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MotoGP, Binder: "L'arrivo di tecnici da Ducati? Ora tutte le novità funzionano"

"Sono contento di avere anche Miller a bordo perché conosce bene la Desmosedici che è la moto da battere. Negli ultimi 2 anni abbiamo faticato e ho finito 6° in campionato, posso stare nei primi 3"

MotoGP: Binder:

Sono in molti a pensare che Brad Binder sia il pilota più sottovalutato della MotoGP e probabilmente non sbagliano. A livello di vittorie, Oliveira ha fatto meglio di lui, ma il sudafricano ha costanza e velocità da non prendere alla leggere e il 6° posto nel 2022, con una KTM che ha sofferto qualche problema di troppo, non deve passare inosservato. Se la RC16 riuscirà a fare quel passo avanti che gli manca, probabilmente dovremo abituarci a vedere Brad spesso e volentieri nelle posizioni che contano ed è lui il primo a esserne convinto.

Gli ultimi due anni sono stati duri, abbiamo lavorato sodo anche se non è stato semplice - sottolinea - Nonostante tutto, sono finito 6° in entrambe le stagioni, quindi perché non potrei stare nei primi 3? Io penso di poterlo fare”.

Come giudichi l’arrivo di Miller?
È una gran cosa avere Jack a bordo perché conosce bene la Ducati, che in questo momento è la moto da battere. Quindi ci offrirà una grande opportunità per capire quale direzione dobbiamo prendere, qualcosa è già successo e il meglio deve ancora arrivare. La cosa più importante è che Jack ci ha confermato in quali aree dobbiamo lavorare ed è stato bello scoprire che la pensa come me”.

Non è arrivato solo un pilota da Ducati, ma anche tecnici e manager, com’è cambiato il modo di lavorare?
Ci sono molte facce nuove e ci sono stati dei cambiamenti. In passato, a volte sparavamo nel buio, mentre ora le novità arrivano sempre per risolvere un problema specifico. Può sembrare che lo sviluppo sia più lento, ma ogni pezzo nuovo è sempre un passo in avanti. Questo dà maggiore stablità ed è sicuramente positivo”.

Dove pecca la RC16?
In frenata e non è semplice migliorare. L’obiettivo è progredire in staccata, in modo da fare girare in fretta la moto e poi sfruttare tutti i cavalli in accelerazione”.

Ti attende una stagione impegnativa, con 42 gare.
Io sono emozionato per l’introduzione della Sprint Race. Non sono mai stato un grande fan delle FP4 (ride), so che è importante per la scelta delle gomme, ma per me è meglio correre”.

I vertici di KTM vogliono il titolo al più presto.
Non ho mai parlato di obbiettivi con loro, ma è chiaro che vogliamo tutti vincere. Per me, la cosa più importante sarà migliorare rispetto alla scorsa stagione”.

Dicono che sei un pilota della domenica perché dai il meglio in gara.
“Spero di diventare presto anche un pilota del sabato (ride). Spesso abbiamo faticato in qualifica, ma so che miglioreremo sul giro secco quando troveremo il modo di sfruttare al meglio le gomme nuove e i progressi in frenata sono una parte di questo processo. Stiamo lavorando nella giusta direzione. Sono ottimista per questa stagione, non siamo più nella situazione di dovere recuperare 3 secondi al giro, ci basterebbero 2 o 3 decimi: siamo vicini”.

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