Tu sei qui

SBK, Rea: "Sono un crossista intrappolato nel corpo di un velocista"

Jonathan e Desalle si sono scambiati moto e terreno ad Aragon scoprendo che...

Iscriviti al nostro canale YouTube

E' noto come uno dei più veloci motociclisti in tutto il mondo ed è detentore del titolo iridato nella Superbike per il secondo anno consecutivo. Jonathan Rea però è anche famoso per la sua passione per il motocross. Il 29enne pilota della Kawasaki una volta si è descritto nel suo profilo Twitter come 'un crossista intrappolato nel corpo di un velocista' e molti fan avranno avuto modo di vedere nei social le immagini de nordirlandese sul suo KX450F, in corsa in un evento regionale sulla Isola di Man, o sul terreno al Motocross delle Nazioni oppure in un recente scambio di moto con la stella del MXGP Clement Desalle.

In un recente evento 'Rider X Over' sul circuito di Motorland Aragon in Spagna Rea si è permesso di fare alcuni giri dietro a Desalle alla guida della stessa moto che il belga utilizza a livello mondiale.

"E' stata una bella occasione - ha detto Rea - Ho potuto sentire alcune sottili differenze nella specifiche tra le moto di Clement e la mia. La sua taratura delle sospensioni è più dura e ho notato subito che non gli piace avere molto freno motore e preferisce lasciar scorrere la moto, che è abbastanza diverso dal mio stile. Sono stato davvero fortunato che Showa mi abbia dato le sospensioni ufficiali per la mia, così la sentivo simile, ma la sua aveva molto più potenza rispetto al mio motore di serie".

Motocross è da tempo una risorsa per i migliori piloti per affinare la loro forma fisica e la concentrazione. Per Rea è anche una forma di evasione cambiare le gomme slick per le artigliate.

"Il mio lavoro è andare a 300 all'ora e sono pagati per vincere. Correre non è la parte divertente; divertente è raggiungere i risultati. Così, facendo motocross, quando posso mettere la mia moto nel furgone e andare in pista senza un team manager, tre meccanici, un ragazzo dei pneumatici, il telemetrista  e persino qualcuno che ti accendere la moto è come una liberazione. Vai lì, ti vesti, entri in pista e ti senti bene. In quelle situazioni mi sento libero perché non è un lavoro. Non devo andare veloce e me la posso godere. Quella sensazione di avere entrambe le ruote da terra e in aria - come un volo - è veramente bella. Non c'è nessun altro sport che mi che dà così tanto. Il rumore delle corse in circuito è qualcosa di completamente diverso. Non è meno o più. Semplicemente diverso".

 

Articoli che potrebbero interessarti