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Loris Baz, è troppo alto ma non 'svetta' nei media

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Loris Baz con il suo manager, Eric Mahe, scherza a proposito della sua altezza Loris Baz con il suo manager, Eric Mahe, scherza a proposito della sua altezza

Ad Aragon c'era anche Loris Baz,ex compagno di squadra di Tom Sykes in Kawasaki, in predicato di salire il prossimo anno su di una MotoGP perché alla Dorna serve un pilota francese da proporre alla TV d'oltralpe e agli appassionati che ogni anno vengono a Le Mans. Non ci sembra un peccato mortale far debuttare un ragazzo di 21 anni che va forte dalla Superbike alla classe regina, anche se così si depaupera il mondiale delle derivate di serie. Ma questo è un altro discorso. Piuttosto però non capiamo la regia, decisamente raffazzonata e dilettantistica, di questo sbarco. Loris ha scoperto infatti due settimane fa che non avrebbe corso con la Honda RC213V Open del team Martinez - con il quale aveva siglato un regolare accordo - leggendo una intervista a Gino Borsoi pubblicata su GPOne.com. Il motivo apposto a giustificazione era stato l' altezza eccessiva, per la cronaca 1.93. Inusuale, è vero, in un mondo dove essere 1.70 è già sinonimo di fisico slanciato. Il punto però è un altro. Non ci risulta infatti che il mondo delle due ruote abbia seguito con la dovuta attenzione questa storia. Certo, se ne è parlato un po' in Francia, ma tutto lì. Baz non è stato interrogato dalle televisioni, non si è meritato pagine sulle riviste specializzate, né tantomeno sui quotidiani. La sua disavventura è stata una notizia nella cronaca. Tutt'al più dieci righe con un titoletto. Nemmeno i blogger di cui oggi è affollata internet, hanno affrontato la sua storia. Forse perché Baz non ha fatto polemica. Non ha detto che sarebbe ricorso agli avvocati, e non essendo la vicenda apparsa nei mainstream dell'informazione la hanno sottovalutata. Ed era invece, ed è, una storia interessante. Già perché se è vero come si dice in giro che l'intera operazione sia stata orchestrata dalla Dorna, da loro ci saremmo aspettati una organizzazione migliore. Del resto se il boss del mondiale MotoGP desidera veramente farti posto nel suo campionato, ha tutte le leve per convincere un team ad accoglierti. L'impressione che ne ho tratto, perlomeno per quanto riguarda l'Italia è che, invece di riempire la rete di lamentele su come Sky dovrebbe fare giornalismo in TV, bisognerebbe offrire dal basso - intendo dal pubblico e dai commentatori non professionisti - degli esempi concreti sui fatti da seguire, che non solo polemizzare sull'eccessiva attenzione sul dito dolorante di Valentino Rossi. Ecco, si sarebbero potute sollecitare delle risposte, porsi degli interrogativi. Invece dei commenti degli stessi colleghi di Loris Baz su quanto essere alti nel motociclismo sia controproducente si è fatto poco o nulla. Ieri comunque Baz, con il suo manager Eric Mahe, passeggiava sorridente nel paddock di Aragon sperando che i recenti contatti con il team Forward per guidare la seconda Yamaha Open al fianco di Stefan Bradl vadano a buon fine. Per essere un 'raccomandato' ci sembra stia faticando un po' troppo. Dopotutto se la Dorna è stata capace di far approvare la 'legge Quartararo' per far correre un 15enne in Moto3 nel 2015, cosa gli sarebbe costato introdurre una leggina antidiscriminazione per i 'piloti troppo alti'? Scherziamo eh…

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