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MotoGP, Tardozzi: fermeremo la fronda #nowings

 "Non c'è evidenza di rischio. Il costo? Quello normale dello sviluppo aerodinamico di una carenatura"

Tardozzi: fermeremo la fronda #nowings

Se leggete da qualche parte che gli spoiler sono stati vietati non credeteci, non è vero. E' vero però, come abbiamo scritto tante volte, che c'è una guerra in corso nella MSMA per proibirle il prossimo anno.

Non è chiaro chi guidi la fronda #nowings, quel che è certo è che la scusa con la quale si vuole bannare le alette è quella della pericolosità.
"Peccato che non ci sia evidenza di questa supposta pericolosità - si inalbera il team manager della Ducati, Davide Tardozzi - l'esempio che è stato portato per portare avanti la tesi del rischio è quello del contatto fra Iannone e Marquez in Argentina, con relativa perdita della telecamera. peccato però che l'aletta si sia subito staccata, che Marquez non abbia nemmeno sentito il contatto e che sarebbe potuto accadere con qualsiasi altra parte della carenatura".

Tardozzi va oltre questo ragionamento.
"Secondo me sulla moto ci sono cose molto più contundenti, i mezzi manubri, per esempio, o le stesse pedane. Allora perché insistere sugli spoiler se non solo per bruciare una nostra idea?"

A pensare male si fa peccato, è vero, ma spesso ci si prende.
"Noi comunque siamo disposti a regolamentare le ali, per grandezza, forma, ma portare avanti il discorso che gli spoiler fanno aumentare i costi di ricerca è un nonsenso visto che in galleria del vento ci si va comunque in ogni modo per studiare la forma delle carenature".

I motivi del fronte #nowings fa dunque acqua da tutte le parti.
"Già perché se vogliamo tornare al discorso pericolosità, cosa è più pericolosa, una carenatura con gli spoiler od una moto che 'galleggia' in accelerazione. Secondo noi una moto che non si alza e non perde aderenza risulta meno pericolosa nella guida, è più stabile".

Oltre ai vantaggi, ovviamente, le ali portano co sé anche alcuni svantaggi.
"E' sempre una questione di compromesso: si perde un po' di agilità nei cambi di direzione, ma ci si può lavorare con gli assetti".
La battaglia, dunque, è in atto e bisognerà vedere chi la vincerà, questa guerra.

"Beh al fronte, nelle riunioni della MSMA io non ci sono, ma vanno Gigi Dall'Igna e Fabiano Sterlacchini", puntualizza Tardozzi.
Diciamocelo, il Generale Gigi non può perdere.

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