Tu sei qui

MotoE, Savadori: con la moto elettrica è difficile fare la differenza

Lorenzo ha provato a Jerez l'Energica del team Gresini: "va guidata in maniera totalmente differente dai motori a scoppio, mi piace la potenza ma pesa troppo"

MotoE: Savadori: con la moto elettrica è difficile fare la differenza

Share


Firmando per il team Gresini ed accettando di buon grado la nuova sfida “elettrica”, Lorenzo Savadori torna in un paddock già frequentato ai tempi della 125, quando il giovanissimo e già alto pilota correva con l’Aprilia, per tre stagioni consecutive.

Poi impegnato con le derivate di serie dal 2011 al 2018, il numero 32 ha centrato un titolo Superstock con la RSV4 di Noale, moto guidata anche nelle stagioni Superbike, con Iodaracing e Milwaukee.

La silenziosa MotoE rinnova stimoli e motivazioni al veloce venticinquenne di Cesena.

“L’accordo trovato con Fausto Gresini mi rende felice - dice Savadori - perché la sua è una squadra preparata e molto professionale. È stato bello per me ritornare in un paddock che non mi vedeva nelle vesti di corridore dal 2010, ho avuto una bella sensazione. Il Motomondiale rappresenterà per me l’avventura prossima e sono molto curioso ed entusiasta di iniziare il mio lavoro”.

Nel test collegiale tenutosi a Jerez in novembre, una Energica era a disposizione di Lorenzo che, per la prima volta, ne ha saggiato le doti.

 “La MotoE è una assoluta novità, per me e per i miei avversari. A Jerez ho dovuto dividere la Energica del team con il mio compagno di squadra Matteo Ferrari e, per quanto ho potuto capire nei giri effettuati,  l'Ego è una moto totalmente differente da quelle dotate di motore a scoppio. Sono tante le caratteristiche tecniche e dinamiche differenti, a me è piaciuta la potenza erogata ed il divertimento che regala in pista. La ho, tuttavia, trovata piuttosto pesante: sono tanti i chilogrammi sulla bilancia e durante la guida si fanno sentire. Abbiamo svolto solo un test, nei prossimi a marzo dovremo capirci di più, per ora so che va guidata in un’altra maniera rispetto a quanto fatto prima”.

Pensi che con la MotoE il pilota possa fare la differenza?

Ho girato poco, per ora, ma credo che per un corridore sia difficile fare la differenza con la MotoE, comunque è ancora presto per dare giudizi definitivi. A marzo avrò la moto con cui affronterò tutto il campionato, con setting e posizioni di guida dedicate. Tra le altre cose, sarà da capire come e quanto utilizzare la batteria. Vedremo”.

Savadori disputerà i cinque Gran Premi inseriti nel calendario. Lorenzo avrà tempo per dedicarsi anche ad altro, infatti lui stesso sta ancora cercando una sella nel Mondiale che più conosce.

Con Gresini ci siamo accordati: entrambi sappiamo che sarò al via delle cinque gare MotoE ma, nei weekend liberi, potrei, e vorrei, far parte della Superbike Mondiale. Sto cercando una moto valida per l’anno prossimo, con soli 18 iscritti spero di poterci essere pure io. Ho dimostrato di essere un pilota dalla crescita costante, sono giovane, posso dire la mia come ho fatto nella Superstock. Nel 2019 il format prevede tre gare per appuntamento, sarà interessante vedere come il pubblico ed i corridori si adatteranno alla nuova regola”.

 

 

Articoli che potrebbero interessarti