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MotoGP, Valentino Rossi: sono stato un somaro

"Un errore da principiante, fra i più gravi della mia carriera. Ho perso un'ottima occasione, ma non è detta la parola fine"

Valentino Rossi: sono stato un somaro

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Sono stato un somaro, forse anche qualcosa di peggio… ma penso che questa parola sia sufficiente”. L’autoironia non manca a Valentino Rossi, come anche l’onesta di ammettere di avere fatto “un errore evitabile per cui devo chiedere scusa alla squadra”.

Assen sembrava destinata al Dottore, sia con il sole che con la pioggia. Invece è stata una disfatta, peggiorata dal fatto che la caduta è arrivata quando era al comando.

E’ un grande peccato, avevo una buona possibilità per portare a casa punti pesanti - non nasconde - Sull’asciutto avevo un buon passo, ma anche sul bagnato andavo bene”.

Invece dopo l’interruzione, “giusta, c’era tanto aquaplaning  e non si vedeva nulla”, Valentino è scattato bene e si portato davanti a tutti ma poi ha esagerato.

Avevo fatto una bella partenza - racconta - Avevo la gomma morbida al posteriore, dava più grip, ma sono stato troppo veloce e ho commesso un errore stupido. Potevo vincere, al secondo giro avevo preso un po’ di vantaggio e volevo continuare a spingere un altro giro, invece ho fatto un errore da principiante”.

Valentino ne descrive la dinamica.

Con la gomma morbida sono uscito più veloce dalla curva 9 e sono arrivato al punto di frenata della 10 con 4 o 5 chilometri all’ora in più”, e sono bastati per trovarsi a terra.

E’ uno degli errori più gravi della mia carriera, perché quello di Austin si poteva mettere in conto dopo tante gare - continua - Questo invece è un errore da principiante, dispiace sbagliare quando hai la possibilità di vincere, quando sei davanti con un vantaggio, perché sarebbe bastato solo stare un po’ più attento, andare più piano”.

Inoltre non è riuscito neanche a ripartire.

La moto si è spenta, ha un sistema di sicurezza per non rovinare il motore - spiega - Poi i commissari di gara non mi hanno aiutato, ma ero in un punto un po’ pericoloso e avevano ragione. Sarebbe comunque cambiato poco, avrei preso pochissimi punti”.

Ora la distanza da Marquez è di 42 lunghezze, quella da Lorenzo di 18.

“Due errori in 8 gare sono troppi, è vero che sono caduto solo due volte ma entrambe in gara - riflette - Inoltre pesa anche la rottura del motore al Mugello. E’ tutto più difficile, anche se non si può mettere la parola fine prima dell’ultima gara”.

Si può ripartire allora dalle certezze.

Sono veloce e infatti questa era un’occasione buona per recuperare punti a Marc e Jorge. Bisogna continuare così, cercare di essere competitivo ogni GP, magari andando un po’ più lento - ride - Penso che ho il potenziale per fare altre belle gare e togliermi qualche soddisfazione, anche se il Mondiale è compromesso”.

Sperando che questa non diventi la stagione delle occasioni perdute.

Per me lo è, spero lo diventi anche per qualcun altro”, ride.

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