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MotoGP, Rossi: l'errore di Yamaha? è poco aggressiva

"Deve essere spronata perché è troppo ligia nell'approccio al regolamento. Per i test piccole novità ma qualcosa si sta muovendo"

MotoGP: Rossi: l'errore di Yamaha? è poco aggressiva

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Valentino dice che “bisogna concentrarsi su questo fine settimana”, ma la curiosità di tutti per quanto riguarda Yamaha è sui test di lunedì. Da Iwata, infatti, dovrebbero arrivare delle novità per l’elettronica della M1, una richiesta che il Dottore porta avanti da tempo ma che fino a ora non si è mai concretizzata.

Qualcosa da provare avremo, ma non sarà nulla di grande - getta acqua sul fuoco Rossi - Stanno ancora lavorando e per avere cambiamenti importanti serve più tempo. Fortunatamente si è mosso qualcosa”.

Cosa intendi dire?
Parlo a Yamaha di questo problema dall’agosto dello scorso anno, dalla gara dell’Austria, ma fino allo scorso maggio non era successo nulla. Ora sono d’accordo con me, ci sono altre persone al lavoro ma soprattutto sono concentrati su quell’area”.

Qual è stato l’errore di Yamaha?
Ha sbagliato l’approccio alla centralina unica. Questo cambio regolamentare era stato fatto per diminuire il gap fra le moto ufficiale e quelle satellite, per avere delle gare meno perfette. Yamaha ha creduto in questa filosofia, gli altri no e hanno trovato il modo di fare funzionare la nuova elettronica come la vecchia.

Come quando Yamaha debuttò in MotoGP con un motore di 900 cc invece che 1000 come tutti gli altri…
Ducati e Honda hanno un approccio più aggressivo, Yamaha è più tranquilla. È vero, fece un motore di cilindrata minore di quella consentita. Sotto questo punto di vista dobbiamo spronarla”.

Si parla di un altro giro di vite per l’elettronica nel 2019, potrebbe essere un problema?
No, continueranno a lavorare per questa stagione. Da quando ho capito, si vuole limitare ancora l’elettronica ma, da quello che ho imparato nella mia carriera, sarà solo questione di tempo per ritornare ai livelli attuali. Con l’elettronica i limiti durano qualche mese”.

Intanto passano i mesi e Yamaha non vince da molto tempo.
È un grande peccato per tutti, per me, per Vinales e anche per la Yamaha. Io sono sicuro di quello che ci manca, ma serve tempo come ho già detto”.

Quanto ti pesa non vincere?
Io corro per quello, anche dopo avere vinto una gara voglio subito ripetermi. Più passa il tempo e peggio è, ma non sta creando grossi problemi nel box. Tutti lavorano sodo e siamo riusciti comunque a fare delle belle gare”.

L’età aiuta a prenderla con filosofia?
“L’incazzatura c’è sempre, ma quando ero più giovane dopo un terzo posto ero disperato mentre ora riesco a essere abbastanza contento, riesco a godermelo di più”.

Il podio è l’obiettivo anche a Brno?
Certamente, anche perché arrivo dalla bella gara del Sachsenring in cui ho ottenuto il migliore risultato della stagione. Ripeto, dobbiamo cercare di fare l’ultimo passo. Qui a Brno l’anno scorso ero andato forte, peccato che con il flag to flag mi ero fermato un giro in ritardo e avevo perso il podio. Sono curioso di sapere quanto sarà veloce quest’anno, sia io che Maverick siamo riusciti a migliorare il bilanciamento della M1, ma non abbiamo finito il nostro lavoro”.

Le vacanze sono ormai dimenticate?
Penso che tutti sarebbero stati contenti di una settimana di riposo in più. Dall’altra parte in questa stagione abbiamo poche gare di fila, il calendario ha i suoi pro e i suoi contro”.

Foto © Fermino Fraternali

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