La MotoGP, intesa come motomondiale, si conferma una serie al di là delle regole (scritte) anche quando apparentemente le fa rispettare.
Il casus belli è stato il contratto che lega Enea Bastianini e Fausto Gresini, un accordo biennale con penale che il pilota riminese da tempo aveva fatto capire di non voler rispettare per passare al team Monlau-Estrella Galicia gestito da Emilio Alzamora.
Il manager di Marc Marquez era infatti da tempo in contatto con l'italiano con l'obiettivo di sostituire Fabio Quartararo, passato al team Leopard.
Quando è parsa evidente la volontà di Enea di entrare a far parte della scuderia dell'ex iridato spagnolo
Gresini non ci ha visto più e si è rivolto all'Irta, l'associazione dei team. Il risultato è stato quello di bloccare l'iscrizione di Bastianini con la squadra iberica per il 2016.
Fausto Gresini ci è riuscito portando avanti all'improvvisato tribunale l'accordo - si presume non scritto - fra i team di non fregarsi reciprocamente i piloti. In pratica
ha reso pubblica l'esistenza di un 'cartello' fra team.
"Alzamora è stato scorretto, avrebbe dovuto passare attraverso la mia squadra", ha tuonato soddisfatto l'imolese.
Alla fine dunque Enea rimarrà nelle mani del bravo Fabrizio Cecchini, il capotecnico che lo ha lanciato nel motomondiale.
Tutto bene quel che finisce bene, verrebbe da dire, in realtà non è così perché
i contratti sono accordi di natura civilistica che devono essere rispettati, ma possono anche essere rotti, anzi si può dire che nascano essenzialmente per porre riparo ad eventuali rotture, con le conseguenze del caso sotto il punto di vista di penali da pagare.
Proteggono, sotto questo punto di vista, entrambe le parti firmatarie.
I 'cartelli', invece, sono accordi segreti che nascono con scopi che, nella maggior parte dei casi,
intendono favorire solo le parti firmatarie del medesimo, normalmente a scapito di qualcun altro.
E' evidente, dunque, che al di là di quella che è stata la decisione finale di Bastianini, di cui solo lui è responsabile, se cioè andare o rimanere, quella dell'Irta è stata solo una ingerenza.
Poi che lo abbia fatto a 'fine di bene', facendo ragionare un pilota giovanissimo, è un altro discorso.
Sarebbe però interessante conoscere a quale tipo di pressione è stato sottoposto Enea. Questa sì, del tutto inopportuna, se non addirittura illegale.