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Moto2, Bagnaia: voglio meritarmi una MotoGP per il 2019

"Mi sento pronto alla classe regina. Sui social mi danno tra i favoriti al titolo in Moto2, ma voglio rimanere nel mio ruolo di outsider"

Moto2: Bagnaia: voglio meritarmi una MotoGP per il 2019

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L’Italia delle due ruote è in salute e le nuove leve scalpitano per affiancare i senatori. La ciliegina sulla torta del 2017 che sta volgendo al termine è stato il Mondiale vinto da Morbidelli, ma Franco non è stato l’unico protagonista azzurro in Moto2. Oltre al bersaglio grosso, brilla anche il titolo di migliore debuttante per Francesco Bagnaia, o Pecco come lo chiamano tutti.

Di quel risultato si è parlato giocoforza meno, ma il torinese emigrato a Pesaro alla corte di Valentino la prende con un sorriso, “visto che ha vinto Franco, va bene così”.

Non hai niente da recriminarti quest’anno.
“È stata una grande stagione, di cui sono molto contento. Da metà stagione in poi sono riuscito a essere costante, a parte un paio di gare, sono sempre stato nei primi 10 e spesso nei primi 5. Sono cresciuto io e il team con me, abbiamo capito sempre più cose e fermato un buon gruppo”.

È stato un doppio debutto, anche il team Sky VR46 era al primo anno in Moto2.
Sì, ma nonostante tutto il mio obiettivo è sempre stato quello di essere il migliore debuttante e stare nella Top Ten. Insieme a me erano passati in Moto2 piloti molto forti, come Binder, ed era importante stare loro davanti”.

Sei salito 4 volte sul podio, ma è mancata la vittoria. Era un risultato possibile?
Penso che in almeno un paio di gare ho avuto l’opportunità per riuscirci, ma abbiamo un po’ sprecato quelle occasioni. Non importa, è giusto che al primo anno si commetta qualche errore o sarebbe stato tutto troppo perfetto (ride)”.

Qual è stata la difficoltà più grande che hai incontrato in Moto2?
“La moto è molto più pensante, bisogna trovare un buon bilanciamento e saperla gestire con il serbatoio pieno. In Moto3 ero uno di quelli che andavano più forte nei primi giri, mentre in Moto2 è stato l’opposto, ero più veloce nella seconda parte di gara”.

È il punto su cui lavorerai?
Ho sicuramente ancora margine di crescita, ma non tanto come all’inizio. Ora conosco bene la moto e gli ultimi test sono andati bene, ma devo migliorare a inizio gara e riuscire a sfruttare la gomma nuova”.

Anche perché le KTM nelle ultime gare è sembrata molto in forma.
Saranno veloci, il loro punto di forza è una maggiore trazione rispetto alla Kalex, è questo che le rende così forti. Anche noi, con Kalex, stiamo lavorando e nei test ho visto già un passo avanti”.

Chi potrà essere il tuo successore come migliore debuttante?
Mir andrà forte e sarà nella squadra campione del mondo. Dopo un po’ di apprendistato, penso sarà molto veloce almeno in una decina di gare”.

Nel 2016, in Moto3 con la Mahindra, giocasti da outsider e anche nel 2017 da debuttante. Ora ti senti uno dei favoriti?
In verità sto leggendo sui giornali e sui social network di essere uno dei favoriti per il prossimo anno (ride). Ci sono tante variabili che possono ancora cambiare prima dell’inizio della stagione, bisognerà aspettare la fine dei test per capire meglio la situazione. Quindi, per ora, voglio rimanere nel mio ruolo di outsider (ride)”.

Non sei un po’ troppo diplomatico?
Secondo me i favoriti per il titolo saranno Alex Marquez, Oliveira e Pasini, però io avrò la possibilità di stare con loro, di togliermi delle grandi soddisfazioni. Sono sincero, so che questa è la prima volta per me in cui ho tutto per provare di vincere e voglio sfruttare questa possibilità”.

In passato, come quando correvi con la Mahindra, non hai sempre avuto i mezzi migliori…
Sì, ma essere in quella situazione mi ha permesso di acquistare consapevolezza, sapevo che avrei sempre dovuto dare il massimo. Devo ringraziare Mahindra e il team Aspar perché grazie a loro sono diventato un altro pilota, mi hanno fatto capire che bisogna lavorare in continuazione, dare il massimo. Tutto questo mi ha aiutato molto per questa prima stagione in Moto2”.

E grazie ad Aspar e Borsoi hai avuto l’occasione di provare la Ducati MotoGP…
Quei 7 giri sono scolpiti nella mia testa e non vedo l’ora di poterlo rifare”.

Vuoi dire che l’obiettivo per il 2019 è la classe regina?
Sicuramente, ma bisognerà vedere come andranno le cosa. Il mio desiderio è fare una bella stagione, perché voglio meritarmi una MotoGP altrimenti sarebbe sbagliato andarci”.

Ti senti pronto al grande salto?
Penso che sarebbe il momento giusto, se mi avessero offerto di passare nel 2018 non sarei stato pronto a gestire tutta quella situazione. Ma con un anno in più, sì”.

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