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Moto2, Baldassarri: "Ad Assen Alex Marquez si è comportato come un cane"

"Sono scivolato e siamo caduti entrambi. Poi mi ha aggredito mentre ero ancora in terra. Dopo sono andato da lui e ci siamo spiegati. Passare in MotoGP con la Ducati? sarebbe un sogno"

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Ad oggi in pochi possono vantarsi di avere in bacheca un trofeo datato 2020, e Lorenzo Baldassarri è tra questi grazie al secondo posto ottenuto nella prima (ed unica ad ora) gara dell’anno in Qatar. Il pilota marchigiano è stato l’ospite della diretta andata in onda ieri sui canali social (Facebook e Youtube come di consueto) di GPOne.com, in compagnia di Gianmaria Rosati ed Andrea Rossi.

Non sono mancate inoltre le domanda da parte dei tanti spettatori all’ascolto, che hanno voluto scoprire di più sul futuro di Lorenzo. Baldassarri infatti è uno dei nomi maggiormente accostati a Ducati per quanto riguarda il futuro, ma il pilota del team Pons resta con i piedi per terra.

“Ho sentito delle voci - apre Lorenzo - ma al momento non credo sia una cosa concreta. Il mio manager (Simone Battistella, lo stesso di Andrea Dovizioso ndr) non mi ha ancora detto nulla, ma se ci sarà qualcosa di concreto ne parleremo a breve. La situazione è particolare al momento, ma sarebbe il mio sogno passare in MotoGP”.

Se Ducati ti offrisse un posto nel team Aruba per dare la caccia al titolo in sella alla Panigale V4, quale sarebbe la tua risposta?

“Sarebbe un’offerta da valutare, non certo da scartare a priori, ma non rientra nei miei obiettivi a lungo termine. Il mio sogno nel cassetto è la MotoGP, ma la Ducati Panigale è una grande moto e provare a vincere non sarebbe male”.

Torniamo alla MotoGP. Se potessi scegliere, su quale moto ti piacerebbe salire in top class?

“Mi piacerebbe tanto guidare la Ducati per diverse ragioni, anche se non è una moto facile, ma un’altra prima scelta sarebbe la Yamaha. Ripensandoci forse le proverei tutte. La Honda? La vedo piccola e compatta mentre io ho le leve lunghe, ma un contratto con la casa sicuramente non mi dispiacerebbe”.

Chi ha compiuto il salto nella classe regina è Alex Marquez. Quale pensi possa essere il suo impatto sulla categoria?

“Certamente suo fratello è una spanna sopra di lui, ma Alex è un lavoratore ed è cresciuto molto negli ultimi anni. Fatico a fare un pronostico, ma è un talento e va certamente forte. L’anno scorso abbiamo battagliato molto: all’inizio era in difficoltà, ma con l’arrivo del “Gommone” ha fatto un grande passo avanti”.

Tu ed Alex avete avuto un incontro molto ravvicinato ad Assen, quando una tua scivolata ha portato a terra entrambi, ed Alex non ha avuto una reazione particolarmente amichevole

“Dopo l’incidente si è comportato come un cane, tanto che quasi sarebbe stato giusto se lui fosse caduto ed io no: mi è dispiaciuto causare la caduta di entrambi, ma lui è venuto a spingermi e inveire mentre io ero intrappolato sotto la moto, non è stata una cosa normale. In seguito mi sono comportato da signore e sono andato nel box per un chiarimento, per poi chiedere scusa per l’accaduto”.

Parliamo del tuo recente passato. Come giudichi la tua scorsa stagione?

“E’ stata una stagione particolare. Ho fatto dei passi avanti rispetto al 2018, sembrava che avessi trovato la giusta costanza, ma arrivato in Europa le cose si sono complicate: già a Jerez ero un po’ in difficoltà, salvo poi riuscire a vincere, ma nelle successive gare ho sempre dovuto rincorrere. Sono rimasto in lizza per il titolo nella prima parte di stagione, ma ho poi avuto altri problemi che mi hanno tolto concentrazione, così l’esito finale non è stato quello sperato”.

Baldassarri: "Ho lasciato l'Academy per non stabilizzarmi, tra 500 e Formula 1 proverei la prima" 

Nella scorsa stagione hai anche deciso di lasciare la VR46 Riders Academy. Da cosa è dipesa questa scelta?

“L’anno scorso il mio contratto con l’Academy era in scadenza, così mi sono guardato intorno ed ho capito che era meglio continuare da solo, per non stabilizzarmi eccessivamente”.

Come è cambiata la tua vita sportiva e non da quel momento in poi?

“Ho cambiato diverse cose intorno a me. Ero già in contatto da tempo con Simone (Battistella ndr), così dopo aver lasciato l’Academy c’è stata la volontà comune di iniziare a lavorare insieme. Per quanto riguarda l’allenamento ho una persona che mi segue: nel complesso mi sono creato un nuovo team di lavoro, con cui mi trovo molto bene”.

La gara più recente che hai corso l’hai vinta, ossia la virtual race. Ti è piaciuta come esperienza?

“Mi sono divertito, del resto era l’esperienza più simile ad una vera gara che potessi fare in quel momento, e mi ha riportato alla memoria la bella vittoria di Jerez dell’anno scorso. Sono sempre stato un tipo competitivo su tutto, lo ero anche a scuola, quindi ci tenevo a fare bene anche in questo settore”. 

Com’è far parte del team Pons? Quali differenze hai notato rispetto al team Forward in cui hai militato in precedenza?

“Avere un team principal come Sito aiuta molto, è un ex pilota che può darti tanti consigli. Il team inoltre è vincente, ha grande esperienza e questo ti fa sentire tranquillo. Nel team Forward sono cresciuto molto, ho fatto tanta esperienza e raccolto alcuni buoni risultati: non sono mancati i momenti difficili, tanto che ad un certo punto pensavo che avrei dovuto smettere per mancanza di una moto, ma la situazione si è poi risollevata”.

C’è un pilota del passato a cui ti ispiri?

“Ho sempre ammirato molto Kevin Schwantz: era un pilota sempre sopra le righe, a volte cadeva nonostante fosse primo con vari secondi di vantaggio, davvero un personaggio”.

Ti piacerebbe più provare una 500 o una Formula 1?

“Sarebbe una scelta difficile ma direi la 500, specie se mi facessero provare la 500 di Doohan”.

Ultima domanda. Puoi rubare tre talenti a tre piloti MotoGP, cosa rubi ed a chi?

“Mi piacerebbe avere le capacità di gestione di Dovizioso, il talento puro di Marquez e la longevità di Valentino, che dopo tanti anni continua a rimettersi in discussione ed alzare l’asticella”.

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