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MotoGP, Lorenzo: "Torno in moto... per non perdere l'abitudine"

Jorge proverà a correre a Sepang: "solo in moto potrò capire le mie condizioni, sarà importante non prendere troppi rischi"

MotoGP: Lorenzo: "Torno in moto... per non perdere l'abitudine"

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Jorge Lorenzo proverà a correre a Sepang, ma se ci riuscirà potrà essere solo la pista a dirlo. Oggi non ha voluto sbilanciarsi né in un senso né nell’altro, consapevole che solo sulla sua Ducati potrà trovare le risposte che cerca. “Per il momento non ho potuto nemmeno salire sulla Ducati ferma al box, perché le moto erano smontate - spiega - Non so come mi sentirò, lo scoprirò domani”.

Sicuramente le condizioni del maiorchino sono migliori di quanto lo fossero state in Giappone, quando non aveva ancora scoperto la lesione del legamento per cui è dovuto entrare in sala operatoria.

Mi sento meglio, l’operazione è andata bene - racconta - però sono passati solo 8 giorni dall’intervento. Ieri ho tolto il gesso dal polso, quindi la mobilità non può essere buona. Inoltre Sepang è un circuito con frenate molto impegnative, in questo senso un ritorno a Phillip Island sarebbe stato più facile”.

C’è comunque Michele Pirro pronto in panchina nel caso Jorge non dovesse riuscire a guidare.

Io proverò sicuramente - assicura - Per me è importante tornare al più presto in sella, perché più si sta fermi e più si perdono certi automatismi, anche perché non ho potuto allenarmi al meglio nelle ultime settimane”.

E fra non molto ci sarà il primo test sulla Honda.

A quello penserò dopo la gara di Valencia - risponde - Io sono concentrato sul presente e in questo momento sono un pilota Ducati”.

Difficile però pensare di vedere Lorenzo fra i protagonisti domenica.

Non penso di potere puntare a grandi risultati - ammette - però correre sarà sicuramente utile per l’ultima gara a Valencia. Voglio riprendere confidenza con la Desmosedici senza forzare troppo, e soprattutto senza commettere errori. Poi, in un GP, non si può mai sapere come andranno le cose, per esempio la pioggia potrebbe aiutarmi”.

Le ultime battute di Jorge sono sulla gara di Bautista a Phillip Island, in cui Bautista ha sfiorato il podio con la sua GP18.

Alvaro non aveva esperienza con sulla Desmosedici 2018, ma arrivarci dalla GP17 non è come passare a una Honda a una Yamaha, non è un cambiamento drastico - spiega - È stato molto bravo, soprattutto perché arrivava da due cadute che tolgono sempre un po’ di fiducia. Ha commesso qualche errore in gara, ma nessuno di importante, e ha dimostrato che la Ducati è competitiva anche a Phillip Island”.

Chi sceglierebbe Jorge come compagno di squadra di Dovizioso nel 2019: Petrucci o Bautista?

“Se me lo aveste chiesto lo scorso anno dopo Assen, quando si giocò la vittoria, avrei detto Danilo. Ora sceglierei Alvaro, anche perché lo conosco di più ed è spagnolo come me - commenta -Però non mi piace la gente che guarda solo all’ultimo risultato per giudicare un pilota, bisogna farlo tenendo conto di tutta la sua carriera, e anche Danilo ha corso tante gare belle. Il prossimo anno Alvaro avrà la sfortuna di non essere più in MotoGP, ma la fortuna di essere in una squadra ufficiale in SBK e saprà sfruttare questa occasione”.

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