Quando venerdì scorso, nel pomeriggio, mi è squillato il telefono durante la conferenza stampa di Dovizioso mi sono appartato ed ho risposto.
La chiamata proveniva da un numero francese che non avevo in memoria, quindi ho pensato che fosse qualcosa di serio. Lo era: a chiamarmi era Loris Baz, colto di sorpresa dalla notizia che il team Aspar lo aveva scaricato perché troppo alto.
Sarò sincero, immediatamente ho pensato ad uno scherzo. Non ho riconosciuto subito la voce che, in italiano e con un accento da Ispettore Clouseau, mi chiedeva ulteriori dettagli. Poi con l'andare avanti della conversazione dallo stupore sono passato al rammarico. Baz è uno di quei piloti che mi piacciono, anche se purtroppo non frequento troppo le piste della Superbike che sono 'affare' di Luca Semprini.
Vi dico subito perché Loris mi piace: è un combattente, e poi un pilota alto 1.93, in un mondo in cui ad 1.70 sei fra i piloti alti, è una eccezione, come lo sarebbe nel basket un atleta della stessa altezza.
Ovviamente la notizia era vera e, poco più tardi, ho avuto una lunga conversazione in sala stampa con il suo manager, Eric Mahe, un uomo sveglio, cortese ed imbarazzato nel trovarsi a dover reagire ad un problema inaspettato.
Già perché Loris Baz aveva firmato un accordo con Jorge Martinez Aspar per correre nel 2015 alla guida della RCV1000R del team spagnolo, solo per sentirsi dire, alla fine, che era troppo alto per guidare quella moto!
Peccato che per accettare questa proposta Loris avesse lasciato la Kawasaki con la quale correva in Superbike!
Ma la sua è stata una leggerezza o no?
Secondo noi, no. Anche se su quell'accordo c'era scritto 'proposta' si trattava di un contratto vero e proprio, con tanto di clausola risolutiva nel caso Scott Redding si fosse liberato entro il 15 settembre.
Evidentemente Martinez aveva sul piatto una trattativa con il pilota inglese ritenuta preferenziale rispetto a quella con il francese.
Siamo in contatto con Baz e con Mahe, che stanno cercando di uscire da questo ginepraio. Per Loris si sono aperte altre possibilità, perché per fortuna ci sono ancora moto libere in MotoGP. Non crediamo che, come pure sarebbe loro diritto, si arrivi alle vie legali.
Purtroppo nel massimo campionato del motociclismo non c'è ancora quel rigore contrattualistico che sarebbe necessario fra professionisti per garantire una vera crescita dello sport che amiamo. Ma forse, chi lo sa, è un bene visto che poi su queste trattative supervisiona sempre la Dorna e Carmelo Ezpeleta che cerca di incastrare tutti i pezzi per rendere visibile il disegno che ha in testa.
Non è stata questo di Loris Baz l'unico esempio di trattativa complicata.
Legata a doppio filo alla sua storia c'è infatti quella di Scott Redding il cui team, Marc VDS, al momento in cui scriviamo non ha ancora firmato il contratto con la Honda.
L'ufficializzazione, se così vogliamo chiamarla, è stata solo un tweet 'sfuggito' all'addetto stampa della squadra, il bravissimo Ian Wheeler.
In realtà domenica sera le parti - HRC e Michael Bartholemy - si sono semplicemente trovati d'accordo sui termini dell'intesa. Presumibilmente il costo dell'operazione ed il tipo di materiale e l'assistenza, ma non c'è stato scambio di un contratto firmato.
Questo non è un dettaglio perché sulle tracce di Redding c'era (c'è?) ancora la Ducati.
<Non ci ha fatto piacere che la notizia sia uscita prima della firma - ha detto Livio Suppo - diciamo che anticipa l'accordo>.
Una differenza sostanziale visto che stiamo parlando di un contratto triennale di svariati milioni di Euro.
Vi abbiamo raccontato queste storie affinché capiate come funzionano le cose dietro le quinte. A volte non basta una firma per dare la notizia di un accordo, e a volte questo si realizza anche se la firma non c'è.
Il nostro lavoro e di darvi conto di tutto ciò mentre accade. I frequenti cambiamenti di sponda non sono un artificio giornalistico per tenere alta l'attenzione su un fatto. Sono la realtà. Così va il mondo e così va anche il motociclismo.
English
The strange case of Loris Baz’ height and of the “premature” signature of Scott Redding
When my phone rang, last Friday at Misano during the press conference of Andrea Dovizioso, I defiled myself and answered it.
The screen displayed a French number that I hadn’t in my memory card, so I thought it could be an important matter. It was. On the other end of the line was Loris Baz, who had got taken by surprise by the news that Aspar had dismissed him because he was too tall
Seriously, at first I thought it was a joke. I didn’t recognize at once the voice that, speaking in Italian with an Inspector Clouseau’s accent, was asking me for further details. Then, as the talk went on, my surprise turned into sorrow. Baz is a rider I like, even if I do not visit often enough the WSBK paddock, that is Luca Semprini’s hunting ground on GPOne behalf.
I tell you why I like Loris: he’s a fighter. In addition, in a world where a rider is already tall at 1.70, a guy of 1.93 cm is quite a singularity.
Clearly the news was true and, a little later, I had a long chat with his manager in the Misano pressroom. Eric Mahe is a smart and polite person, who suddenly found himself in an awkward situation, forced to face an unexpected problem.
Yes, because Loris Baz had indeed signed an agreement with Jorge Martinez Aspar to race a RCV1000R in 2015, only to be told, finally, that he was too tall to ride that bike!
Too bad that he had left Kawasaki and WSBK in order to accept that proposal!
Has Loris been thoughtless or not?
We think not. Even if it was just a proposal, it remains a binding contract, with an opt-out clause in case Scott Redding gets himself free within September 15th.
Clearly Martinez had negotiations underway with the Briton also, and was given priority to them.
We remain in touch with Baz and Mahe, who are trying to find a way out of the quagmire. Luckily other possibilities have opened up for Loris, given that there are other MotoGP bikes still available. We do not think that they’ll pursue legal remedy, as it would be their right.
Unfortunately in the maximum expression of Motorcycling Racing World there is not yet that rigorousness on the matter of legal contracts that would be necessary among professionals to guarantee a real growth of the sport we love. But maybe it’s not an unknown issue for Dorna and for Carmelo Ezpeleta who is trying to fit all the pieces of the jigsaw together, so the complete image he has in his head will may finally appear.
Not only Loris Baz is involved in complicate negotiations. Closely connected with his affair, in fact, is that of Scott Redding whose team, so far at least, have not yet signed a contract with Honda.
The finalization of the agreement, if so we want to call it, was just a tweet of welcome back to Scott of the Ian Wheeler, excellent press officer to the team.
But in reality on Sunday night HRC and Michael Bartholemy had just agreed the terms of the deal: presumably the costs of the operation and the type of technical support to the team, but there is not a signed contract yet.
It’s not just a detail because also Ducati is (was) pursuing Redding
We have not be pleased with the leaking of the news to the press – HRC Team Director Livio Suppo said – Let’s say that it anticipate an agreement”
This is a fundamental difference given that we are speaking of a three-year commitment and several millions of Euro