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MotoGP, Rossi: la Direzione Gara ha promesso severità... vedremo

"Non ho visto l'episodio tra Marquez e Vinales, in qualifica è complicato. La gara? mi diverto a guidare la M1, però manca ancora qualcosa"

MotoGP: Rossi: la Direzione Gara ha promesso severità... vedremo

Valentino Rossi non vuole entrare nel merito dell’episodio che ha portato alla penalizzazione di Marc, “non ho visto cosa sia successo tra Marquez e Vinales e non voglio fare polemica” dice. Senza dubbio si tratta di un avvertimento diretto a tutti e la dimostrazione che si vuole cambiare atteggiamento, anche se forse questo caso è leggermente pretestuoso.

Anche il Dottore sembra avere qualche dubbio: “l’anno scorso avevano convocato anche me per un episodio dubbio. In qualifica è difficile perché sei concentrato su te stesso e a volte non ti accorgi di avere qualcuno dietro.

Rossi non vuole calcare troppo la mano su quanto successo in qualifica, semmai vuole l’assicurazione che il metro di giudizio sia cambiato nella valutazione dei contatti fra i piloti. Esattamente quello di cui si è discusso in Safety Commission.

È stato bello parlarsi e confrontarsi - spiega - La cosa più importante venuta fuori dalla Safety Commission è che la Direzione Gara sarà più dura e precisa in caso di contatti, sopratutto in gara. Vedremo come funzionerà”.

La prima occasione ci sarà domani nella gara di Austin, per cui il Dottore ha qualche speranza.

Sia ieri che oggi sono stato piuttosto veloce e ho sempre tenuto un buon passo - sottolinea - Mi trovo bene su questa pista con la M1, riesco a guidare bene e mi diverto, la cosa più importante. Mi sarebbe piaciuto partire in prima fila, avrei potuto riuscirci, ma forse in un paio di frenate non ho spinto abbastanza e mi hanno battuto. Partire nei primi 5 va comunque bene, è la mia migliore qualifica della stagione”.

Ma non basta, soprattutto nel regno di Marquez.

Dobbiamo ancora migliorare ancora qualche dettaglio sulla moto e poi sperare che la gara sia asciutta - continua - Al momento, da quello che ho visto nelle FP4, Marquez e Vinales sono ancora più veloci di me. Poi ci sarà un gruppo selvaggio per il podio: io, Iannone, Zarco, Crutchlow e forse qualcun altro”.

La domanda è se la Yamaha abbia finalmente trovato il bandolo della matassa e si sia lasciata alle spalle le ombre del passato.

L’anno scorso ho sofferto molto a causa del telaio, non mi piaceva - ricorda - L’altro problema, forse il più grande, è stato che nella seconda parte della stagione Honda e Ducati avevano fatto un grande passo avanti nell’elettronica. Sono stati migliori di noi a capire la strada da prendere. Sulla M1 2018 mi sento meglio, ai livelli degli anni migliori, ma per progredire nell’elettronica abbiamo bisogno di più tempo. In questa pista siamo stati in grado di lavorare bene e penso potremo essere competitivi”.

Cosa manca ancora?

Ducati e Honda hanno impiegato molti soldi e persone per lavorare sull’elettronica, mentre Yamaha forse non abbastanza. Siamo un po’ in ritardo, ma sembra che possiamo lavorare meglio ora” assicura.

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