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MotoGP, Rossi sbaglia poco ma... nel momento sbagliato

Valentino è il pilota che è caduto meno in questa prima parte di campionato, ma entrambe le volte l'ha fatto in gara

Rossi sbaglia poco ma... nel momento sbagliato

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La prima regola del motociclismo è tanto semplice quanto scontata: non bisogna cadere. Che poi non è così facile da rispettare quanto si fa su un mezzo che bisticcia continuamente con la forza di gravità e le leggi della fisica.

Assen ne è stato l’esempio lampante, con 17 cadute nella sola giornata di domenica, niente male quando ci sono 21 piloti in pista. Non tutti gli scivoloni sono uguali, ci sono quelli prevedibili perché hanno protagonisti avvezzi a ‘lasciarsi andare’ e altri che stupiscono. Come quello di Valentino, perché Rossi è uno di quelli che raramente vede l’asfalto da così vicino e poi quel ruzzolone ha avuto conseguenze pesanti sulla classifica.

Così in campionato, ora il Dottore insegue a 42 punti su Marquez e con tre ‘zeri’ su 8 gare, di cui uno causato dalla rottura del motore (Mugello) e due da errori (Assen e Texas). Marc, invece, è a punteggio pieno perché nonostante la caduta di Le Mans è riuscito a raccogliere punti anche in quell’occasione.

Detta così, sembra che Marquez e Rossi si siano scambiati i ruoli rispetto allo scorso anno: in cui era Valentino a brillare per costanza e Marc a essere veloce ma incline a buttare tutto all’aria per la troppa foga.

La verità è diversa e ha detto bene il Dottore nel dopo-gara Olandese: “due errori in otto gare sono troppi, ma il problema è che sono caduto sempre in gara”. Valentino non si è trasformato improvvisamente in un cascatore e, anzi, come potete vedere dalla tabella, prendendo in considerazione i piloti della Top Ten iridata è quello che è caduto meno, solo 2 volte.

Contro le 6 di Marquez e le 5 di Lorenzo, che gli stanno davanti in classifica. Gli avversari spagnoli però sono andati a terra solo una volta in gara (Jorge due, in realtà, ma a Barcellona è stato centrato da Iannone).

Le novità regolamentari di quest’anno - gomme Michelin in primis - hanno reso più facile sbagliare, ma Rossi è comunque uno di quelli che lo fa di meno. In Texas la caduta era anche giustificabile perché non ne arrivava una in gara da tantissimo tempo, in Olanda meno anche se logicamente il Dottore doveva giocare in attacco per rimediare al gap. Poi c'è l'inconveniente tecnico in Italia, anche quello fa parte del gioco e non si può incolpare il pilota.

Semmai è Marquez quello che stupisce, se si pensa che lo scorso anno, dopo 8 gare, era lui ad avere 3 battute a vuoto sulle spalle. Quest’anno, invece, ha capito che con la regolarità si fa molta strada e la classifica gli dà ragione.

Chiudiamo con una curiosità: i due piloti che sono caduti di più in questo momento sono Smith e Pirro, per loro 15 voli.

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