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MotoE, De Angelis: "Bella l'Energica, ma il peso resta un'incognita"

"Non si avverte nella guida, ma in caso di caduta nel gruppo potrebbe essere un problema. Il primo test è stato una piacevole sorpresa"

MotoE: De Angelis: "Bella l'Energica, ma il peso resta un'incognita"

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La rivoluzione elettrica è iniziata a Jerez, con la prima tre giorni di test ufficiali sulle Energica Ego. C’era molta curiosità per il debutto in pista della MotoE e sicuramente non è bastata una manciata di ore per togliersi tutti i dubbi, però i piloti hanno potuto farsi una prima idea di quello che li aspetta. A iniziare da Alex De Angelis che la prossima stagione vestirà i colori del team Pramac in coppia con Hook. Purtroppo per queste prime prove erano a disposizione solo 12 moto per 18 piloti e le squadra con due iscritti sono state costrette a fare alternare i due piloti.

È stato un limite - osserva Alex - perché alcuni hanno potuto sfruttare tutti i turni, mentre io ho fatto pochi chilometri. La prima sessione era bagnata, nella seconda l’asfalto era umido e nella terza ho avuto un piccolo problema tecnico”.

Quali sono state le prime impressioni sulla Energica?
Sono stato piacevolmente sorpreso. Ero un po’ preoccupato dal peso della moto (260 Kg ndr), ma non l’ho avvertito più di tanto. Forse anche perché Michelin ci ha dato le gomme giuste, con delle carcasse che offrono sostegno”.

E il motore?
In uscita dai tornanti lenti spinge forte e ho fatto anche qualche traverso sull’asfalto umido, nel rettilineo chiaramente non ti strappa le braccia ma le velocità sono interessanti. Però, secondo me, la fase più interessante è quella della frenata”.

Perché?
Non si arriva a velocità folli alla staccata, ma il peso in quel frangente spinge e quindi le frenate sono lunghe. Penso che ne vedremo delle belle in gara, regaleranno spettacolo nei sorpassi”.

C’è qualcosa che non ti convince?
Sono un po’ titubante pensando alla prima curva di una gara, perché queste moto restano pesanti e in caso di scivolata potrebbe rivelarsi un problema. Senza frizione, al via scatteranno tutti bene ed essendo una gara sprint la prima staccata sarà fondamentale. Una caduta in mezzo a un gruppo compatto potrebbe essere più problematica”.

L’Energica è una moto divertente anche per un pilota?
Dovrei avere più tempo per portarla al limite, ma quando ho iniziato a spingere mi sono divertito. Come ho detto, il peso non mi sembra un problema né un limite, ma Jerez è una pista tecnica in cui non ci sono chicane classiche in cui devi rialzare rapidamente la moto per cambiare direzione. Inoltre, nel primo turno asciutto, hanno girato in 1’50” ed è un bell’andare, anche con moto non elettriche”.

Come si guidano queste moto?
Ho ancora pochi chilometri sulle spalle per riuscire a fare dei confronti precisi, ma direi che è una categoria a parte. Nei tornantini puoi spigolare la curva, un po’ come succede in MotoGP, mentre nelle curve veloci devi fare scorrere la moto perché non puoi contare su una grande spinta in uscita”.

Cosa si prova a non avere il cambio?
Il primo giro ti rimane impresso nella mente, perché uscito dalla prima curva ti prepari a qualcosa che in realtà non devi fare. Quindi sfrutti il rettilineo per pensare alla staccata successiva. A Jerez i rettilinei sono corti, quindi ci pensi meno, ma penso che in Austria, ad esempio, la sensazione sarà ancora più strana”.

Non c’è neanche il rumore…
In verità c’è un sibilo che sale con l’aumentare della velocità, ma quando vai piano non si sente nulla, è come se la moto fosse spenta. Il problema è quando superi un pilota più lento, perché non capisci se ti senta arrivare. Quando giravo con la pista umida, mi è venuto il dubbio che il pilota davanti a me potesse cambiare traiettoria per evitare magari una macchia di bagnato e l’ho sorpassato rimanendo sul chi va là. Purtroppo non mi è capitato il contrario e quindi non posso sapere se effettivamente non si senta un altro pilota quando sopraggiunge”.

Il lavoro al box in cosa consiste?
Soprattutto nella regolazione delle sospensioni, poi ci sono due o tre mappe pre-impostate per freno motore ed erogazione.Cè ancora tanto lavoro da fare, ma serve tempo per conoscere la moto e portarla al limite. Per ora sono contento, mi sono divertito e so di avere fatto la scelta giusta decidendo di correre in MotoE”.

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