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SBK, Sykes: “Rea mi provoca, nel 2017 voglio andarmene"

Il pilota inglese, primo rivale di Rea, vorrebbe cambiare casacca e ha la Ducati nel mirino

Sykes: “Rea mi provoca, nel 2017 voglio andarmene"

Tom Sykes, campione del mondo Superbike 2013 con la Kawasaki ed attuale pilota ufficiale della verdona, era sino all’inizio della scorsa stagione il leader indiscusso del team con cui corre da diverse stagioni, prima che la furia chiamata Rea lo spodestasse dal ruolo di icona che Tom ricopriva e che ha ceduto al nordirlandese perdendo in pista quasi ogni duello, minandone la propria sicurezza in seno alla squadra e ridimensionandolo a ruolo, scomodo, di “seconda guida”.

Ad inizio stagione in corso Tom ha provato a reagire, come in Tailandia dove vinse alimentando reazioni e polemiche del suo compagno Rea, facendolo diventare così un vero nemico, sotto lo stesso tetto, scomodissimo.

Gli insulti ai box non sono mancati e, al di là di come finissero le gare, la cosa che più ha infastidito il mite Tom è stata l’irriverenza di Rea e qualche frecciatina pubblica non troppo delicata: “Sykes è pazzo”.

Qui ad Imola il fuoco è ancora acceso e Tom ha ben presente ciò che deve fare: “Voglio vincere le due gare, questa pista mi piace perché è vecchio stile. Pericolosa in alcuni punti ma ad un inglese come me questo non spaventa, anzi, mi esalta”.

Come è stato il primo turno di prove di oggi?

Onestamente c’è molto da lavorare, trovare l’assetto su questa pista non è facile e stiamo lavorando per arrivare al miglior compromesso. Sono fiducioso, come sempre. Comunque qui conta il manico ancor più della moto”.

Preferiresti gare asciutte o in condizioni di pioggia?

“Per me è la stessa cosa, devo dire che Imola sul bagnato è molto pericolosa e selettiva ma in quel caso sono sicuro che potrei vincere”.
Come sta andando il “rapporto” con il tuo compagno di squadra?"

Ci sono momenti in cui ci si rispetta, ed io sono sempre gentile ed educato. Ma è sufficiente che io gli stia davanti lui si incazza come un animale, impreca e mi provoca. E vabbè, manterrò la mia signorilità fino alla fine, non  gli regalerò nulla, nemmeno un sorriso”.

E' una situazione di vera tensione questa…

“Ha iniziato lui ed io non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno”.

Si dice che l’anno prossimo la tua maglietta da verde quale è potrebbe diventare rossa come la passione, ti risulta?

Mi risulta sì, perché sto parlando con diversi team per il 2017: vorrei sistemarmi in una squadra dal clima meno ostile, con il rispetto reciproco tra tutte le parti. Non voglio essere il favorito ma nemmeno la ruota di scorta”.

E se la tua nuova squadra diventasse la Ducati Aruba ufficiale, ti presenteresti a Bologna da solo o in buona compagnia?

“Premetto che per il momento ho solo dei contatti con Bologna ma, se dovessi trasferirmi, mi piacerebbe portare con me il mio capotecnico Marcel Duinker, che conosco bene, sa come lavoro io e conosco il suo metodo, è serio, siamo affiatati ed insieme abbiamo vinto titolo e gare”

.Per le gare di domenica cosa ci sai anticipare?

“Sotto questo cappello, che è ancora verde, c’è la voglia di vincere per la Kawasaki; questo team e questa azienda mi hanno dato tanto e voglio ripagarli ancora”.

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