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Albesiano: niente ali? in MotoGP c'è spazio per inventare

Il responsabile Aprilia Racing: "le nuove carene sono più complicate da progettare. Vogliamo introdurre delle innovazioni sulla RS-GP"

MotoGP: Albesiano: niente ali? in MotoGP c'è spazio per inventare

Le presentazioni della nuova stagione, che si sono susseguite in queste settimane, da parte delle Case ufficiali hanno avute tutte un punto in comune: colori nuovi su moto vecchie. La curiosità nel vedere le prime foto dei - falsi - modelli 2017 è stata tutta per le grafiche, perché le forme era ben conosciute.

Il motivo è presto detto, con il nuovo regolamento si potranno omologare solo due diverse carene in questa stagione e nessuno ha voluto svelare come i propri tecnici hanno interpretato le nuove norme ora che le ali (esterne) sono vietate.

Su questo divieto si è parlato a lungo e, a bocce ferme, si fa fatica a trovare un’altra motivazione per questa decisione se non quella politica.

“A mio parere, questa questione delle ali è stata fin troppo enfatizzata - commenta il responsabile di Aprilia Racing Romano Albesiano - In fin dei conti davano un vantaggio, ma non così grande”.

In un mondo in cui però le gare si decidono sul filo dei decimi di secondo, chiaramente nessuno vuole perdere nulla. Infatti nei test sono spuntate ali inglobate nelle carene o elementi che canalizzano il flusso di aria per generare carico aerodinamico, come hanno fatto a Noale. L’impressione è che non sia cambiato nulla, bensì progettare nuovi sistemi ha portato a un innalzamento dei costi.

Posso dire che progettare le ali era un’operazione relativamente semplice, mentre le nuove soluzioni sono più complicate - spiega l’ingegnere - In Aprilia abbiamo le competenze per farlo, siamo fortunati, altrimenti avremmo dovuto rivolgerci all’esterno. In questo momento queste soluzioni non sono ancora così influenti, se però verrà lasciato campo libero, con grandi investimenti, potranno diventarlo”.

È il solito problema, se così si può definire: più paletti si mettono, più i tecnici riescono a trovare strade alternative.

Un regolamento completamente libero porterebbe a costi altissimi - sottolinea Albesiano - ma è anche vero che in questo momento in MotoGP sono vietati delle tecnologie che si trovano sulla moto di serie.

Basti pensare all’ABS o alle sospensioni adattive, sistemi di cui sono equipaggiate le migliori supersportive in vendita nei concessionari. Effettivamente, le MotoGP ormai sembrano ‘tutte uguali’ e seguono schemi molto classici.

Anche con tutte queste limitazioni, ci sono ampi spazi in cui si può innovare - rivela Albesiano - Per il momento la nostra moto è tradizionale, ma vogliamo introdurre concetti innovativi dal punto di vista tecnologico nel futuro”.

In quali aree? “Questo lo tengo per me” chiude con un sorriso.

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