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MotoGP, Gresini: "Marquez sarebbe partito con il piede sbagliato in Qatar"

"Marc non stava bene e lo stop sta aiutando Honda. Iannone? Non merita tutto questo, spero che il TAS faccia giustizia". Gabriel Rodrigo: "Il team Gresini è una famiglia di appassionati, non c'è gente che lavora solo per guadagnare soldi"

MotoGP: Gresini: "Marquez sarebbe partito con il piede sbagliato in Qatar"

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In questo difficile ed obbligato stop da gare e motori, i team si stanno organizzando per tenersi in contatto con i tifosi e mantenere viva l'attenzione su una stagione del motomondiale che sembra, dovrà aspettare ancora un po' di tempo per ripartire. Tra questi team c'è sicuramente il Gresini Racing che con il suo fondatore e gestore Fausto Gresini ha avviato una serie di dirette settimanali su Instagram. In questa prima "puntata", se così la si può chiamare, il campione del mondo 1985 e 1987 ha voluto dire la sua al pubblico sullo stato attuale delle cose in merito alla situazione Coronavirus partendo dal round d'esordio "saltato" dalla MotoGP in Qatar. 

"È da quando avevo 17 anni che viaggio - ha detto Fausto - e non sapevo cosa significasse stare a casa, e in questo beve periodo l’ho capito e le gare mi mancano. Non sono abituato a guardarle da casa e Losail è stata una sofferenza, soprattutto in Moto3 perché i nostri piloti erano davanti. Quest’anno c’era grande attesa per il Qatar perché Marquez era in difficoltà e sarebbe partito con il piede sbagliato, questa pausa da un vantaggio a Honda ma Yamaha e Suzuki hanno dimostrato di poter essere della partita. Ducati ha sofferto con le gomme e ci ha messo un po’ più di tempo nei test, come del resto Aprilia anche se per motivi diversi. La Casa di Noale ha fatto un gran lavoro, la moto è più competitiva della precedente e non ancora al completo dello sviluppo". 

Tema caldo anche quello della squalifica di Andrea Iannone, pilota Aprilia con la quale il Gresini Racing Team collabora, che è stato condannato ad uno stop di 18 mesi per doping. La sentenza è molto discussa visto che a Iannone è stata riconosciuta l'involontarietà dell'assunzione. 

"Credo che Iannone non meritasse quello che è successo - ha continuato Fausto - non ho capito molto bene questa sentenza. Se è innocente perché lo hanno condannato? Poi 18 mesi per sono un’enormità per un atleta, praticamente ti stronca la carriera. Speriamo si faccia giustizia al TAS e sappiamo che altri atleti hanno vinto in quella sede. Aprilia ha fatto un investimento su Iannone e per loro cambia tutto rispetto al piano originale"

Sul piatto anche la questione della ripresa delle gare del motomondiale e del CIV, sia in termini temporali che come metodologia. Le soluzioni sembrano essere molteplici ma in questo momento non c'è ancora nulla di certo. 

"C’è preoccupazione perché siamo internazionali e ad oggi non esiste un compromesso. Ho parlato con Carmelo Ezpeleta e da lui so che Dorna sta facendo di tutto per far partire il campionato, ma al momento è davvero difficile, siamo come una moto ferma in autostrada e speriamo di trovare la strada corretta al più presto ma non sarà semplice. Io spero di poter partire a luglio-agosto e fare una decina di gare, ma non è una cosa così scontata, siamo lontani dalla normalità e il nostro mondo ha bisogno di certezze".

Importante per tutti i team anche la questione economica. Il Coronavirus sicuramente metterà e sta già mettendo a dura prova le Case e le squadre ma Fausto Gresini ha qualche idea in merito. 

"Oggi c’era una riunione tra le Case per decidere delle nuove formule per il futuro, questa emergenza ha messo in difficoltà un po’ tutti, anche dal punto di vista economico perché le moto oggi come oggi non si vendono, dovremmo cambiare qualcosa. Le Moto3 e le Moto2 andranno congelate, dovremmo ridurre i costi e la ripartenza del mondiale sarà difficile. Sarà un momento particolare, è persino complicato immaginarlo. Ho scritto una mail a Ezpeleta per spiegargli il mio punto di vista sulla ripartenza ed il futuro. Sarà difficile portare avanti un team, noi siamo ben strutturati e siamo preparati ma stiamo soffrendo. Immagino i team un po’ più piccoli e non so se sarà possibile per tutti ricominciare come prima. Noi di Gresini siamo abbastanza abituati perché nel 2008, con la crisi finanziaria, e nel 2014 con la perdita del nostro sponsor, abbiamo già dovuto affrontare situazioni del genere". 

Ospite speciale Gabriel Rodrigo, pilota Moto3 del Gresini Racing Team alla sua seconda stagione nella squadra. Per Gabriel un 2019 difficile con i numerosi infortuni che lo hanno tormentato e costretto a saltare diverse gare. Il 2020 è iniziato con il piede giusto, ed ora l'argentino si  sta tenendo in forma in vista della ripresa del mondiale. 

"Sto provando a non mangiare troppo, perché se no rischio di non entrare nella tuta quando riprenderemo a correre - ha detto Rodrigo - La pre-season è stata molto bella, e tutti i problemi dello scorso anno non si sono più fatti sentire. In Qatar poi ho avuto qualche problema al venerdì e al sabato ma poi ho fatto una bella gara la domenica. Era un bel po’ che non finivo una corsa quindi vedere la bandiera a scacchi mi ha dato un bel po’ di fiducia che è una delle cose più importanti per poter andare forte". 

Sulla ripresa delle gare, poi, interrogato dal "boss" Fausto Gresini, Rodrigo ha detto la sua, non nascondendo una certa tristezza. 

"Purtroppo ogni giorno vengono cancellate o rinviate gare, io provo a rimanere positivo ma vedo l’obiettivo allontanarsi e le gare mancano troppo. Questo team è una vera famiglia, per tutta la squadra questo non è solo un lavoro per guadagnare dei soldi, siamo tutti degli appassionati e vogliamo vincere. Ci sentiamo spesso su Whatsapp e anche stamattina abbiamo fatto una videochiamata tutti insieme". 

Nella diretta è poi intervenuto anche Matteo Ferrari, campione del mondo MotoE, proprio con il Gresini Team Trentino. Le elettriche hanno provato a Jerez poco prima che l'emergenza si espandesse in Italia e per lui (e tutto il team) era stato anche complicato tornare in patria. Ora come ora, però, c'è solo la voglia di ricominciare a correre. 

“L’attesa è la cosa più snervante perché non abbiamo una data certa, non c’è un obiettivo - ha detto Matteo -  I test sono stati una caramellina che ci ha fatto gustare l’inizio e non poter cominciare fa male. L’atmosfera sarà particolare la prima volta che ritorneremo in pista, però sarà bellissimo. Io mi sto allenando ma non è semplice”. 

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