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SBK, Sykes: "Non copio gli assetti di Rea"

 "Rea può consultare i miei dati, io mi affido solo alle mie sensazioni, esplorando i miei limiti"

Sykes: "Non copio gli assetti di Rea"

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Il bottino provvisorio 2016 di Tom Sykes conta 5 vittorie di manche e 9 podi ottenuti, un bilancio da titolo mondiale se, il solito “se”, meglio di lui non avesse fatto il compagno di squadra Johnny Rea con 8 successi in gara ed altri 9 piazzamenti sul podio.

La classifica generale vede i due britannici separati da 46 lunghezze e, con ancora in palio 200 punti distribuiti in 8 gare, ancora tutto può succedere, ovvero, Rea potrebbe aumentare il proprio vantaggio ed aggiudicarsi il secondo campionato consecutivo, oppure, Sykes, totalizzando più successi e podi del suo compagno di squadra, riuscirebbe a ripetere l’alloro conquistato nel 2013.

Fino a qui la Kawasaki ZX10R del team KRT ha dominato praticamente in ogni condizione: imprendibile in qualifica, costante ed efficace in gara, la verdona di Akashi ha collezionato 13 vittorie e 17 podi, lasciando alle moto avversarie poche briciole e qualche scampo di gloria, Chaz Davies primo solo in quattro occasioni e la vittoria di Nicky Hayden a Sepang su pista bagnata.

Questo dominio tecnico e la forte personalità dei due piloti ufficiali ha ulteriormente alimentato la lotta in casa Kawasaki (nel cui box non sono mancate le provocazioni e gli “avvertimenti” reciproci) ed è proprioTom Sykes a rivelarsi a Speedweek e a fare ordine di quanto ottenuto sino ad oggi: “devo ammettere che il mio inizio di stagione non è stato granchè, già alla prima gara in Australia ho perso quasi 30 punti da Rea ed il mio errore in Olanda è stato il momento peggiore sino ad oggi; il problema mio è nel trovare il bilanciamento della moto, sono molto limitato nel mio stile di guida dal carattere del motore. Ma non posso fare le modifiche che mi servono, il regolamento tecnico le vieta”.

Sembrerebbe un alibi, questo, ma se ci pensiamo bene nelle dichiarazioni di Sykes troviamo una analisi veritiera: “il regolamento tecnico del 2013 e del 2014 prevedeva più margini di manovra, ed io ero più veloce sia sul giro secco che in gara, dove riuscivo ad essere costante. Ora, non sto dicendo che con quel regolamento tecnico potrei vincere tutte le gare, però, sarei sicuramente molto più efficace”.

Aver di fianco a sé un talento ed un personaggio scomodo come Rea rappresenta uno stimolo per Sykes che aggiunge una inaspettata precisazione: “oggi posso ancora vincere le gare, lo ho dimostrato e farò di tutto per confermarlo. Ma in squadra il campione del mondo è Rea e lui può consultare i miei dati, lo ha fatto specialmente all’inizio per comprendere come guidare la ZX10R e per capire come fosse il mio stile di guida; io, invece, non guardo mai le telemetrie e gli assetti di Rea e mi affido solamente alle mie sensazioni e vado in pista ad esplorare i miei limiti. Penso che ogni giorno in pista sia come a scuola, si può imparare sempre da sé stessi e dagli altri”.

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