
Questo inverno non ci è sembrato particolarmente lungo, e non solo perché l'inverno, quello vero, da noi ha faticato ad arrivare. Uno dei motivi sicuramente che ci ha tenuti agganciati al motomondiale è stata la polemica con la quale si è chiuso il campionato e con la quale, speriamo, non si riapra quest'anno. O invece no, lo speriamo? Il rischio c'è, inutile nascondersi dietro ad un dito, ma questo se possibile rende la stagione che inizierà ufficialmente il 1 febbraio con i test di Sepang ancora più avvincente. Le domande alle quali vorremmo dare una risposta al momento sono molte, ma a pensarci bene il bello del motomondiale 2016 sarà invece proprio il procrastinarsi di queste risposte. Non arriveranno tutte insieme, le centellineremo come un bicchiere di Brunello. Assaporandole. Dunque vediamo di elencare questi punti interrogativi che ci fanno contare i giorni che mancano all'inizio della nuova stagione. Cosa accadrà in Malesia fra meno di un mese fra Rossi e Marquez? E' una buona domanda. Vale non dimenticherà, e anche il paddock farà fatica a far finta di niente. Dunque Valentino e Marc si ignoreranno o Livio Suppo e Lin Jarvis cercheranno di favorire un incontro fra i due per cercare di chiarire i punti in sospeso? Riprendere le ostilità a partire da quanto accaduto alla famigerata curva 14 è l'alternativa tutt'altro che rosea. Ma se si dovesse ripartire proprio da lì cosa ci dobbiamo aspettare dai due? Duelli rusticani senza esclusioni di colpi ad ogni Gran Premio, o una condotta di gara normale? Sepang non ci darà, purtroppo, la risposta. Dovremo attendere il GP del Qatar, anche se non escludiamo qualche piccola 'aggressione' in pista anche durante le prove. Chi ha corso sa a cosa ci riferiamo. OK. Una tregua armata quindi. Ci aspettiamo però una profonda rivisitazione della Direzione di Gara. Questo è sicuramente possibile. Qualche settimana fa abbiamo dato la notizia del cambio di ruolo di Loris Capirossi che lascerà il ruolo di commentatore tecnico di Sky per assumere altro incarico. Si parla di una DdG senza legami con la Dorna (attualmente Mike Webb è emanazione dell'Irta, legata a doppio filo con la società spagnola e Javier Alonso è uomo Dorna N.d.R.) ma sinceramente ci sembra difficile che Carmelo Ezpeleta molli il controllo. Soprattutto perché non vediamo nella FIM l'autorità necessaria per rilevarlo. In ogni caso, a meno che seguendo l'esempio della F.1 arrivino tre commissari dall'esterno, cambierà poco. Non vediamo né Loris né Franco Uncini, uomo FIM, completamente autonomi nel giudizio. Carmelo Ezpeleta a Valencia non ha fatto una bella figura nel fuorionda Sky vedendosi tirare per la giacchetta da Valentino Rossi con "hai visto che avevo ragione, ci vediamo dopo nel mio motorhome". Sicuramente. Conoscendolo il boss è sicuramente incazzato, ma con entrambi i piloti. E forse non solo. Il suo problema è non avere una controparte forte nella FIM con cui condividere le responsabilità. Così qualsiasi cosa accada nel motomondiale, bello o brutto, è merito o colpa sua. Comunque anche se con continue correzioni di rotta non sta facendo proprio un cattivo lavoro. Dobbiamo anche renderci conto che il motociclismo sotto certi punti di vista è più difficile da gestire della F.1. Perché dovrebbe esserlo? Semplice: Bernie Ecclestone non ha mai lasciato parte del controllo alle Case e soprattutto ai costruttori giapponesi. Da noi soprattutto la Honda ha un grosso peso politico. Va bene, passiamo ad altro: Rossi riuscirà ad essere competitivo anche nel 2016? Rossi ha chiuso la stagione 2015 in leggero calo di forma. E' il prezzo che ha dovuto pagare all'età. Non dimentichiamo infatti che è stato al top da Motegi 2014. Non c'è comunque alcun dubbio che abbia corso un mondiale eccezionale. Come dice lui, fra 36 e 37 anni non c'è una grande differenza, anche se non è vero. Prima o poi è naturale imboccare la parabola discendente. Il tempo gli gioca contro anche se lui stesso ha recentemente affermato di non temerlo. Ci domandiamo se il 2016, con la scadenza naturale del contratto sarà l' ultima stagione del fenomeno di Tavullia? Sono in molti a volerlo sapere. Quel che possiamo dire in proposito, oggi, è che mai come quest'anno il mercato-piloti sembra destinato ad aprirsi prestissimo. E se la normalità è la chiusura di molti accordi ad agosto a Brno, noi azzardiamo che già ad aprile qualcuno si sarà portato avanti con le contrattazioni. Non dimentichiamoci infatti che tutti i big dovranno ridiscutere il rinnovo, cosa che porterà a situazioni decisamente interessanti visto che Honda e Yamaha, depositarie del contratto di quattro protagonisti, dovranno affrontare l'assalto delle rivali. Dando per scontato che le due giapponesi faranno di tutto per tenersi stretti Jorge e Marc, qualche dubbio potrebbe esserci sul futuro di Dani e Vale. Per il primo ci sono molte opportunità, visto che Pedrosa potrebbe interessare, come è già stato detto, sia a KTM che ad Aprilia. Per quanta riguarda il secondo, invece, riteniamo possibile una estensione annuale del suo accordo con la casa dei diapason. Non crediamo infatti che ad Iwata siano disposti a lasciar andar via la loro leggenda. Un altro anno ancora con Yamaha ed insieme a Jorge Lorenzo? Sarà difficile far andare d'accordo quei due… Indubbiamente non sarà semplice ma Lin Jarvis è un uomo capace e lo ha dimostrato nel 2015. Comunque tutto dipenderà dall'esito di questo mondiale. Quello fra i due meno soddisfatto potrebbe decidere di cambiare aria. Nel caso fosse Lorenzo la Ducati sarebbe una bella sirena. del resto ci hanno già provato lo scorso anno visto la particolare clausola del contratto di Jorge. Valentino invece dove potrebbe andare qualora Porfuera si dimostrasse più forte anche nel 2016? Ah, saperlo! Non in Honda né tantomeno in Ducati! A buttarla lì si potrebbe dire che in Suzuki c'è il suo amico Davide Brivio, ma voi ce la vedete la Yamaha mollare il suo testimonial numero uno? Anche l'ipotesi Superbike ci appare di difficile realizzazione. Sinceramente: al momento non ne abbiamo la minima idea.
Passiamo alla tecnica. Il 2016 vedrà anche il debutto della centralina unica, per non parlare del ritorno della Michelin.
Due novità che, messe assieme, potrebbero destabilizzare più di un protagonista, intendendo con questa parola sia case che piloti. Indubbiamente il duplice cambiamento pare aver creato particolari dubbi specie in casa Honda con i suoi due piloti incapaci, a conclusione dei test 2015, di scegliere quale evoluzione del motore utilizzare per lo sviluppo della nuova RC213V visto che la mancanza di un assetto adeguato ha impedito ai piloti di spingere. Già. Riuscirà la Michelin a mettete a posto la sua anteriore 'traditrice'? Traditrice forse non è la parola giusta. Gli pneumatici francesi pare richiedano uno stile di guida meno aggressivo nella delicata fase di ingresso in curva. Il che pone la domanda su quale pilota riuscirà prima e meglio degli altri ad approfittare delle diverse caratteristiche delle Michelin che premiano maggiormente l'abilità ad uscire forte da una curva, piuttosto che quella di entrarvi. Secondo noi la risposta sarà questa. La Ducati potrebbe approfittare di questa svolta? Lo fece con il passaggio alla Bridgestone. nel 2015 la Rossa ha fatto un balzo in avanti e la Desmosedici con Dovizioso, Iannone e Petrucci ha portato a casa 9 podi, ma gli è sfuggita una vittoria, indicata come l'obiettivo principe della stagione. La conseguenza è che il 2016 partirà con questo obiettivo. Comunque uno dei problemi che aveva la GP15 era la mancanza di trazione e le Michelin privilegiano il grip al posteriore. Suzuki ed Aprilia. La prima ha stupito all'esordio. Dalla seconda cosa dobbiamo aspettarci? La casa di Hamamatsu ha corso, tutto sommato, un buon campionato ma non è parsa sufficientemente veloce nella seconda parte della gara. E lì dunque che deve maggiormente migliorare. L'Aprilia, al contrario, affronterà il 2016 con un prototipo del tutto nuovo che, sembra, potrebbe addirittura non debuttare il 1 febbraio in Malesia. Speriamo di sbagliarci comunque e di vederla in pista già il 30 gennaio con il collaudatore Mike di Meglio per lo shakedown. Passiamo ai piloti: Maverick Vinales fa gola a molti team ufficiali. Vero. Brivio avrà il suo daffare per trattenerlo in Suzuki. Finora ha mostrato le doti per approdare sia in Honda che in Yamaha, oppure in Ducati. Anche se a Borgo Panigale nel team Pramac hanno Petrucci e Redding alla prova. E Scott a Jerez è andato forte. Cosa accadrà ai rincalzi? Pensiamo a Cal Crutchlow, Bradley Smith, Aleix e Pol Espargarò, Jack Miller. Ognuno di loro è lì sospeso fra la riconferma e la retrocessione. Jackass apparentemente ha un triennale, ma bisogna capire con quali clausole. La crescita, sia di un mezzo che di un pilota è sempre importantissima. Ripetere i propri risultati, a meno che non si parli del campione del mondo in carica, spesso non basta. E Iannone? Da promessa sarà capace di diventare una certezza? Deve. Anche se non vediamo nell'immediato altri italiani capaci di prenderne il posto. Magari fra qualche anno arriverà qualcuno dalla nidiata della Moto3. Anche Dovizioso a fine 2016 sarà in scadenza di contratto. Vero. Dovi è veloce ma sembra arrivare sempre ad un passo dalla gloria. Ci ricorda un po' Virginio Ferrari. I piloti come lui comunque non escono dal giro, la sua esperienza potrebbe servire ad Aprilia, KTM e perché no? anche a Suzuki. Questo ovviamente se la Ducati dovesse ingaggiare uno dei top rider. Stoner. Siamo curiosi di rivederlo in azione. Siamo sicuri che farà più di una wildcard e che poi lo rivedremo in pista a tempo pieno nel 2017. Ma anche no. Casey è fermo da fine 2012. Ha fatto dei test è vero. Ha provato a correre nella 8 Ore di Suzuka, ma se tornasse nel 2017 avrebbe sulle spalle quattro anni di stop. Niki Lauda rientrò dopo il ritiro ed alla terza stagione rivinse il mondiale ma era stato fermo solo due stagioni. Guardiamola così: nell'ultimo mese case è venuto in Italia a salutare gli amici della Ducati, poi è andato in America al lago Tahoe dal suo amico Chaz Davies e poi se ne è andato ai Caraibi con Adriana e Ally. Riuscirà a rientrare nell'ottica di un campionato ad altro stress dimenticando la bella vita? certo, tutto può essere. Noi, come tutti voi, lo speriamo.
