca di un Successo annunciato. La Suzuki Sert porta a casa un altro Titolo Mondiale nel Mondiale Endurance, il terzo consecutivo e il quinto in totale per la squadra capitanata da Dominique Meliand. La squadra transalpina è stata davvero vicina a battere la Kawasaki SRC e, se non fosse stato per una penalità inflitta durante un pit stop, forse avrebbe potuto giocarsi la vittoria fino all’ultimo giro. L’obiettivo del Team SERT, comunque, era di far gara sulla BMW 99 e non sulla Kawasaki SRC non in grado di vincere il Mondiale con sole due gare, e quindi la squadra Suzuki può sostenere di aver centrato appieno il risultato!
Al secondo posto nel mondiale la BMW Motorrad France a 104 punti (-24 dalla SERT), terza la Yamaha GMT94 a 98 punti e quarta la Honda TT Legends, davanti alla Kawasaki SRC.

STOCK E OPEN

La 24Ore di Le Mans categoria Superstock è andata alla Kawasaki della squadra Louit Moto33, che si è imposta sulla BMW n° 13 del Team Penz. Il secondo posto è bastato alla compagine tedesca per portarsi in testa alla classifica e conquistare la World Cup 2012, davanti alla 3D Endurance Moto Center (quinta a Le Mans) e all’Atomic Moto Sport (quarta a Le Mans).
La gara della Classe Open sarebbe stata vinta a mani basse dal Team Metiss, che ha viaggiato come uno schiacciasassi fino alle sei di mattina, quando il motore Suzuki del prototipo francese ha ceduto di schianto per la rottura di una biella. Davvero un peccato perché la Special francese era stata a lungo nelle primissime posizioni. Fuori gioco la Metiss, e ritiratasi quasi subito l’unica MV Agusta in gara per una caduta, le uniche due Open rimaste in gara sono state la Ducati 1199 Panigale del Team Scuderia Zone Rouge, che con la 32esima piazza generale vince formalmente la classifica Open, e la Yamaha FZ1 del Team Moto Racing 113, ultima al traguardo.

In merito a questa moto, però, guardate con attenzione le foto che pubblichiamo, perché durante la serata, alle 21.25 la moto rientrava ai box con un problema al motore, che veniva completamente smontato, riparato e rimontato sulla moto in un paio d’ore, consentendo alla squadra di portare a termine la gara.

GLI ITALIANI…
Anche stavolta dobbiamo riscontrare risultati del tutto anonimi per squadre e piloti italiani: come sempre l’unica compagine Italiana è il Team No Limits che si è dovuto ritirare dopo poche ore. Fabrizio Perotti cadeva dopo un’ora e 48 minuti di gara, impiegando 42 minuti per riportare ai box la sua Suzuki. Nulla da fare per la squadra che si è ritirata alle 18.13.
Sfortuna anche per Gianluca Viziello, che non è neanche salito in moto visto che la sua Yamaha ha accusato subito due rotture nei primi quindici minuti di gara e una caduta che la metteva fuori gioco dopo solo 43 minuti e 13 giri percorsi. L’unico Italiano al traguardo è stato quindi Emiliano Bellucci, tredicesimo assoluto e quarto della categoria Stock.

SORRISI E LACRIME

Chi scrive queste righe lo ripete da tempo: l’emozione di una 24 Ore di Endurance non è paragonabile in nessun modo con quella di una gara sprint. Ci sono così tanti fattori che si sommano alle variabili normalmente presenti in una gara, che il solo riuscire ad arrivare in fondo a una gara lunga un giorno sia una vittoria incredibile.
E quando nel primo pomeriggio della domenica, a pochi minuti dal termine, la corsia box inizia a popolarsi di persone, l’emozione che si percepisce nell’aria è davvero palpabile. I rigidi commissari di percorso tentano invano di contenere gli astanti vicino al muro dei garage e, quando manca un solo giro, non c’è nulla da fare, basta che ci sia uno che sfugge ai cordoni dei commissari (e sono davvero felice di dirlo… sono stato io…) per saltare sulle vetrate del muretto box, che tutta la folla sfugge al controllo dei fischietti degli uomini in beige per riversarsi a bordo pista per vedere i propri piloti tagliare il traguardo.
L’emozione e la felicità dei primi al traguardo è incredibile, ma il bello di una 24 Ore è che poi, tutte le squadre, ufficiali comprese, si schierano in corsia box ad attendere e festeggiare tutti i piloti, e anche l’ultimo classificato viene osannato come il primo.
E questa emozione, ve lo garantisco di persona, va vissuta almeno una volta nella vita. Quindi, se potete, prima o poi mettete in programma un weekend alla 24 Ore di Le Mans o al Bol d’Or. Non ve ne pentirete!

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