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Lorenzo e Rossi, ultimo tango (in Yamaha) al Mugello?


Lorenzo_Rossi_2014Al Mugello, domenica prossima, Valentino Rossi potrebbe annunciare il suo rinnovo con la Yamaha. "Non credo che faremo in tempo, ma l'intenzione è quella", ha detto il pesarese a Le Mans. Per Rossi, se la casa di Iwata accetterà un biennale - voci dicono che la casa giapponese preferirebbe un accordo annuale - potrebbe trattarsi dell'ultimo contratto da pilota professionista prima, magari, di schierare un team proprio in MotoGP, seguendo l'esempio dell'ex rivale (in 125) Jorge 'Aspar' Martinez, cui peraltro ha affidato il fratello, Luca Marini.

Non è però del futuro di Valentino di cui vogliamo parlare, bensì di quello del suo compagno di squadra, Jorge Lorenzo.

'Porfuera', in questo momento non vuole parlare di contratti visto la sua posizione in campionato, ma non c'è dubbio che sia lui attualmente l''Hot Property' del motomondiale. Probabilmente l'unico pilota in grado di battere Marc Marquez. Il successo di Rossi, dapprima solo mediatico, oggi anche sportivo, lo ha svalutato. L'anno passato infatti Jorge ha chiuso il campionato perdendolo, ma da vincitore: ha portato a casa sei vittorie in Gran Premio, due in più di Marquez, in una stagione che sarà ricordata come quella del suo eroico ritorno in sella ad Assen, con un quinto posto ottenuto dopo una frattura di una clavicola, operata nel sabato del fine settimana, meno di due giorni dopo l'incidente.

In quel momento, ma anche nel seguito del 2013, Lorenzo era chiaramente il leader della Yamaha, avendo chiaramente dominato nel box giapponese nei confronti del suo primo rivale: il compagno di squadra. Oggi però la situazione è assai differente: non solo Jorge Lorenzo è caduto nella gara di esordio, in Qatar, ma nelle prove successive è stato spesso battuto proprio da Rossi che in Francia ha centrato il terzo secondo posto dell'anno su cinque gare disputate con il maiorchino solo sesto al traguardo. Pur se i due hanno sotterrato da tempo l'ascia di guerra del periodo in cui i rispettivi box erano separati da un muro - ufficialmente causato inizialmente dalle diverse gomme usate, Michelin per Lorenzo, Bridgestone per Rossi e poi mantenuto 'perché aveva funzionato' - sono rimasti sulle sponde opposte del fiume e non si può certo dire che siano grandi amici.

Se Jorge infatti non fa mistero della sua fratellanza con il più grande nemico di Valentino Rossi, Max Biaggi, chiaro segnale di quanto i due piloti della Yamaha siano diversi caratterialmente, oggi la rivalità fra i due è eminentemente per la posizione in squadra. Nel 2013 la coppia vincente era ovviamente quella formata da Lorenzo e Ramon Forcada, oggi quella composta da Rossi con il nuovo arrivato Silvano Galbusera.

A questo punto è chiaro perché Porfuera ritenga di non dover discutere il suo contratto oggi: è in una posizione di inferiorità, sia sportiva che economica. Ed anche se come Valentino dichiara di voler terminare la sua carriera in Yamaha, probabilmente sta esplorando possibili alternative.

Una porta alla Honda, la seconda, naturalmente, in Ducati. E se la prima comporterebbe probabilmente una forte riduzione dell'ingaggio, inutile dire che non sarebbe così per la casa bolognese che per la nuova Desmosedici che debutterà quest'anno a novembre ha bisogno sia di un pilota vincente che di un personaggio. Ma è Jorge Lorenzo ancora un pilota vincente?

"Rossi pensa che io abbia ansia di vittoria, ma non è così - ha spiegato Porfuera in Francia - avendo dato per perso il mondiale, al contrario, corro gara per gara. Nella carriera di ogni sportivo ci sono alti e bassi. Faccio l'esempio di Vettel in F.1: ha dominato le ultime quattro stagioni consecutive ma quest'anno non ha ancora ingranato. Può aver perso il suo talento improvvisamente? Naturalmente non è possibile".

Sebastian Vettel, tuttavia, è ancora in una posizione migliore di Lorenzo. Ricciardo, infatti, mediaticamente, non è Valentino Rossi. E se è vero che il numero 46 quando è tornato in Yamaha, l'anno passato, lo ha fatto con il capo chino, sappiamo bene di trovarci di fronte ad un fuoriclasse ed un fiero combattente. E lo sa anche Lorenzo.

Questo per dire che il destino che è stato di Valentino Rossi a fine 2010 - abbandonare la Yamaha perché troppo piccola per lui e Jorge - potrebbe ora toccare al pilota spagnolo che, perlomeno, ha la possibilità che non aveva Rossi, di poter scegliere fra due case. Anche se l'opzione Honda è da dimostrare, comporterebbe un sacrificio economico e non è detto che sia effettivamente realizzabile e accettata dai vertici del colosso nipponico che dovrebbero considerare i rischi di ritrovarsi fra le mani una coppia alla Prost-Senna. Così alla fine se, come fece Valentino, Jorge Lorenzo non riterrà accettabile dopo essere stato il numero uno di accettare un ridimensionamento da parte della Yamaha, anche per lui l'opzione potrebbe essere una sola.

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