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MotoGP, Rossi: sono preoccupato per le gomme

"Le usuro troppo in fretta e la differenza si potrà fare da metà gara in poi. Siamo tutti vicini, ma Dovizioso ha qualcosa in più"

MotoGP: Rossi: sono preoccupato per le gomme

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Marquez ne è sicuro: “domani Valentino lotterà per il podio e forse anche per la vittoria”. La terza fila del Dottore non convince lo spagnolo, ma Rossi è diviso a metà: da una parte sa di avere frecce nel suo arco, ma dall’altra non sa se basteranno.

L’equilibrio in MotoGP regna sovrano e questo rende difficile fare previsioni, strategie, capire da che parte arriveranno i colpi più duri per riuscire a schivarli. Serve quindi un modo per modificare questo bilanciamento, ma come?

Penso sarà impossibile - dice Valentino - La differenza la si potrà fare nell’ultima parte di gara perché nella prima metà, guardando i passi, siamo tutti vicini e sto parlando di una dozzina di piloti. Ad occhio, quello messo meglio sembra Dovizioso ma nessuno sa cosa succederà a fine gara”.

Quali sono le tue sensazioni?
Ho un buon passo, ma sono preoccupato perché sento le gomme iniziare a soffrire troppo presto. Non so per quanto potrò tenere un ritmo veloce. Il calo degli pneumatici sarà un problema, siamo migliorati un po’ sotto questo aspetto ma mi sento ancora al limite”.

La terza fila complica le cose?
Rende tutto più difficile, speravo che il mio tempo fosse sufficiente per la seconda. La pista non era in ottime condizioni, ma sono andati tutti velocissimi”.

Soprattutto Zarco…
Non è una sorpresa, ha iniziato questa stagione nello stesso modo in cui aveva finito la scorsa e spero di riuscire a lottare con lui domani. Non è stato solo lui ad andare veloce, anche Marquez e Petrucci. Io faccio più fatica, il bilanciamento della moto non mi soddisfa completamente”.

La caduta nelle FP3 ti ha condizionato?
No, in quel punto c’è una buca, aggiungi un po’ di vento ed ecco che ho perso l’anteriore. Non mi sono fatto niente”.

Sei comunque soddisfatto della nuova moto?
Dalla mia piccola esperienza (ride) la M1 va bene, dobbiamo però lavorare sull’elettronica perché soffriamo ancora in accelerazione”.

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