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SBK, Bautista: "Ho superato Rea non per fuggire ma per vedere la pista!"

"Seguendolo a volte vedevo solo la luce rossa della sua moto. Quando è iniziato a piovere tutti nei box si sono agitati, io ero la persona più tranquilla del mondo"

SBK: Bautista:

Non è male fare una gara così per iniziare la stagione”. Ride Alvaro Bautista sotto la pioggia di Phillip Island e ne ha tutte le ragioni. Dopo test, prove e qualifiche con il sole, il meteo sembrava deciso a rovinare la festa al favorito del fine settimana australiano. Invece, lo spagnolo della Ducati ha atto di necessità virtù, vincendo il primo confronto con Rea e mettendo in cassaforte i primi 25 punti dell’anno.

Quando al mattino sono arrivato nel box, ho detto alla mia squadra: oggi la pista è perfetta, faremo grandi tempi! - scherza Alvaro pensando alle sue previsioni - Poi, quando è arrivato la pioggia, Serafino Foti era agitatissimo, ho dovuto calmarlo perché io ero la persona più tranquilla del mondo (ride). Alla fine, in quelle condizioni devi solo stare calmo”.

Non è semplice, però.
Nessuno aveva riferimenti, così ho cercato di mantenere la calma e capire com’era la pista. Nel giro di allineamento, mi sono accorto che le moto sollevavano molta acqua, non riuscivo a vedere niente. Quando sono arrivato sullo schieramento, ho pensato solo a fare una buona partenza per non avere nessuno davanti”. 

Detto, fatto.
Ci sono riuscito, ma Jonathan era più veloce di me nei primi giri. Sono stato calmo, senza fare errori. Dopo qualche giro, ho visto che il nostro ritmo era simile, ma dietro di lui non riuscivo a vedere nulla, solo la luce rossa della sua moto. Perciò mi sono messo davanti in un punto dove ero più veloce di lui, senza rischiare. Non pensavo di andare in fuga, volevo solo vedere la pista e prendere meno rischi! Da metà gara in poi, l’asfalto è diventato ancora più scivoloso e un paio di volte ho rischiato l’highside, ma sono stato fortunato. Sono contento perché ho potuto dare il mio meglio e ottenere il massimo in condizioni così difficili”.

Hai sempre dovuto spingere al massimo per tenere Rea alle spalle?
Mi sono concentrato solo sulla mia guida, perché se inizi a rilassarti puoi commettere un errore e in quelle condizioni non puoi permettertelo. Solo negli ultimi 4 o 5 giri ho potuto aprire completamente il gas dopo avere messo la 5ª marcia in rettilineo, nelle altre parti della pista era impossibile, la ruota iniziava a slittare, per dirvi quanto era difficile. La pista si stava asciugando, le gomme consumando e dovevi seguire i movimenti della moto”.

A Donington, nel 2019, eri al primo anno con la Ducati e sul bagnato eri caduto dopo un paio di giri. Cosa è cambiato?
Non lo ricordavo (ride) Sul bagnato è sempre una sorta di lotteria, devi anche essere fortunato. Non è ogni volta uguale, non puoi confrontare le diverse gare, devi avere buone sensazioni in quell’esatto momento. Il nuovo motore è più dolce nell’erogazione e mi ha aiutato? In quelle condizioni non senti la differenza”.

Conta il pilota.
Mi ricordo che nel 2003, in 125, feci 4° qui sul bagnato, a mezzo secondo da podio, nella mia stagione di debutto. Forse la pioggia a Phillip Island è una combinazione che mi piace (ride). Alla fine, sul bagnato, devi adattarti e imparare, a gara mi sono allenato con la moto da flat track per aumentare la mia sensibilità, che può aiutare in queste condizioni”.

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