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MotoGP, Marquez: "Un anno irripetibile, ho imparato a non voler sempre vincere"

"Ho capito che quando non puoi vincere devi accontentarti. Il mio compagno nel 2020? Uno tra un inglese, un francese ed il campione della Moto2"

MotoGP: Marquez: "Un anno irripetibile, ho imparato a non voler sempre vincere"

Tra le tante incertezze della vita, Marc Marquez rappresenta senza dubbio una certezza. Oramai è una consuetudine vederlo trionfare, occorre solo capire come. Oggi il 93 ha costruito il suo successo, il dodicesimo stagionale, mettendo tra sé e gli avversari un decimo dopo l’altro, regalando ad Honda che l’ultimo possibile titolo, quello del campionato a squadre. Marc ha così centrato la cosiddetta tripla corona, mettendo la ciliegina sulla sua splendida torta.

“Tra la dodicesima vittoria e la tripla corona mi regala più soddisfazione la seconda, dato che era ciò che tutto il team voleva ed ha chiesto. Ci tenevo a dare il massimo per raggiungere l’obiettivo, e sono felice che ora sia realtà, sia per Honda che per tutti gli sponsor”.

La stagione di Marc è difficile da definire in una parola, a meno che quella parola non sia perfetta.

“E’ stato un anno incredibile, credo sarà difficile eguagliarlo o addirittura migliorarlo. Non mi piace usare la parole impossibile ma la costanza mostrata è stata importante: ci sono stati piloti più rapidi di me in alcune gare, ma la costanza è stata l’arma vincente”.

Un anno di vittorie e di crescita, in cui Marquez racconta di aver capito qualcosa di realmente importante.

“Quest’anno ho imparato a guardare le cose con realismo, senza finzione. Se in una gara non hai il potenziale per vincere devi accettarlo e raccogliere il massimo: parlo molto con Alzamora ed Hernandez anche se l’ultima decisione spetta a me, in alcune gare come Phillip Island o Buriram ho lottato per vincere perché sapevo che era la strategia giusta”.

Ovviamente Marc non ha costruito tutto ciò da solo, ed è lui stesso a raccontare la magia che scorre all’interno del suo box. “Mi piace molto l’equilibrio che abbiamo trovato dentro al box. C’è Santi (Hernandez ndr) che è molto imparziale, Alberto (Puig ndr) che vuole sempre il massimo ed Emilio (Alzamora ndr) che più prudente. Si è creato un ottimo compromesso che un po’ mi carica ed un po’ mi calma”.

Cambiando discorso occorre ovviamente parlare anche della gara nello specifico, e della strategia usata dal 93, che diversamente da altre gare ha preso presto la testa, per poi non lasciarla più.

“La gomma davanti era media, anche se abbastanza morbida per essere una media, e sul posteriore avevo paura che l’usura potesse presentarsi presto. La strategia oggi era quella di passare il prima possibile in testa, anche se non ero rapido come in altre gare: quando Fabio era a sei decimi ho deciso di spingere del tutto”.

Alle spalle del campione del mondo è giunto l’oramai solito Fabio Quartararo, che Marc dipinge ancora una volta come uno dei candidati per il titolo 2020.

“Fabio per me è il pilota più rapido in termini di velocità pura, e credo che nella seconda parte di stagione sia stato il secondo pilota in termini di punti guadagnati. Credo senza dubbio che l’anno prossimo sarà uno dei candidati al titolo, avrà una moto ufficiale e questo certamente lo aiuterà rispetto a questa stagione”.

Infine è impossibile per Marc non rilasciare una battura sul toto compagno, che vede favorito suo fratello Alex, fresco di titolo in Moto2.

“Ognuno si deve meritare il suo posto, io so solo che i candidati ad essere il mio compagno sono un inglese, un francese o il campione del mondo della Moto2. Sarà interessante sapere chi sarà, ma la mia mentalità non cambierà, l’obiettivo resta lo stesso ed il primo avversario è sempre il compagno di team”.

 

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