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Rossi & Lorenzo: il difficile compito dei numeri 2

Con il (presunto) rientro di Rossi ad Aragon Yamaha, e anche Ducati, dovranno iniziare a (pre)occuparsi dei giochi di squadra

Rossi & Lorenzo: il difficile compito dei numeri 2

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Matematicamente ci sono ancora cinque piloti in lizza per il titolo: Marquez, Dovizioso, Vinales, Rossi e Pedrosa. In rigoroso ordine di classifica.

La realtà, però, è che solo i primi tre di loro si giocheranno la volata che inizierà domenica prossima ad Aragon, in Spagna, per poi proseguire nel 'trittico' di Gran Premi oltreoceano prima dello showdown di Valencia.

Non è solo, com'è facile comprendere, questione di matematica: Pedrosa, a -49 punti dalla vetta, è di fatto la seconda guida del team HRC che punta, da sempre tutto su Marquez. Più difficile, invece, è la situazione di Yamaha e Ducati che hanno in squadra fuoriclasse del calibro di Valentino Rossi (a -42), da oggi intenzionato dopo il forfait di Misano a tornare in sella già domenica prossima in Spagna e Jorge Lorenzo (a -109) a cui non si può dire semplicemente di provare ad aiutare il compagno di marca.

La prova? Appena dieci giorni fa Lorenzo ha affermato, pur ribadendo la sua fedeltà alla causa della Ducati, che il suo primo obiettivo è di vincere un Gran Premio prima della fine dell’anno. Implicitamente: anche se ciò significherà arrivare davanti a Dovizioso. Togliendogli dunque punti preziosi per il campionato.

C'è, peraltro, un problema di fondo che il mondo delle due ruote non ha mai affrontato. Mentre in F.1 a più riprese si è discusso su cosa sia lecito o meno fare per aiutare il compagno – ricordate le polemiche sui messaggi cifrati via radio? - nel motociclismo l'argomento non è stato nemmeno sfiorato.

MESSAGGI CIFRATI - Un peccato perché oggi, con l'arrivo della possibilità di inviare messaggi sul cruscotto di un pilota, si può tranquillamente camuffare un avvertimento con un ordine di cedere la posizione. Qualcosa, insomma, di meno visibile di un cartello esposto dai box. Cartello che peraltro il più delle volte è stato bellamente ignorato sotto l'occhio delle telecamere (per info chiedere a Loris Baz ai tempi della Superbike).

E’ un problema serio, questo, per Ducati e Yamaha. Ed entrambe le Case, al netto delle dichiarazioni di circostanza, ci stanno seriamente pensando anche se per piloti e manager “per il momento non è stato affrontato”.

La realtà, naturalmente, è ben diversa: un titolo mondiali piloti va ben oltre all’ego spesso smisurato dei piloti.
Cosa pensate, che dopo il patatrac di Singapore in F.1 dal prossimo Gran Premio di F.1 Maurizio Arrivabene non darà ordini precisi a Kimi Raikkonen lasciandolo libero, eventualmente, di infastidire o arrivare davanti a Sebastian Vettel?
Non scherziamo.

Per la Ferrari, come per la Rossa a due ruote o per la casa di Iwata, il marchio viene prima del pilota.
Ma c’è un ma. Ed è rappresentato, come dicevamo, dall’egocentrismo dei campioni.

IL 'REGALO' DI SENNA A BERGER - Ricordate Ayrton Senna nel 1991 a Suzuka?
Era la penultima gara dell’anno, aveva il titolo ormai nelle sue mani e gli era stato ‘raccomandato’ di lasciar vincere il compagno di squadra, nonché amico, Gerhard Berger. E lui che fece? Dominò il Gran Premio, per poi platealmente rallentare con la sua McLaren-Honda nell’ultimo giro per lasciar passare l’austriaco, scortandolo fin sotto il traguardo.

Ecco perché Lin Jarvis e Gigi Dall’Igna avranno una bella gatta da pelare da oggi e sino alla fine del mondiale.
Per Gigi, però, in fondo potrebbe essere relativamente semplice: gli basterebbe che ‘Giorgio’ vincesse ad Aragon, togliendosi lo sfizio di portare per primo al traguardo la Desmosedici. In fondo Jorge su quel circuito ha già vinto due volte, nel 2014 e 2015. Dopo, crediamo, lo spagnolo cederebbe volentieri il passo a Dovi.

Ma Jarvis con Valentino come farà se l’obiettivo del pesarese sarà proprio quello di provare a vincere quanti più Gran Premi possibile sino alla fine dell’anno, se non, addirittura, arrivare davanti al compagno di squadra, Maverick Vinales?

...E QUELLO DI VALE A LORENZO - Ve lo ricordate, vero, il 2010, l’anno del rientro di Valentino dopo l’incidente del Mugello?
Gran Premio del Giappone: con Lorenzo già in vista del mondiale Vale gli fregò il terzo posto dopo un duello incandescente.
Prepariamoci ad un finale di campionato incandescente.

 

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