Ieri ha fatto scalpore nel web un comunicato, apparso sulla pagina Facebook del fan club italiano di Marc Marquez, nel quale si avvisavano i soci - oltre 4.000 membri - che quest'anno non sarebbe stata organizzata alcuna trasferta al Mugello.
Colpa della crisi economica? Macchè, il motivo del club è addirittura
l'incolumità personale dei soci. Ecco cosa scrivono:
“Con grande rammarico vi comunichiamo che il fan club di Marc NON sarà presente al Mugello per problemi legati alla sicurezza e all'incolumità dei propri soci.
Siamo davvero molto dispiaciuti di dover compiere questa drastica decisione ma la situazione al momento non è delle più rosee e l'ambiente è davvero pericoloso.
Il dispiacere più grande è di non poter tifare Marc e Alex liberamente come avevamo sempre fatto fino a qualche anno fa, ma la situazione è quella che è e finché si continua a buttare benzina sul fuoco (e non parliamo solo di giornalisti e comuni tifosi) , non ce la sentiamo di correre rischi così alti.
Troviamo vergognoso che una tifoseria non possa tifare liberamente il proprio campione senza correre rischi di ricevere minacce, oggetti o addirittura sputi, ma purtroppo anche nel motociclismo siamo arrivati a questo punto.
Speriamo facciate ancora in tempo a comprare i biglietti con lo sconto (termina oggi) ma purtroppo la decisione è stata presa questa mattina.
Speriamo che capiate questa scelta che è stata presa per il bene dei soci”.
L'accusa è di quelle gravi e per prendere una decisione simile l'associazione deve aver ricevuto minacce circostanziate, non semplici sfottò.
Ricordiamo in proposito quanto accadde al povero
Marco Simoncelli: nel 2011 alla vigilia del GP di Barcellona
ricevette per posta una busta spedita da sedicenti tifosi di Dani Pedrosa contenente alcuni bossoli.
Il precedente era la collisione con Dani a Le Mans. Evidentemente solo una scusa visto il carattere mite del minuto pilota spagnolo.
Il Sic arrivò dunque in circuito e per l'intero fine settimana fu scortato da agenti della Mosso d'Esquadra. Tanto erano state prese in considerazione le minacce.
In realtà Simoncelli non se la prese più di tanto. Non fece polemiche. Ricordate la mitica conferenza stampa del GP del Portogallo quando, alle accuse di Jorge Lorenzo di essere troppo aggressivo in pista rispose: vabbè, mi arresteranno…
Era un modo di sdrammatizzare che purtroppo l'anno passato nessuno dei piloti coinvolti è stato capace di far proprio.
Ma si potrebbe aggiungere che se per primi non sono i protagonisti a minimizzare i problemi cosa possiamo attenderci dai tifosi?
Questo è vero, eppure
nonostante le polemiche e, lo ricorderete, l'allarme lanciato prima dell'ultimo Gran Premio dell'anno, a Valencia non è successo nulla. Non ci è stato riferito di un singolo episodio di intolleranza fra tifosi.
Per questo motivo ci avrebbe fatto piacere che il fan club italiano di Marc Marquez avesse circostanziato la sua denuncia.
Perché se minaccia reale c'è stata, è roba da polizia postale se avvenuta via web, o da autorità giudiziarie tradizionali.
Non bisogna infatti mai dimenticare che
questa gente appartiene alla razza dei delinquenti tradizionali. Non sono tifosi del nostro sport.
Conosciamo personalmente molti tifosi di Valentino e per esperienza personale non ci è mai capitato di vedere membri del suo fan club, guidato da
Flavio Fratesi, una persona amabilissima, coinvolti in azioni violente.
Non bisogna mai cadere nella trappola in cui è caduto invece il calcio in cui poche decine di individui ne prendono in ostaggio 60.000.
E questo è un compito che spetta a tutti noi che amiamo lo sport in generale ed il motociclismo in particolare.
Abbiamo provato ad entrare in contatto con il fan club italiano di Marquez, ma l'unica risposta che ci è stata fornita è quella di non voler tornare sull'argomento.
Un errore, secondo il nostro modo di vedere. Non si può dire "le strade sono pericolose" e poi non denunciare un malvivente che le rende tali.
Forse si tratta di semplice paura.
Non dobbiamo però nemmeno pensare che quanto accade oggi sia una novità: ricorderete che proprio al Mugello fu tirata una bottiglietta d'acqua a Max Biaggi caduto.
Come dicevamo, deficienti e delinquenti ci sono sempre stati. Isoliamoli.